Ravenna, dalla cucina al motore: con Hera gli oli alimentari esausti diventano biocarburante

Emilia Romagna | 12 Aprile 2023 Economia
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Dalla cucina al motore: con Hera gli oli alimentari esausti diventano biocarburante. Ravenna protagonista del progetto. Grazie alla partnership con Eni, agli accordi con i colossi della ristorazione collettiva e alla raccolta degli oli domestici, la multiutility nel 2022 ha avviato alla trasformazione in biocarburante ben 1.540 tonnellate di oli alimentari esausti. Il progetto, denominato HOVE, ha visto coinvolti nel ravennate 153 punti di raccolta territoriale degli oli urbani e 16 punti di ristoro Camst group, oltre alla mensa Hera gestita da Elior e al Roadhouse di Mirabilandia
 
I risultati del progetto HOVE
Un rifornimento di circa 1,7 milioni di litri di biocarburante, grazie al recupero di oltre 1.540 ton. di olio vegetale esausto. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati 2022 del progetto HOVE (Hera Oli Vegetali Esausti), focalizzato sul recupero degli oli di scarto di cucina, frutto sia delle raccolte urbane nei territori dove il Gruppo Hera svolge il servizio di igiene urbana, che delle partnership con grandi gruppi della ristorazione, di cui gestisce e valorizza questi preziosi scarti di cucina.
Una volta pretrattati secondo i rigidi standard del Gruppo, gli oli vengono convogliati alla bioraffineria di Porto Marghera, dove, grazie alla partnership fra Hera ed ENI, vengono trasformati in biocarburante.
 
I numeri nel territorio di Ravenna: prodotti oltre 194.000 litri di biocarburante
La provincia di Ravenna è stata protagonista significativa di questo progetto di transizione energetica, grazie agli oli raccolti nei 125 contenitori stradali, nelle 28 stazioni ecologiche, oltre ai 16 punti di ristoro Camst group, alla mensa Hera gestita da Elior e al Roadhouse di Mirabilandia. Complessivamente, in provincia sono state raccolte circa 176 tonnellate di oli di scarto, che hanno consentito di produrre oltre 194.000 litri di biocarburante.
 
Biocarburante tassello della transizione energetica
Oltre alla protezione ambientale (gli oli vegetali esausti se non smaltiti correttamente possono essere molto pericolosi per la natura), l’attività costituisce un tassello rilevante della transizione energetica. Il biocarburante, infatti, abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto leggero, oltre a essere un’immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.

Una parte del biocarburante prodotto alimenta i mezzi Hera
Nel segno della piena circolarità, una parte del biocarburante prodotto a Porto Marghera, ritorna a Hera, che vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani.
 
Un progetto che vale l’anidride carbonica assorbita da oltre 58.000 alberi
Complessivamente, il biocarburante derivante dall’azione Hera ha consentito di evitare l’emissione nel 2022 di circa 4.900 ton di CO2: dal punto di vista ambientale, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58.000 alberi.
 
Fogacci: un progetto che si inserisce negli obiettivi di circolarità e decarbonizzazione del Gruppo
“Il progetto di recupero e trasformazione degli oli esausti, si inserisce pienamente nel più ampio, ambizioso, contributo che il Gruppo Hera sta dando alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese”, spiega Franco Fogacci, Direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte Hera. “Si tratta di un impegno, ben articolato nel Piano Industriale al 2026, che prevede investimenti per oltre 4,1 miliardi, finanziati anche dal PNRR, su sviluppo dell’economia circolare, promozione delle fonti rinnovabili, tutela del patrimonio idrico e resilienza delle reti”.
 
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