Ravenna, otto anni per l'associazione «Cuore e Territorio», il bilancio del presidente Morgese

Elena Nencini
Compie 8 anni l’associazione “Cuore e Territorio”, nella sua versione attuale, anche se le sue origini sbocciano nel 1977 come “Amici della cardiologia di Ravenna” oggi conta 60 soci attivi e 1000 iscritti. Dopo aver sostenuto iniziative per la cardiologia le sue attività si sono ampliate a prevenzione e informazione su droghe, cyberbullismo, sport e aiuto agli alluvionati dopo l’emergenza di maggio, grazie anche alla collaborazione con altre associazioni del territorio.
L’associazione in questi giorni ha riaperto l’hub all’Esp proprio per le persone che sono ancora in difficoltà dopo l’alluvione (venerdì 13 ottobre sarà aperto dalle 10 alle 13). Giovanni Morgese, presidente di “Cuore e Territorio” racconta come è andata.
Come è andata la ri- apertura dell’hub presso l’Esp?
«Sono state giornate piene non ce lo aspettavamo. Abbiamo aperto il centro Esp per raccogliere fondi a favore delle strutture, invece ci siamo trovati di fronte ad una copiosa affluenza di alluvionati a tutt’oggi bisognosi di assistenza. Tantissimi i beni di prima necessità distribuiti in questa due giorni agli oltre 100 utenti arrivati. E’ stata una situazione che ci ha scosso a livello emotivo: pensare che ci sono ancora persone fuori casa, che ancora  non sanno cosa succederà domani. Da quello che abbiamo ascoltato gli aiuti concreti sono arrivati solo dal volontariato. Continueremo a fare delle aperture fino a quando verrà la gente: abbiamo di tutto, prodotti per la casa, per l’igiene, giochi per bambini, vestiti nuovi per l’infanzia, passeggini, spazzolini, deodoranti. Se ci sono persone che hanno difficoltà a mangiare abbiamo anche delle piccole somme per aiutarli. Tutto quello che abbiamo ci è stato donato da privati, oltre 260 associazioni da tutta Italia».
Quali sono state le richieste che sono arrivate?
«Richieste particolari nessuna, qui le persone trovano quello di cui hanno bisogno. Ad aiutarci sono arrivati anche nuovi volontari e associazioni che ci hanno permesso di ricominciare con entusiasmo perché eravamo veramente stanchi. Grazie a questi nuovi aiuti riusciamo a tenere aperto dalle 10 alle 18 è come gestire un grande magazzino. Inventariamo ciò che entra e ciò che esce, a chi viene dato, in maniera da fare un bilancio per Comune e prefettura visto che si tratta di cifre importanti. Le amministrazioni pubbliche devono conoscere del lavoro che abbiamo fatto e di dove sono andati a finire i nostri aiuti».
8 anni di Cuore e territorio un bilancio?
«Il mio bilancio come presidente è positivissimo, abbiamo cominciato come associazione con piccole donazioni fatte alla cardiologia fino a raccolte fondi da 200-300mila euro. Abbiamo dato tanto e ricevuto tanto. Continuiamo a fare educazione cardiologìca nelle scuole, per noi è importante essere utili, ciò che stiamo producendo per la città e fare del bene».
Prossimi progetti?
«Lavorare su bullismo e cyber bullismo nello sport è il nostro progetto per quest’anno, andremo in tutte le associazioni sportive del territorio per dare il nostro contributo con i nostri esperti. Inoltre vorremmo continuare a donare defibrillatori alle scuole e alle società sportive grazie a benefattori privati, oltre a fornire anche la preparazione tecnica a chi deve usarlo. Distribuiamo sicurezza alla collettività, è importante per noi essere parte della città. Torneremo inoltre a parlare nelle scuole di droghe e come si può risolvere un overdose in concreto. Abbiamo un parco di volontari a 360° e questo ci permette di essere molto poliedrici»