Ravenna, tutti gli step che riguardano l'Hub portuale, dieci gli interventi più importanti, fine dei lavori prevista nel 2026

Emilia Romagna | 02 Aprile 2023 Economia
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Elena Nencini
E’ passato un anno e mezzo circa da quando nel settembre del 2021 furono consegnate al general contractor le aree per l’avvio dei cantieri del Progetto «Hub Portuale di Ravenna», piano integrato, destinato a giocare un ruolo strategico nello sviluppo e nella competitività futura del porto di Ravenna.
Con il Progetto Hub il porto di Ravenna consoliderà la sua posizione di scalo strategico nel Mediterraneo e, grazie anche ai tanti progetti inerenti la transizione energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili, che convergono oggi sul nostro porto diventerà, anche un hub energetico di rilevanza nazionale.
Il Piano operativo triennale, presentato da Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico, ha fatto il punto sulle opere già realizzate in linea con il cronoprogramma pianificato e su quelle che verranno, mentre si sta lavorando per anticipare la conclusione dei lavori alla fine del 2026.
Dopo una chiusura del 2022 che, nonostante la guerra in Ucraina e la crisi energetica con il conseguente rincaro del costo di gas ed energia, ha registrato il record storico della movimentazione di merci nel Porto - oltre 27 milioni di tonnellate - recentemente il presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi, ha presentato l’aggiornamento del Piano Operativo Triennale 2021-2023. Il Piano prevede 5 grandi obiettivi di ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali, 14 azioni e ben 79 interventi.

COSTI
Un piano che delinea interventi infrastrutturali materiali e immateriali già in corso e a bando di gara, e che devono essere completati entro il 2026 in quanto finanziati all’interno del Pnrr. Mentre il piano precedente era di un miliardo e mezzo di investimenti adesso arriva a 3miliardi e 146 milioni dei quali 890 milioni toccheranno al Porto di Ravenna. Il raddoppio del budget è dovuto soprattutto al rigassificatore che richiederà un investimento di circa 1 miliardo. 5 gli obbiettivi da raggiungere: digitalizzazione, transizione ecologica, sviluppo del sistema portuale, logistica integrata e rigenerazione urbana. Tra i principali interventi : la realizzazione di una piattaforma multimodale (40 milioni), il rigassificatore (1 miliardo), completamento area porto Carni (21 milioni), nuovi raccordi ferroviari per aree logistiche (7,6 milioni), nuovo sistema di videosorveglianza (1,6 milioni) e il progetto innovativo per la realizzazione del digital twin del porto di Ravenna (1,6 milioni).

PRIMA FASE ANCORA IN CORSO
In questa prospettiva i lavori di rifacimento di alcune banchine e di approfondimento dei fondali (la prima fase prevede che si scavi fino ai -12,50 m. di profondità) stanno procedendo regolarmente e, nonostante qualche imprevisto, sono in linea con i tempi programmati tanto da poter porre in essere una serie di azioni finalizzate ad anticipare la conclusione di questa prima serie di opere entro il 2024. 

SECONDA FASE
L’AdspRa sta cercando di anticipare anche la seconda fase e dunque realizzare entro il 31 dicembre 2026, con i soldi del Pnrr, sia l’impianto di trattamento dei fanghi risultanti dall’escavo dei fondali che il dragaggio fino a 14,50 metri di profondità. Per quanto riguarda il dragaggio del Candiano a -14.50 è stato assegnato l’appalto alla rti Sidra (Società italiana dragaggi spa) assieme a Consorzio Integra Società Cooperativa Ambiente S.p.A., Bioscience Research Center S.r.l. e Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci”. Mentre l’appalto per gli ulteriori lavori di rifacimento delle banchine saranno realizzati in larga parte da Rcm, la società di Sarno che sta già svolgendo la prima fase del progetto Hub, dove è perno del consorzio Grandi Lavori, supportata dalla belga Dredging international.
La forza del Progetto Hub è quella di essere un Progetto integrato e quindi di contemplare, accanto ad opere di potenziamento infrastrutturale del porto come, appunto, quelle che interessano direttamente banchine e fondali, anche la realizzazione di aree per la logistica (oltre 200 ettari) a ridosso delle banchine portuali e collegate a strade e ferrovia. 

TRATTAMENTO DEI FANGHI
In Conferenza dei servizi anche per il progetto riguardante l’impianto di trattamento dei materiali di dragaggio che costerà 130 milioni di euro e sarà realizzato nell’area portuale in posizione esterna rispetto al perimetro dell’area protetta della pialassa Piomboni e completamente localizzato all’interno delle esistenti casse di colmata Nadep, si legge nella relazione di variante urbanistica presentata al Comune «l’impianto di recupero di rifiuti non pericolosi si svilupperà nella cassa di colmata Nadep interna, mentre la cassa interna verrà utilizzata quale bacino di conferimento e stoccaggio dei fanghi di dragaggio da trattare». 

COLLEGAMENTI FERROVIARI
Parallelamente si va avanti con le opere previste, in accordo con Anas ed Rfi, per sviluppare i collegamenti viari e ferroviari (tra le altre cose saranno realizzate due nuove stazioni merci sul lato destro e sinistro del canale portuale, consentendo ai convogli di non transitare più per la Stazione ferroviaria cittadina) ed ottimizzare dunque la catena logistica nel suo complesso, rendendo il porto di Ravenna ancora più competitivo.
A breve dovrebbero partire i lavori in sinistra Candiano perché la fase del passaggio in Conferenza dei servizi è quasi terminata, per quelli in destra Candiano invece bisognerà attendere un altro anno.

DIGITALIZZAZIONE
Ultimo tassello di questo mosaico è l’ulteriore innalzamento, grazie anche ad una implementazione dei processi di digitalizzazione che consentirà di rendere più rapide le procedure, il livello di qualità di tutti i servizi di controllo ed autorizzativi legati alla movimentazione delle merci.
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