Russi, il premio Valeria Moriconi a Elena Bucci
È Elena Bucci, tra le voci più interessanti e riconosciute del panorama teatrale contemporaneo, premio Eleonora Duse, due premi Ubu e due premi Hystrio, la vincitrice della quinta edizione del Premio “Valeria Moriconi – Protagonista della scena”, riconoscimento a cadenza biennale intitolato alla grande attrice di Jesi. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato assegnato a Isabelle Huppert (2009), a Monica Guerritore (2011), Emma Dante (2020) e a Ottavia Piccolo (2022).
Il Premio “Valeria Moriconi” è stato istituito dalla Città di Jesi, Fondazione Pergolesi Spontini, Amat e Centro Valeria Moriconi (enti promotori), con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Marche, per conservare e continuare l’eredità artistica e culturale della grande attrice di Jesi, valorizzando il ruolo della donna sulla scena tra passato, presente e futuro.
Il riconoscimento sarà conferito a 19 anni esatti dalla scomparsa di Valeria Moriconi, sabato 15 giugno al termine dello spettacolo «Canto alle vite infinite» che vede Bucci protagonista in scena, come autrice, regista e interprete.
Lo spettacolo «Canto alle vite infinite», con musiche originali al pianoforte e alla fisarmonica di Christian Ravaglioli, è un tributo alla natura, ai luoghi cari della Romagna, colpiti dall’alluvione, in cui rivivono storie e leggende.
In una veste blu notte, tra architetture musicali eseguite dal vivo, l’artista intona un’ode alla vita, sospesa tra storia e invenzione, in cui i fili della memoria restituiscono una folla di quadri viventi della sua terra. «Sembro sola, ma sono circondata da una miriade di fantasmi che chiedono di essere raccontati – spiega la Bucci -. Siamo in un palazzo abbandonato, in una vecchia casa di campagna, in una palude di Romagna tra acqua e cielo. Tramandata di voce in voce una ninna nanna scongiura guerre e avidità contro le quali lotto aprendo le braccia per raccontare tutte le storie di tutti e non perderne le memorie. È un’impossibile impresa, un fallimento dichiarato che mette allegria. Non c’è nulla da perdere e una marea di cose da imparare».