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Greenpeace protesta a Ravenna dov'è in corso il Salone dell'energia Omc-Offshore Mediterranean Conference and Exhibition. Gli attivisti sono entrati in azione sulla piattaforma Porto Corsini Mare Ovest, al largo delle coste di Ravenna, "per denunciare il 'patto della finzione ecologica' che vincola il nostro Paese alle fonti fossili".
Con le maschere del premier Mario Draghi e del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani hanno inscenato la stipula del "patto" col Cane a sei zampe simbolo di Eni. Sulla trivella hanno esposto uno striscione con il messaggio "Basta bugie di Eni, nascondere CO2 non salva il clima" in riferimento al Ccs, progetto di cattura e stoccaggio della CO2 che il colosso dell'energia vorrebbe realizzare a Porto Corsini. "È bene che il governo getti la maschera e prenda finalmente una posizione chiara: sta dalla parte di chi invoca azioni serie e concrete per salvaguardare il clima, o dalla parte dei grandi inquinatori come Eni, che continuano a fare affari con il gas fossile e il petrolio, ricevendo per di più fondi pubblici?", chiede Luca Iacoboni, responsabile Energia e Clima di Greenpeace Italia. "Progetti come il Ccs sono solo un pretesto per continuare a estrarre e bruciare gas fossile e non devono essere finanziati con le tasse di italiane e italiani". Un gruppo di attivisti ha anche bloccato simbolicamente uno degli ingressi del palasport di Ravenna che ospita il salone Omc.
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