Sabato sono state effettuate visite guidate al grande cantiere archeologico, posto presso la Torre Radar ENAV a Ravenna, in prossimità dello svincolo della SS16 per Classe, organizzate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, in collaborazione con Snam Rete Gas e con la ditta archeologica GEA.
Si tratta di un cantiere di scavo originato dalla procedura di archeologia preventiva condotta per i lavori del Metanodotto Ravenna mare – Ravenna terra su committenza Snam, successivamente ampliato per il passaggio in aderenza e parallelismo del Metanodotto di collegamento fra la nave rigassificatrice BW Singapore, che entrerà in esercizio al largo di Ravenna nel 2025, e la rete nazionale di trasporto del gas.
Le attività di scavo, avviate a luglio 2023, sono tutt’ora in corso e si estendono su un’area piuttosto ampia. Sono state messe in luce numerose strutture, in buono stato di conservazione, riferibili a una villa extraurbana dotata di impianto termale e databile agli inizi dell’età romano-imperiale. Sui livelli di distruzione di questo imponente edificio venne poi edificata nel V-VI sec. d.C. una chiesa, della quale sono ancora ben visibili la pianta con le fondazioni murarie e qualche lacerto pavimentale.
«Un’importantissima scoperta archeologica, che aggiunge un ulteriore tassello alla storia del territorio di Classe – ha spiegato il Soprintendente Federica Gonzato –, nata da esigenze di carattere pubblico e dall’applicazione della procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, prevista dalla normativa».