Ravenna, Cucco (La Dragaggi) parla dei lavori in Candiano: «Fine lavori al 1° maggio, non abbiamo creato intralci»

Emilia Romagna | 10 Aprile 2022 Economia
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Elena Nencini
Sono partiti il 5 marzo i lavori di dragaggio per l’approfondimento dei fondali della prima fase dell’hub portuale di Ravenna, un’operazione che vede coinvolti: ARPAE, Capitaneria di Porto di Ravenna, Marina Militare, Regione e Comune.
Ad occuparsi di questa prima fase dei lavori anche La Dragaggi srl di Marghera, azienda ‘storica’ in questo settore, specializzata in lavori di dragaggio, livellazione fondali, ripascimenti litoranei.
Stefano Cucco, ingegnere idraulico nonché legale rappresentante e direttore tecnico dell’azienda veneta, che spiega come stanno andando i lavori.
Cucco, non è la prima volta che lavorate nel porto di Ravenna.
«No, infatti. Ci siamo occupati più volte di interventi di manutenzione ordinaria. Al momento abbiamo messo in campo 4 draghe, ma è in arrivo la quinta. Grazie ai nostri rapporti internazionali arriverà una gigantesca draga dal Portogallo, che ci darà supporto».
Quali sono le caratteristiche tecniche di queste navi?
«Sono imbarcazioni con un escavatore o idraulico o tralicciato, dotate di tramoggia con pozzo di carico; hanno un sistema di dragaggio computerizzato in grado di vedere - nei sistemi di bordo dei natanti - la mappa con i fondali dei porti e la corretta posizione dove andare a recuperare i materiali. Si opera su piani virtuali in modo che l’operatore vede direttamente dove lavorare».
Qual è la loro caratteristica migliore in questo caso?
«Mentre noi stiamo lavorando il traffico nel porto di Ravenna si svolge normalmente: i nostri natanti sono dotati di un particolare sistema propulsivo in grado di spostarsi rapidamente in modo da non intralciare i traffici marittimi. Un altro elemento importantissimo che non viene mai spiegato è l’approccio sinergico e quotidiano tra noi, i piloti e la Capitaneria di porto. Ci sentiamo ogni giorno per pianificare gli spostamenti delle nostre imbarcazioni per non intralciare i traffici del porto. Si lavora h24, 7 su 7, capita spesso che le comunicazioni, le riunioni, le facciamo il sabato e la domenica, anche pomeriggio o sera».
Tempistiche di fine lavori?
«Tassativamente al 1° maggio».
Quante persone stanno lavorando al momento?
«30 marittimi e circa 10 tecnici».
In quali zone state lavorando?
«In diversi punti: in avamporto, nel canale Candiano, nei Piomboni, San Vitale».
Pro e contro di un lavoro come questo?
«Riuscire a coordinare tante draghe e definire quali zone fare prioritariamente. Anche perché, come dicevo, c’è l’ingresso e l’uscita dei natanti, ma grazie ai sistemi di propulsione riusciamo a spostare le imbarcazioni rapidamente. Inoltre grazie ai software che usiamo con il piano tridimensionale possiamo andare a livellare con sicurezza. Rispetto ad altri lavori in altri porti ringrazio la disponibilità e la competenza della capitaneria: l’ordinanza che serviva per regolamentare il lavoro è stata emessa in tempo di record. C’è una piena collaborazione con tutti gli enti preposti per risolvere rapidamente i problemi di logistica».
La pandemia vi ha creato dei problemi?
«Le uniche problematiche con la pandemia sono per le supervisioni a bordo: infatti le persone esterne non possono salire sulle navi, così abbiamo blindato gli ingressi di personale esterno a bordo. Proprio per la pandemia le persone imbarcate vivono, mangiano e lavorano in barca».
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