Ravenna, Vaglio (coo Qint’x): «Progetto parco eolico, tempi allungati, aspettiamo l'ok alla Via»

Emilia Romagna | 23 Settembre 2023 Economia
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Elena Nencini
Procedono  (è possibile usare un’altra parola per noi meno penalizzante?)i processi autorizzativi per Agnes, il parco eolico offshore, progettato dalla società ravennate Qint’x, specializzata nel settore delle energie rinnovabili. Qualche variazione strada facendo per un progetto da quasi 2 miliardi di euro, che al momento è in attesa della Via, la Valutazione di impatto ambientale, essenziale per passare alla fase di progettazione e poi di costruzione. Ce ne parla Gian Luca Vaglio, direttore operativo del progetto, che stima che il progetto a regime possa produrre energia sufficiente a coprire i consumi annui di 500.000 famiglie.
Avete presentato la Valutazione di impatto ambientale (Via) a febbraio, quando sperate di ottenere l’autorizzazione?
«Abbiamo presentato la Via a febbraio: il Ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica - con con 50 giorni di ritardo - ha chiesto delle integrazioni, come previsto dalla normativa. Adesso, per legge, abbiamo la possibilità di prenderci fino a 140 giorni per rispondere, quindi ‘sospendere’ il procedimento fino al 14 dicembre. In pratica però vorremmo cercare di comunicare le integrazioni al Ministero già da fine ottobre. Magari in concomitanza con Omc. Certo, è un obiettivo molto sfidante. Dopo ci vorranno altri 60 giorni perché il Ministero si esprima con il parere di compatibilità ambientale. Guardando le integrazioni che ci hanno chiesto sono sicuramente informazioni aggiuntive, precisazioni, ma non ci sembrano che ci siano dei dubbi sul progetto. Anzi sono integrazioni richieste dal punto di vista tecnico e ci stiamo lavorando. E’ una commissione tecnica che dal punto di vista tecnico vuole maggiori chiarimenti e documenti. E’ giusto perché il progetto è complesso, la documentazione consta di 150 documenti, normale che alcune informazioni non siano state processate correttamente».
Quali saranno i tempi?
«Una volta ottenuto la Via, probabilmente a cavallo tra dicembre e gennaio, sci sarà un’accelerazione del progetto. Nel frattempo stiamo andando avanti con altre procedure in maniera parallela come il rischio di incidente rilevante e quella di antincendio che abbiamo avviato ad agosto, che dovrebbe concludersi entro 100 giorni, al netto delle sospensioni per documentazioni aggiuntive Sicuramente la Via è propedeutica per attivare l’ultima fase, la più importante, l’Autorizzazione Unica, il titolo che serve per costruire e mettere in esercizio un impianto». 
A causa della guerra con l’Ucraina c’è maggiore attenzione sulle rinnovabili e sul vostro progetto? 
«Non mi pare, con la guerra ho notato che è tornato centrale il tema della sicurezza energetica, guarda la vicenda del rigassificatore, ma anche solo il rinominare il ministero della transizione energetica in ministero dell’ambiente della sicurezza energetica. Oggi al centro sono gli approvvigionamenti di energia, anche i più tradizionali, vengano fatti in maniera più sicura. A fianco di un irrobustimento del mix energetico tradizionale ci sarà anche una corsa a garantire una parte dell’energia prodotta in loco. Dobbiamo ancora vedere da parte di questo ministero un passo decisivo: le parole ci sono state, ma stiamo ancora attendendo una serie di provvedimenti che speriamo vengano fuori nei prossimi mesi e cui avremmo molto bisogno: come la tariffa per l’eolico offshore, le linee guide per l’approvazione dei questi impianti. Infatti dopo il dlgs 199/2021 siamo ancora in attesa che siano emanate le linee guide sull’eolico offshore che in realtà non sono mai uscite».
A febbraio è entrato come investitore il fondo finanziario F2I. Ci sono altri investitori interessati?
«Per adesso abbiamo trovato l’investitore con cui procedere in questa fase importante, poi ci sarà la volontà di sederci a tavolo, nei prossimi mesi, con i grandi gruppi  - con cui sono state già avviate le trattative – per trovare magari un partner per la parte industriale/, tecnico che ha già delle esperienze  nell’eolico-offshore all’estero. Adesso siamo concentrati sulla parte dei permessi. Ascolteremo tutti, abbiamo notato interesse dei grandi gruppi, ma, ad ogni modo va sottolineato, che nel suo esercizio e nella sua  realizzazione, che questo progetto rimarrà sostanzialmente italiano».
Tra poco ci sarà Omc 2023, presenterete di nuovo il progetto?
«Saremo presenti, è un’ottima occasione per raccontare gli sviluppi del progetto, stiamo cercando di realizzare un prototipo di fotovoltaico galleggiante nel Canale Candiano, i maniera da far vedere che portiamo avanti non solo progetti, ma anche ricerca sviluppo», 
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