Ravenna, Menarini (118):«l'elisoccorso è un'eccellenza, potenziato il servizio»

Emilia Romagna | 21 Luglio 2023 Cronaca
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Elena Nencini
Ha base a Ravenna il servizio di elisoccorso che copre tutta la Romagna, un servizio di eccellenza nato nel lontano 1986 a Bologna e che nella città bizantina arrivò l’anno successivo, vantando oggi un’esperienza lunga 37 anni. Dal 1° luglio il servizio è stato potenziato, diventando un fiore all’occhiello di quel 118 che ha i tempi di soccorso migliori d’Italia, come risulta dai report sui livelli essenziali di assistenza del ministero della Sanità. 
Maurizio Menarini, direttore 118 Romagna, spiega in cosa consiste il miglioramento del servizio e le difficoltà riscontrate in epoca di emergenza alluvione. 
In cosa consiste il potenziamento dell’elisoccorso?
«Dal 1 luglio il servizio di elisoccorso ha potenziato il servizio sia in termini di operatività oraria che di operatività tecnica: infatti adesso siamo attivi dall’alba al tramonto, non solo nelle normali 12 ore. Questo ci porta a lavorare 270 ore l’anno in più rispetto al 2022. Inoltre è stato aggiunto il verricello che consente di raggiungere pazienti in zone cui non c’è ‘atterrabilità’ per l’elicottero, specie in zone montane, ma anche sulle spiagge o in mare. L’elicottero ci consente di arrivare prima in zone difficili da raggiungere, portando il medico e l’infermiere. Oltre a questo, un altro vantaggio è un nuovo modello di elicotteri di ultima generazione che hanno meno problematiche legate alla temperatura. Infatti gli elicotteri perdono potenza quando la temperatura è alta e quindi sono costretti a portare meno pesi, meno persone a bordo, a diminuire il carico complessivo del carburante con minor autonomia. Questo nuovo modello invece non ha problemi con le temperature elevate dandoci un ulteriore miglioramento».
Quali sono le zone di intervento? 
«Copriamo tutta la Romagna, ci sono 4 elicotteri in regione, il centro di Bologna interviene anche di notte quando le richieste sono molte di meno. In ogni caso come 118 di notte abbiamo le automedicalizzate con medico e infermiere. Ma la maggior parte del lavoro dell’elisoccorso si svolge di giorno. I nostri punti di forza sono l’elevata qualità degli equipaggi e un ottimo servizio».
Quanti operatori avete per l’elisoccorso? 
«15-16 medici e altrettanti infermieri con un’esperienza specialistica e di lunga durata: l’elisoccorso è da considerarsi una sorta di “terapia intensiva volante” con un team esperto medico ed infermieristico di medicina critica dell’emergenza che anticipa le cure intensive al momento del primo approccio al paziente. Il soccorso preospedaliero diventa fondamentale in alcune situazioni. Il personale segue corsi di formazione dall’aggiornamento sanitario a corsi tecnici specifici su terreni ‘ostili’ cioè terreni montani-collinari, e corsi sull’utilizzo del verricello. È un investimento sulle persone, perché è importante muoversi bene sul paziente e ‘intorno’ al paziente, specie proprio in collina». 
La situazione del personale medico e infermieristico è, in generale, in carenza, avete problemi per l’elisoccorso?
«No, sull’elisoccorso no, mentre invece abbiamo difficoltà a trovare il personale medico e inefermieristico per le automedicalizzate. Speriamo nel futuro e nei neolaureati che usciranno dalle facoltà del territorio, certo non arriveranno domani mattina. Cionostante garantiamo livelli di intervento ottimi, il nostro 118 ha il miglior tempo di soccorso in Italia, oltre al fatto che quando arriviamo abbiamo sempre un sanitario. È un unicum nazionale e regionale, speriamo di mantenerlo così».
Quanti interventi fate l’anno con l’elisoccorso?
«Una media di 2 al giorno, ma d’estate anche 4-5, perché ci sono più ore di luce e c’è più gente. Da maggio a settembre sono i mesi più impegnativi, arriviamo a circa 700 interventi l’anno».
Come è andata durante l’alluvione?
«Abbiamo lavorato molto con la centrale operativa più che con l’elisoccorso, sono arrivate centinaia di chiamate tra il 16 e 17 maggio, in tutto 2700 chiamate con richieste di vario tipo. Solo nella giornata del 17 ci sono state 1.700 chiamate contro le 500 che arrivano normalmente. Gli interventi sanitari delle ambulanze non sono però aumentati rispetto al solito.  Come è successo in epoca covid le richieste riguardavano il reperimento dei farmaci, problemi delle persone dializzate, ma anche semplicemente informazioni visto che le linee dei vigili del fuoco erano intasate, oltrettutto la parte sud della Romagna, come Rimini e Riccione non ha avuto problemi. Inoltre c’è stato il potenziamento di mezzi destinato ai trasporti interospedalieri, sono arrivate ambulanze da altre zone ad aiutarci. I tempi di intervento sono rimasti nella norma. Il covid ci ha insegnato molte cose nella gestione dell’emergenza. L’emergenza per noi è stata dal 16 pomeriggio fino al 20 poi noi siamo tornati alla normalità. 
Ci siamo anche occupati di situazioni impegnative come l’evacuazione di Villa Maria a Cotignola per il trasporto e le ambulanze, occupandoci di 16 malati di terapia intesiva e 45 allettati. C’è soddisfazione a vedere cche il sistema funziona e che si sappia adattare alle emergenze. 
Oltrettutto l’elisoccorso è stato ancora più fondamentale visto che la mattina del 20 maggio c’è stato un incidente a Lugo di un elicottero che è caduto. Inoltre il nostro mezzo ci ha permesso non solo di arrivare in zone non raggiungibili, ma ci ha permesso anche di vedere la situazione dall’alto consentendo alle automedicalizzate di muoversi meglio, di capire le strade aperte e quelle chiuse».
Un servizio in continuo miglioramento quindi che continua a innovarsi?
«Lo sviluppo progressivo dell’elisoccorso nel corso degli anni dimostra come il sistema 118 regione sappia innovarsi costantemente e come a distanza di oltre 30 anni dalla nascita vi sia ancora la volontà di misurarsi, di analizzare i dati, di migliorare standard già molto elevati nell’ottica di assicurare ai cittadini il miglior servizio possibile. Nella situazione attuale, non facile per il servizio sanitario nazionale, abbiamo la volontà di proseguire sulla strada dell’impegno e della ricerca di soluzioni che permettano di utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione».  
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