Ravenna Festival, il maestro Muti incanta a Jerash: «Quando l'amicizia ha radici nel futuro»

Emilia Romagna | 10 Luglio 2023 Cultura
ravenna-festival-il-maestro-muti-incanta-a-jerash-quando-lamicizia-ha-radici-nel-futuro
"'Grana multa, una hostia' diceva il cardinale Ursi, tanti grani insieme fanno una sola ostia". Parte da lontano, dal motto del suo precettore, Riccardo Muti che in piedi sul podio del teatro romano dell'antica Jerash dirige l'orchestra giovanile Luigi Cherubini, il coro di Cremona antiqua insieme ai musicisti giordani e quando parte il canto del muezzin interrompe Casta diva. Dopo la serata di venerdì scorso a Ravenna si replica domani sera a Pompei. È lo straordinario itinerario de Le vie dell'Amicizia che mette insieme musica e solidarietà dal 1997 grazie al Ravenna festival ma che in quest'anno di guerra alle porte cerca le radici del vivere comune che sono sinonimo di pace e le trova, tra antico e moderno, in Giordania. Spirito di accoglienza che oggi la Giordania dimostra, come ricorda l'ambasciatore italiano Luciano Pezzotti, accogliendo oltre 740mila profughi di cui circa 80mila solo nel campo di Za'atari. ''Siamo qui perché vogliamo onorare questo grande Paese, questo grande popolo per quello che sta facendo a livello umanitario per aiutare le persone che soffrono e che fuggono i conflitti. Credo - ha detto Muti - che la musica sia il migliore ponte fra Paesi per scegliere una strada che non sia quella della violenza che invece è percorsa in molte parti del mondo La musica non usa parole, la musica è un viaggio puramente spirituale''.
    Poi a Jerash è stata la volta dei cuori appesi alle note e alle voci del II atto dell'Orfeo e Euridice di Gluck, con lo straordinario controtenore Filippo Mineccia, mentre volavano i fogli mossi dal vento. Poi del soprano Monica Conesa in Casta diva dalla Norma di Bellini, interrotta dal canto del muezzin con il rispettoso stop imposto dal maestro e poi ripreso da capo. A seguire il lamento dolcissimo delle voci orientali degli artisti siriani Mirna Kassis e Francous-Razek Bitar, che hanno dato corpo alla voce dell'esilio. E a quelle giordane di Ady Naber e Zain Awad in canti tradizionali. E infine Brahms nel meraviglioso Canto del destino che ha chiuso la serata esaltata dallo scenario di pietra del grandioso sito archeologico.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-emilia-romagna-ravenna-festival-il-maestro-muti-incanta-a-jerash-quando-l-amicizia-ha-radici-nel-futuro-n39628 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione