Ravenna, Sabadini (Sapir) traccia un quadro del 2023: «Molto articolato e difficile»

PORTO | Sabadini (Sapir) traccia un quadro del 2023: «Molto articolato e difficile»
«Forti ancora le oscillazioni,
puntiamo sull’innovazione»
Elena Nencini
E’ uno dei principali terminal operatori del porto di Ravenna e controlla il terminal Nord e il Terminal Container Ravenna (Tcr), il gruppo Sapir tratta tante tipologie di merci, dalle rinfuse solide ai ferrosi, dai liquidi all’impiantistica, fino a container e ro-ro. Sapir in particolare è partner logistico dell’industria ceramica che gravita attorno al distretto di Sassuolo, che nel 2021 ha movimentato due milioni e 700.000 tonnellate di materiali inerti ad essa destinati. Riccardo Sabadini, presidente di Sapir, parla del recupero dei volumi di  traffico, anche se la situazione non si è ancora normalizzata.
Sono tornati a livelli pre pandemia i traffici per e con il distretto di Sassuolo?
«Per quanto riguarda il gruppo Sapir si deve dire che ogni riferimento al prima della pandemia, per ciò che riguarda i traffici per il distretto di Sassuolo, debba essere molto articolato e difficile a farsi.
Nel dare la risposta si dovrebbe infatti tenere conto della crisi bellica del febbraio 2022, del caro energia, del reshoring, dell’inflazione e di altri fattori ancora. In linea generale si può dire che ci sia stato sicuramente un recupero di volumi anche se si assiste ad un andamento a chiaro scuro per tipologia di prodotti, per qualità degli stessi, per tipologia di catena logistica a volte anche per singolo fruitore finale in relazione alle condizioni delle sue scorte.
Riuscire a recuperare volumi poi diventa molto difficile perché si è sottoposti a richieste non programmate e non programmabili per soddisfare le quali si è costretti a sforzi strutturali (mezzi, spazi etc.) e quindi di costi molto severi. La situazione non si è quindi ancora “normalizzata” a prescindere dai volumi ed è soggetta ad oscillazioni molto importanti». 
Come sta andando il trend del 2023?
«La conseguenza di quanto detto prima è che è difficile fare qualsiasi previsione. I budget fatti nel 2022 erano stati molto prudenti e la prudenza è la lente con cui oggi si deve guardare il futuro anche a breve termine. 
Sapir lavora per migliorare la situazione, ma i dati economici che si stanno leggendo non consentono di dare risposte precise e, soprattutto, attendibili per cui la cautela è d’obbligo».
Come procedono investimenti per l’hub portuale e investimenti Pnnr?
«Crediamo che la domanda debba essere posta all’Autorità di sistema portuale. Per ciò che Sapir può osservare si deve dire che i lavori dell’hub procedano alacremente, ma quale sia il loro grado di avanzamento ovviamente non siamo in grado di dirlo così come non siamo in grado di dire quali lavori debbano essere attribuiti all’hub e quali al Pnrr».
Pensate a incrementare il parco mezzi e/o il personale?
«I servizi sono diventati di più difficile programmazione e  devono quindi essere molto più veloci. Magari poi i materiali scaricati devono esser spostati per potere lavorare altre navi. È evidente quindi che il terminal deve avere mezzi, beni materiali come equipment e tecnologici, programmi di digitalizzazione dei processi, sempre più avanzati che consentano di rendere sempre più veloci ed efficienti i servizi stessi. Sapir quindi continuerà nella opera di innovazione e di sempre maggiore investimento in qualità, umana prima di tutto, e in tecnologia convinta che questa sia la strada giusta».