Ravenna, Danilo Belletti (Associazione Spedizionieri): «Escavi attesi da 30 anni, ora siamo pronti»

Emilia Romagna | 31 Luglio 2022 Economia
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Elena Nencini
Un anno pieno di chiaroscuri il 2022 dopo la pandemia e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ma è anche l’anno della svolta per quanto riguarda i lavori dell’hub portuale che sono partiti a giugno dalla banchina Bunge, dovrebbe inoltre arrivare a breve la firma dell’istituzione della Zona logistica semplificata.
Un semestre da record quello di gennaio-maggio 2022 per il porto con 11.472.448 tonnellate, in crescita dell’8,3% (875 mila tonnellate in più) rispetto al periodo gennaio-maggio 2021. 
Gli sbarchi e gli imbarchi sono stati, rispettivamente, pari a 9.971.494 tonnellate (+10,0% sul 2021) e a 1.500.954 tonnellate (-2,0% sul 2021). Nel periodo gennaio-maggio 2022 il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.122, con 21 toccate in più (+1,9%) rispetto ai primi 5 mesi del 2021.
Danilo Belletti, presidente Associazione Ravennate Spedizionieri Internazionali, fa il punto della situazione, lamentando la carenza di organico negli uffici statali. A giugno Belletti ha chiesto alle istituzioni una pressione a Roma per il personale di dogana: «Siamo di fronte a una fase di grandi investimenti e di sviluppo riscontrato dai numeri. Non possiamo tarparlo perché mancano una trentina di effettivi fra personale sanitario e non per la fase di sdoganamento».
Quali sono al momento, le priorità per l’Arsi di Ravenna?
«Come associazione no profit la nostra priorità è quella di essere di supporto ai nostri associati occupandoci di tutte le tematiche che riguardano l’intera categoria e che interessano il transito delle merci nel porto di Ravenna. Uno dei principali temi sul quale ci stiamo focalizzando in questo periodo è la cronica mancanza di personale negli uffici statali deputati ai controlli sulle merci. In particolare rileviamo una forte carenza di personale presso gli uffici dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Ravenna. E’ quantomeno paradossale che lo Stato investa nel porto di Ravenna centinaia di milioni di euro per il progetto hub portuale e non provveda a ricollocare nei vari uffici di controllo personale sufficiente a supportare il traffico commerciale, rischiando di vanificare tutti gli sforzi profusi fino ad ora».
A breve partiranno i lavori di escavo, cosa ne pensa?
«Questi lavori li abbiamo attesi da almeno 30 anni e sono di competenza dell’Autorità di sistema portuale di Ravenna, certamente è necessario un forte coordinamento tra tutte le parti interessate al fine di ridurre al minimo i disagi».
Come stanno andando i traffici?
«Le statistiche dicono che i traffici in generale godono di buona salute, certo, i problemi non mancano, dalla difficoltà nel reperimento dei camion per movimentare la merce al congestionamento delle banchine che si riflette soprattutto sull’attesa delle navi general cargo in rada».
La pandemia e la guerra hanno portato a un cambiamento delle merci e delle rotte di provenienza?
«L’interscambio con l’Ucraina lo scorso anno era di circa 4 mln di tonnellate e si riferiva in special modo al traffico di argilla e feldspati per l’industria ceramica del distretto di Modena. Gli operatori interessati a questo traffico stanno lavorando per cercare altre opportunità, importando da altri paesi come India, Portogallo, etc. Per quanto riguarda altri traffici, guardando sempre le statistiche, direi che non ci sono da rilevare cambiamenti significativi nei flussi di traffico».
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