Ravenna, i 10 anni del centro di ricerche Cestha, ora diventa una cittadella del mare

Elena Nencini
A Marina di Ravenna nascerà una vera ‘cittadella delle scienze marine’: grazie a un progetto europeo infatti l’ex stabulario di via delle Nazioni andrà a incrementare la superficie del vecchio mercato del pesce dove opera Cestha, Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat, che offrirà così circa 3000 mq di ambienti dedicati al turismo sostenibile e alla difesa della fauna marina.
Un punto strategico vicino al bacino pescherecci quello delle due strutture che permetterà così di creare un centro ad hoc grazie a un progeyìtto Interegg: sono cominciati solo da qualche settimana i lavori inerenti al progetto Adrijoroutes, che vede l’Autorità di sistema portuale di Ravenna (AdspRa) come partner di progetto e l’Adsp di Ancona come capofila. Un bando Interegg VI-A Italia-Croazia del 2022 che coinvolge anche i porti di Kip, Dubrovnik, e Zadar, l’Agenzia Regionale per lo sviluppo della Contea di Spalato-Dalmazia. Una continuazione del Progetto Remember, incentrato sui temi di turismo sostenibile, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e sociale dei flussi turistici. Con questo nuovo progetto l’AdspRa creerà nuovi contenuti multimediali sulle eredità storico-culturali del porto di Ravenna per arricchire il lavoro già svolto nel corso del progetto Remember e caricato sulla piattaforma ww.adrijo.eu/it/.
Ma la parte più importante sarà la ristrutturazione dell’ex stabulario di Marina di Ravenna che ospiterà Cestha, allargando così la struttura dell’associazione che ha già una strutture nell’ex mercato del pesce. La sala da ristrutturare, uno spazio di circa 80 m² che, una volta terminati i lavori, sarà adibita ad area di esposizione museale delle eredità culturali del porto di Ravenna, con lo scopo di rendere la zona portuale più appetibile sia per la comunità locale che per i turisti, soprattutto i crocieristi che arriveranno alla stazione marittima. Con i fondi del progetto saranno anche installati touchscreen, un totem multimediale ed un impianto surround per fruire dei contenuti della piattaforma Adrijo.
Le attività svolte da AdspRa, nell’ambito del progetto, rispondono all’obiettivo cardine del progetto, ovvero fornire l’opportunità di far conoscere la dimensione storica legata alle tradizioni del porto ed alle attività peschiere ad esso strettamente collegate dei porti Adriatici coinvolti nel progetto.
Il progetto è iniziato a febbraio 2024 ed avrà una durata di 30 mesi.
UNA NUOVA CITTADELLA
DELLE SCIENZE MARINE
Compie dieci anni quest’anno Cestha, il centro sperimentale per la Tutela degli Habitat, nato nel 2014 con un progetto di tutela dei cavallucci marini, oggi punto di riferimento per la salvaguardia delle tartarughe marine e non solo. Si occupa di programmi di conservazione delle specie a rischio estinzione e promozione di attività di gestione sostenibile, lavorando in stretta collaborazione con enti pubblici e privati, università e altri centri ricerche.
Tante le iniziative realizzate in questi anni dai progetti di ripopolamento delle seppie alle attività didattiche nelle scuole fino ad arrivare alle scoperte scientifiche sui siti di riproduzione degli squali grigi al largo della costa emiliano-romagnola e alla tutela delle tartarughe marine, con la costruzione presso il vecchio mercato del pesce di un centro recupero per questi animali tra i più grandi d’Europa.
Simone d’Acunto, direttore di Cestha, spiega: «Stiamo canalizzando i lavori con le reali necessità del luogo per creare un percorso che parli del mare e dei progetti che stiamo realizzando sul recupero della fauna marina. Grazie al progetto finanzieremo nuove vasche che serviranno per i progetti su cavallucci marini e tartarughe. Il 2023 è stato un anno pieno di iniziative: il 38% delle attività sono state rivolte alla conservazione delle specie marine, il 22% alla divulgazione e didattica, il 18% alla pesca sostenibile, il 14% al monitoraggio delle specie aliene, il 5% alla tutela delle zone umide, il 3% al recupero dei rifiuti marini».
Continua D’Acunto: «Al vecchio mercato del pesce abbiamo 80 posti vasca, e già così siamo uno dei centri più grandi di Italia. Con le nuove vasche potremmo salvare il doppio degli esemplari.
Continuiamo i progetti con i pescatori per il recupero delle tartarughe e useremo lo stabulario per una fruizione didattica e divulgare in maniera semplice cosa puo fare ognuno di noi per il mare e l’ambiente. Oggi siamo già un punto di riferimento per il Mediterraneo: siamo stati da poco a Valencia dove stiamo collaborando con il Centro Oceanografico per fare dei progetti da fare insieme sui cavallucci marini».
Infine D’Acunto spiega cosa prevede il progetto di Adrijoroutes:
«Adesso siamo in fase di progettazione per le varie destinazioni d’uso all’interno dello stabulario, infatti si tratta dell’implementazione di un nuovo spazio non dell’abbandono del vecchio mercato. Al momento abbiamo 50 tartarughe marine che saranno rilasciate appena si scalderà l’acqua del mare, tra i 16 e i 17 gradi, secondo le direttive del Ministero per l’Ambiente».