Ravenna, giornata storica per l'Hub portuale, via ai lavori per un progetto molto complesso

Emilia Romagna | 24 Settembre 2021 Economia
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Manuel Poletti - Hub portuale di Ravenna, per l’atteso mega progetto da oltre 230 milioni di euro, il 24 settembre è stata posata la prima pietra (a pochi giorni dalle elezioni, ndr), ma il 28 febbraio 2018 fu un giorno altrettanto importante, con il via libera da parte del Cipe al progetto e ai finanziamenti conseguenti grazie al lavoro determinante del governo Gentiloni, in particolare al gruppo dei ministri emiliano-romagnoli presenti con in testa Graziano Delrio alle Infrastrutture.
«Tra fondi pubblici e privati sono in corso lavori per circa 1 miliardo di euro -  ha sottolineato pochi giorni fa il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi, al convegno di Confetra -. L’Hub portuale porterà i fondali prima a meno 12,50 metri e a ruota a meno 14,50. Verranno fatte anche nuove banchine e potenziate quelle attuali, avremo 200 ettari di aree logistiche. Più gli investimenti nel green port con l’elettrificazione delle banchine, e un nuovo investimento privato sul terminal crociere. Senza dimenticare che a fine ottobre sarà operativo il primo deposito di Gnl di Pir-Edison, il primo lungo le coste continentali».
 
FEBBRAIO 2018 OK DEL CIPE
Quello che il Cipe deliberò nel 2018 era un progetto articolato, del valore di circa 235 milioni di euro, che comprendeva l’approfondimento dei fondali della zona di accesso al porto sino a -13,50 metri, l’approfondimento del canale Candiano a -12,50 metri fino a San Vitale, in modo uniforme con il dragaggio di 4 milioni 700 mila metri cubi di sabbia, la realizzazione di una nuova banchina di oltre mille metri nella «Penisola Trattaroli» destinata prevalentemente a terminal container, che sarà raggiunta dalla linea ferroviaria, l’adeguamento strutturale di oltre 6.500 metri di banchine portuali (banchine costruite 50 anni fa quando la normativa antisismica non esisteva, ndr), la realizzazione di nuove piattaforme logistiche urbanizzate e attrezzate in area portuale per circa 200 ettari utilizzando parte del materiale di risulta dai dragaggi opportunamente trattato.
 
NOVEMBRE 2019 IL BANDO DEFINITIVO
Un altro passaggio importante è stato il 22 novembre 2019 con la presentazione definitiva del progetto e del bando. A Ravenna arrivò anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al termine del suo primo mandato. «Con il via libera al bando – dichiarò Stefano Bonaccini -  si mettono in cantiere lavori per 235 milioni di euro destinati al potenziamento dell’hub portuale di Ravenna. E’ un’opera attesa, su cui abbiamo puntato per disegnare un futuro nel quale gli spostamenti ‘intelligenti’ delle merci saranno garantiti da infrastrutture ferroviarie e portuali moderne, efficienti a minor impatto emissivo per salvaguardare l’ambiente a nella lotta imposta dal cambiamento climatico. Ravenna, che è già Il primo porto in Italia per le rinfuse e il terzo per il movimento merci diventerà così un sistema nodale anche per il contract logistics, un comparto che conta più di 10 mila operatori specializzati e ben 12,4 miliardi di euro generati dagli operatori logistici, rendendo sempre più competitivo l’intero territorio sui mercati nazionali ed internazionali».
 
NOVEMBRE 2020 IL CONTRATTO LAVORI
Fu firmato circa un anno fa a Ravenna, il 5 novembre 2020, il contratto di affidamento per la realizzazione del progetto «Hub Portuale». Al general contractor che nel giugno 2020 si era aggiudicato l’appalto, costituito da un Ati con capogruppo il Consorzio Stabile «Grandi Lavori» (con Rcm costruzioni del Gruppo Rainone, impresa principale, e Fincosit) e la belga Dredging International (e per la parte progettuale da Technital spa, Sispi srl, F&M Ingegneria spa) fu dato il compito di avviare le opere strategiche per un intero territorio e per un importo considerevole, che sfiorava i 200 milioni di euro. I lavori della prima fase del progetto, del valore complessivo di 235 milioni euro -  finanziati da Cipe, Banca Europea degli Investimenti, Unione Europea (Innovation and Networks  Executive  Agency) e dalla stessa Autorità di sistema portuale - consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli a servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a Terminal Container.

LA CONFERENZA DI VENERDI 24 SETTEMBRE
Rappresentanti di Regione, Comune, Capitaneria di Porto ed Autorità di Sistema Portuale, di fronte ad una folta platea, hanno raccontato in poche parole l’emozione di questa giornata. Dopo la firma, il 5 novembre scorso, del Contratto di affidamento della progettazione esecutiva e di realizzazione dei lavori del Progetto, oggi si è infatti compiuto un ulteriore passo avanti verso l’insediamento dei cantieri.
Una giornata importante che segna l’inizio di una serie di attività fondamentali per l’Hub e dunque per arrivare a garantire competitività al porto di Ravenna nei prossimi anni. Grazie agli interventi previsti in questa Prima Fase del Progetto - interventi di approfondimento dei fondali, di ammodernamento degli impianti, di realizzazione di nuove banchine e di nuove aree logistiche -  che insieme agli altri progetti in corso nei prossimi quattro anni vedranno investimenti pubblici e privati per 900 milioni di euro, lo scalo di Ravenna si candida a diventare l’Hub commerciale più importante in Adriatico.
Molti sono stati i ringraziamenti espressi durante la mattinata a tutti coloro che hanno consentito, lavorando insieme con determinazione, di assistere oggi a questa cerimonia che segna un altro passo avanti concreto verso la realizzazione di quel disegno strategico cui da tempo si sta lavorando e al quale tutta la comunità portuale sta dando il proprio significativo contributo.
 
“Il momento tanto atteso è arrivato, ha dichiarato Umberto Esposito del Consorzio Stabile Grandi Lavori - già da qualche giorno abbiamo iniziato le attività propedeutiche ai lavori che ci metteranno nella condizione di partire senza indugi con la realizzazione delle opere. L’intervento che stiamo per realizzare riveste un carattere di primaria importanza per il porto di Ravenna, la città, la cittadinanza, la portualità nazionale ed internazionale. È l’opera di maggiore importanza nel campo delle infrastrutture marittime che parte oggi in Italia e noi siamo orgogliosi di far parte di questo prestigioso ed importante progetto”.
 
“Un Progetto, questo dell’Hub Portuale di Ravenna – ha affermato Marco Di Stefano della Sispi, una delle società di progettazione - di indubbia complessità, che mobilita molte risorse ma che non potrebbe realizzarsi se non ci fosse la condivisione ed il sostegno dell’intera comunità portuale. Non bastano tecnici ed ingegneri compiere un Progetto di tali dimensioni e siamo contenti di poterlo portare avanti lavorando in sinergia con tutti gli operatori del Porto, oggi presenti, che sono coloro per i quali questo Progetto esiste e sui quali questo progetto è destinato ad avere le maggiori ricadute in futuro”.
 
 
IL PROGETTO “RAVENNA PORT HUB”
Il Progetto è composto di due fasi:
la Prima Fase del Progetto, del valore complessivo di 235 milioni euro -  finanziati da  CIPE, Banca Europea degli Investimenti, Unione Europea (Innovation and Networks  Executive  Agency) e dalla stessa Autorità di Sistema Portuale - consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli a  servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a Terminal Container.
 
La Seconda Fase del Progetto, del valore complessivo 230 milioni, interamente finanziati con risoerse derivanti dal Fondo Infrastrutture del Ministero e da risorse derivanti dal PNRR, oltre che da risorse della stessa Autorità, prevede l’adeguamento di ulteriori banchine, l’approfondimento dei fondali a -14,50 mt e la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo. Il progetto definitivo è stato redatto e dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara.
Il 5 novembre scorso in Prefettura a Ravenna, è stato sottoscritto il contratto per la realizzazione degli interventi previsti nella Prima Fase, tra Autorità di Sistema Portuale ed il  general contractor che nel giugno 2020 si è aggiudicato l’appalto: il raggruppamento temporaneo d’Imprese con mandataria il Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l.  - del quale è socio maggioritario e di riferimento la Rcm Costruzioni del Gruppo Rainone  - e mandante Dredging International n.v.
La firma del contratto è stata accompagnata dalla firma di un Protocollo di Legalità sottoscritto al fine di garantire l’attuazione di idonee misure volte alla prevenzione e repressione della criminalità e dei tentativi di infiltrazione mafiosa per tutta la durata dell'appalto e testimonia la forte volontà di porre in essere ogni possibile misura di prevenzione a tutela dell'economia legale e a salvaguardia della realizzazione di opere di interesse pubblico da ogni tentativo di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata.


 
 
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