Ravenna, povertà in aumento, Biondi (Caritas): «+25% di famiglie italiane in difficoltà. Puntiamo al polo della Carità»
Elena Nencini
Un 2024 impegnativo dal punto di vista della solidarietà, sempre più alle prese con nuovi poveri e nuove emergenze. Daniela Biondi, coordinatrice del Centro d’ascolto Diocesano San Vincenzo De Paoli, gestito dalla Caritas, fa il punto della situazione povertà sul territorio, sottolineando come l’emergenza sia sempre più quella legata all’abitazione.
Il telefono squilla in continuazione nel Centro di piazza Duomo per richieste di vario genere, come spiega Biondi: «Nel 2024 abbiamo incontrato tante persone, 1800 assistiti che riguardano non solo la spesa ma le bollette, gli sfratti, la necessità di un alloggio».
Un bilancio per il 2024?
«Abbiamo registrato un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di un +25% di famiglie italiane e di un +4% per le famiglie straniere. Sono 688 le famiglie che si sono rivolte nel 2024, rispetto alle 610 del 2023. Gli stranieri che vengono da altri paesi e cercano una vita migliore se non trovano le condizioni ottimali a Ravenna continuano il loro viaggio. Le famiglie di Ravenna vengono invece in Caritas».
Quali servizi continuate a fornire?
«La mensa, a cui si aggiunge l’Emporio che ha sostituito le sportine, dove si accede con una tessera a punti. È un aiuto fondamentale quando non si ha un’entrata oppure ce ne è una molto ridotta. I punti offrono poi la possibilità di effettuare delle scelte personali e autonome: sono calibrati in base alle cose essenziali: frutta, pane, verdura costano zero, le cose superflue come un cioccolatino hanno invece un punteggio elevato. E’ un sistema più dignitoso del pacco preconfezionato».
Per Natale ci sarà il pranzo?
«Si, sono già disponibili tanti volontari che sono le nostre colonne, siamo un centinaio di persone. In occasione del Natale e di altre festività si abbassa anche l’età dei volontari: sono molti i giovani che ci vengono a dare una mano: gettiamo un semino sperando che ritorni. Abbiamo tre gruppi che ci hanno contattato per fare servizio, ci aiuteranno con la tombola o con la lotteria».
Qual è l’emergenza più forte che avete incontrato?
«qL’emergenza abitativa, i dati sono allarmanti. Abbiamo incontrato 16 persone che dormono in un domicilio di fortuna (come un’abitazione non più idonea perché non ha impianti), 1 persona che vive in roulotte, 5 che vivono in case abbandonate, 49 persone in sistemazioni insicure come case di amici appoggiati su un divano letto, 7 in subaffitto. Sono numeri importanti in una comunità come Ravenna. La fascia più colpita sono, per entrambi i sessi, tra i 35 e i 54 anni. Se guardiamo i dati della Casa della carità nel 2023 abbiamo ricevuto 81 richieste, nel 2024 nei primi sei mesi sono state 72 casi, sono quasi raddoppiate. Insieme all’emergenza casa c’è quella del lavoro, ma non ci può essere casa senza lavoro e non c’è lavoro senza casa. Se manca l’abitare mancano le relazioni sociale, manca una stabilità. Per molti l’abitare in una casa è un diritto non soddisfatto, molte famiglie non se lo possono permettere, ci sono troppe case senza persone e troppe persone senza casa. Bisogna creare delle sinergie tra associazioni e enti pubblici. Ci stiamo lavorando già da un po’, la nostra diocesi sta cercando di dare una risposta concreta: sarà un Polo della carità con San Rocco, Caritas e Opera di Santa Teresa. Con i posti che andremo a mettere a disposizione potremo dare al territorio una strumento importante».
Quanti sono i posti letto?
«Il Polo della carità metterà a disposizione 90 posti: è il progetto più grosso per il 2025».
Quali altri emergenze avete riscontrato?
«Chi viene da noi non ha una sola problematica, ma una serie di povertà, la più trascurata è quella sanitaria, che viene rimandata a fronte di spese più urgenti. C’è un ambulatorio all’interno di Santa Teresa a cui possono accedere tutti, ma in molto non hanno la possibilità di pagare il ticket. Con la Commissione economica decidiamo, in base all’Isee, le spese e facciamo molto interventi su questo. Per il 2025 ci concentreremo molto sulla sinergia che funziona bene. Le nostre energie sono concentrate su questo progetto».