Ravenna, la signora del Festival Cristina Muti: «In ascolto delle nuove generazioni»

Emilia Romagna | 14 Giugno 2024 Cultura
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Elena Nencini 
Ci ha abituato a spaziare tra la magia delle religioni con «Voci nella preghiera», e «Vespri a San Vitale» a luoghi diversi per fare spettacolo come «Musica senza barriere» fino ai concerti nei giardini «Alle 7 di sera»: Cristina Mazzavillani Muti è stata la Signora del Festival nelle sue forme più sperimentali ed eclettiche, e continua a lanciare idee e ispirazioni. 
E’ nata così la «Chiamata alle arti», quattro giorni, dal 17 al 20 giugno, all’interno del programma di Ravenna Festival, in cui oltre 130 giovani, dai 25 anni in giù presenteranno le loro proposte al Museo Classis con concerti, incontri, installazioni, mostre e laboratori. Tra gli ospiti della rassegna Valerio Magrelli, la Filarmonica Toscanini, l’Orchestra Cherubini, Teatri 35, Tito Ceccherini, Marco Angius, Michele, Davide Bardi, Valerio Sannicandro, Nicolò Tuccia, Samuele Telari. A cui si aggiunge, dal 15 al 20 giugno, il laboratorio di ricamo gratuito con la giovane artista Hagar Keshk. Dietr. La direzion artistica ella rassegna è stata affidata a Michele Marco Rossi e Anna Leonardi, come spiega Cristina Muti.
Muti, come è nata l’idea di una «Chiamata alle arti»?
«La Chiamata alle arti è la nuova tappa di un percorso cominciato quasi trent’anni fa – era il 1995 quando ho invitato giovani cantanti, registi, scenografi e musicisti a misurarsi con l’Orfeo di Monteverdi. Quest’interazione creativa con il linguaggio dell’opera ha caratterizzato anche progetti legati alla Trilogia d’Autunno come Verdi Web o Bohemian Focus, concepiti per avvicinare scrittori, fotografi e videomaker in erba all’esperienza del teatro musicale, mentre tra il 2017 e il 2019 ho aperto le porte del Teatro Alighieri alle energie creative della Romagna, dagli 8 ai 18 anni, con audizioni senza limiti di genere o temi. Si tratta, per me, di mettersi all’ascolto della nuova generazione, senza preconcetti e senza la pretesa di impartire lezioni, ma con la certezza che ignorare il mondo creativo dei più giovani, senza indagarne la bellezza e la profondità, l’urgenza e la necessità, sarebbe un peccato imperdonabile. Tanto più che le arti possono e devono essere un momento di condivisione che incrementa il senso di fraternità e uguaglianza fra i giovani. E Classis, con quella sua avveniristica onda lapislazzulo che sale verso la fabbrica dello zucchero – una stairway to heaven, una scala verso il cielo – può diventare una vera e propria “fabbrica delle arti”, grazie anche all’entusiasmo con cui Francesca Masi, direttrice di RavennAntica, ha accolto questo progetto».
Come mai ha scelto Marco Rossi e Anna Leonardi per la direzione artistica?
«Per coerenza allo spirito di una chiamata che vuole offrire a giovani e giovanissimi lo spazio e il tempo per vivere l’arte e condividerla, affidare la direzione artistica a due giovani musicisti è stata una scelta naturale. Tra i violoncellisti della sua generazione, Michele Marco Rossi è forse il più apprezzato dai compositori contemporanei e ha ricevuto il Premio Abbiati nel 2022 per l’incisione dei Works for Violoncello di Ivan Fedele, mentre Anna Leonardi è stata oboista nell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e oggi lavora come manager culturale. Insieme, sapranno infondere uno spirito contemporaneo al programma di queste quattro giornate».

La direttrice artistica Anna Leonardi: «Una chiamata che restituisco»
La direzione artistica della «Chiamata alle arti» è stata affidata a Michele Marco Rossi e ad Anna Leonardi, arrivata a Ravenna Festival grazie all’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti. Leonardi è una musicista, suona oboe e corno inglese ed ha lavorato con le più importanti orchestre in Italia e all’estero. Il suo interesse per il management musicale la porta a fondare l’Orvieto Festival e l’Orchestra Calamani di cui è direttrice artistica. Recentemente è stata nominata Head of Publishing di SZ Sugar (gruppo Sugarmusic). In questo nuovo esperimento con Cristina Muti, Leonardi è rimasta travolta dall’energia sprigionata: «Cristina è un vero vulcano, in questo viaggio della “Chiamata alle arti”non sappiamo dove arriveremo, ma qualcosa arriverà di grande. È scattato un meccanismo di fiducia da parte di Cristina nei nostri confronti e da qui una grande fiducia verso i giovani. Oltre 130 gli under 25 che hanno aderito: non ci aspettavamo una tale risposta, effettivamente Cristina aveva visto lungo. C’è stata una risposta incredibile, un tale slancio di energia e di impegno che non siamo stati in grado di escluderne nessuno. Con le loro tende arriveranno al museo Classis e aspetto con entusiasmo quello che nascerà dall’incontro tra questi giovani artisti». La stessa Leonardi è rimasta sorpresa sia dalla risposta che dall’impegno di questi giovani: «Mi ha stupito quanto i ragazzi e le ragazze si siano impegnati per mandare la loro partecipazione, un lavoro ricercato, profondo, un forte desiderio di esprimersi. Anche io in passato ho pensato che i giovani fossero svogliati, un po’ pigri invece non è assolutamente così. Questo progetto mi ha fatto cambiare idea, chi partecipa ha dentro una voglia di esprimersi che è veramente sorprendente: scrivono testi, compongono musica, video, poesie, c’è un grande impegno. passiamo dalla classica, al rap, al trap alla poesia. sarà un vera epropria contaminazione». Del resto conclude Leonardi l’incontro con il maestro Muti dieci anni fa: «E’ stato fondamentale per la mia carriera: quando sono entrata in Cherubini, non riuscivo a respirare, ad alzare lo sguardo dal leggio per la paura. Negli anni è diventato un rapporto meraviglioso di fare musica insieme con una complicità che porterò sempre nel cuore. Non ti aspetti che un direttore di quella portata possa dare tutto, l’esperienza con la Cherubini è stata una vera e propria chiamata, è la cosa più bella che abbia mai fatto. Adesso è un vero privilegio restituire la chiamata ad altri giovani». Infine per Leonardi il museo Classis è: «Il luogo perfetto. Un museo particolare che nasce come  fabbrica e che torna a produrre arte. Credo che possa essere un primo esperimento che lascerà un segno, un esempio per tanti». (e.nen.)

Il laboratorio di ricamo è gratuito su iscrizione e aperto a tutti. 
Info e iscrizioni: chiamataallearti2024@gmail.com
L’ingresso agli eventi è libero, dalle 10 del mattino ai concerti della sera (questi su prenotazione). 
Il programma su www.ravennafestival.org
 
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