Ravenna, con la nuova sezione dei mosaici del Mar la città "ri-scopre" la sua identità
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Elena Nencini
Sarà inaugurata il 12 maggio la nuova sezione dei mosaici contemporanei al Mar - Museo d’arte della città di Ravenna. Il piano terra sarà dedicato solo ai mosaici, mentre le mostre temporanee si svilupperanno tra primo e secondo piano. L’occasione, nelle parole, sia dell’assessore Fabio Sbaraglia che in quelle del direttore Roberto Cantagalli, è di rivedere realmente l’identità del Mar e di valorizzare la collezione dei mosaici contemporanei.
Nelle sale del piano terra si svilupperà la storia del mosaico contemporaneo dalle opere realizzate nel 1959 per «La mostra dei mosaici moderni», ideata dal professore Giuseppe Bovini, con la consulenza di Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli, con i bozzetti di grandi artisti come Corpora, Guttuso, Campigli, Vedova fino alle sezioni in cui il mosaico si svincola dal bozzetto e diventa opera autonoma. Nel quadriportico il mosaico si apre verso il mondo con le video interviste degli artisti, i video con le altre opere a mosaico presenti a Ravenna, le acquisizioni del museo avvenute negli ultimi anni, i giovani artisti.
Il progetto del riallestimento è realizzato dall’architetto Nicola Nottoli, incaricato anche di produrre una nuova grafica e video multimediali a supporto della visita. Il Gruppo mosaicisti Ravenna ha restaurato i supporti e le cornici delle opere che hanno riacquistato, dopo sessanta anni, il loro aspetto originario.
Dopo l’inaugurazione ogni mercoledì gli under 26 entreranno gratis.
IDEALE UN UNICO BIGLIETTO
I rapporti tra la città e il mosaico non sono sempre andati lisci come oggi, lunghi i dibattiti su questo argomento e le accuse che l’amministrazione non sostenesse questo settore in modo adeguato. Ravenna ha la particolarità che il mosaico contemporaneo nasce dalla conoscenza approfondita del proprio patrimonio antico, in un costante confronto. Se ai 7 monumenti Unesco, caratterizzati dalla presenza di mosaici di epoca bizantina, si aggiungesse un percorso moderno, si potrebbe dire che Ravenna ha finalmente conquistato la sua identità.
Ed è bello sentire l’assessore Sbaraglia affermare: «Si tratta di un intervento molto atteso dalla città, che rilancia una delle vocazioni che, sempre di più, dovrà connotare l’attività del Mar nel segno della valorizzazione del mosaico come espressione artistica identitaria di Ravenna. È il primo passo verso quel museo del mosaico che vogliamo realizzare». Un pensiero ribadito dal direttore Cantagalli: «La nuova sezione dedicata al mosaico contemporaneo completa quello che è il percorso cittadino nell’esperienza del mosaico che si sviluppa dall’epoca romana – pensiamo alla Domus dei tappeti di pietra - fino ad arrivare ai giorni nostri con il Mar».
Allora perché non pensare a un percorso inclusivo, con un biglietto unico, che possa collegare la Domus dei tappeti di pietra, il museo Tamo, il Museo Classis al Museo d’arte della città? Un biglietto che si affiancherebbe a quello degli 8 monumenti Unesco, costituendo così un percorso unico in Italia.