Quest'anno lo shopping dei saldi invernali, che cominceranno giovedì 5 gennaio, interesserà in Emilia-Romagna oltre 1,3 milioni di famiglie (su 2.040.000, composte in media da 2,17 persone) e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari superiore ai 370 milioni di euro: sono le stime dell'ufficio studi Confcommercio Emilia-Romagna, che prevede un aumento di più del 10% rispetto al precedente anno. Rispetto allo scorso anno quindi sono positive le aspettative circa l'andamento delle vendite di fine stagione, nonostante le preoccupazioni legate all'inflazione galoppante, alla crisi energetica e all' ancora non debellato Covid-19. "Il periodo di saldi che sta per iniziare assume un significato diverso quest'anno, molto importante anche a livello sociale e non solo economico - commenta Marco Cremonini, presidente regionale di Federazione Moda Italia - Stiamo intercettando chiari segnali di una sorta di ribellione rispetto a quella 'rassegnata malinconia' con cui l'ultimo rapporto Censis descrive l'atteggiamento degli italiani rispetto a quanto sta caratterizzando questo difficile periodo. Assistiamo al ritorno di una grande voglia di esperienza fisica nell'acquisto, di toccare, di sentire, di odorare e di incontrare".
Con il ponte dell'Epifania finiscono le feste, ma iniziano i saldi invernali, molto attesi dalla clientela e dai commercianti: da giovedì 5 gennaio si possono fare acquisti di qualità nei negozi delle nostre città a prezzi molto convenienti. L'osservatorio della Confesercenti Ravenna-Cesena pone l'accento sulle aspettative dei commercianti, soprattutto del settore abbigliamento e calzature: il presidente Mauro Tagiuri, titolare dei negozi che portano il nome della sua famiglia a Ravenna, invita i ravennati a comprare nei negozi in città. "Le difficoltà di questo autunno/inverno sono state molte, a partire dai costi energetici, ma guardiamo all'avvio dei saldi come ad un'opportunità di fare buoni affari e offrire esperienze di acquisto di qualità. I negozi sono ben riforniti e gli sconti incoraggiano la clientela ad uscire di casa e a fare acquisti nei negozi cittadini: sosteniamo l'economia del nostro territorio, facciamo shopping a kilometro zero per rilanciare il commercio di prossimità." Dal cesenate, Cesare Soldati, vicepresidente Confesercenti Ravenna-Cesena, pone una riflessione sul lato economico.
"Le attività commerciali, penso specialmente ai negozi di abbigliamento e calzature come esempio di immediato impatto, hanno una marginalità davvero minima sulle vendite ed i saldi aiutano, in molti casi, nel momento in cui debbono già fare gli acquisti per la prossima stagione. Parliamo di piccole imprese, nella maggior parte dei casi familiari, che oltre alla concorrenza sleale dei grandi portali di e-commerce, devono subire anche le conseguenze di congiunture internazionali: l'aumento del costo di energia e materie prime è solo il primo anello di una catena di aumenti, fino al prodotto finale. Chiaramente è un'opportunità, quella dei saldi, per avvicinare di nuovo i clienti ai negozi cittadini, ma sempre di più occorre ripensare a politiche fiscali che non infieriscano ulteriormente sui bilanci delle aziende."