Doveva essere il museo dedicato al mosaico, antico e contemporaneo, e come diceva il nome, Tamo, doveva rappresentare "Tutta l'Avventura del Mosaico" nel complesso monumentale di San Nicolò: all'interno la struttura dell'ex chiesa trecentesca si sposava con reperti eccellenti, molti dei quali inediti che spaziavano dai cartoni di grandi maestri del restauro, alle sinopie a mosaici di epoca romana fino alla sezione dedicata ai materiali, con gli smalti e i vetri a foglia d’oro della vetreria Angelo Orsoni di Venezia danno vita ad un percorso che introduceva il visitatore in un “laboratorio” dell’Arte del Mosaico e lo accompagnava a scoprire come il “fare” mosaico non sia un semplice procedimento tecnico, ma un linguaggio artistico, autonomo e complesso.
Nei chiostri si sviluppava la sezione Mosaici tra Inferno e Paradiso, dedicata a 21 opere a soggetto dantesco commissionate a grandi artisti italiani del ‘900. Presente anche la sala espositiva permanente Il Genio delle acque, con pavimenti musivi della domus imperiale romana rinvenuta in Piazza Anita Garibaldi, a Ravenna.
«Alla necessità della messa a sistema di alcuni spazi della città dedicati in senso lato alla cultura – sottolinea il presidente Giuseppe Sassatelli - RavennAntica ha dato il suo contributo con un progetto culturale coerente e perfettamente in linea con il suo impegno di tutti questi anni nell'offerta museale. Quanto è attualmente esposto a TAMO non solo non verrà perduto, ma sarà, se mai, arricchito dalla coerenza di un nuovo assetto espositivo che va molto al di là di un semplice spostamento logistico. Con tale trasferimento, infatti, il Classis Ravenna, oltre a mantenere la sua identità di Museo della Città e del Territorio, diventerà uno dei musei più rilevanti a livello nazionale sul tema del mosaico antico, sia sul versante della documentazione storica già notevolmente aumentata con le due nuove sezioni appena inaugurate, sia su quello della tecnica del mosaico e delle sue peculiarità artigianali ora illustrate al TAMO. La forza del nuovo progetto - conclude Sassatelli - sta nell'intreccio coerente di questi due aspetti e nella loro unificazione all'interno di uno stesso spazio fisico, che è appunto il Museo Classis Ravenna».
Questa operazione, insieme al prossimo allestimento della cosiddetta nave di Teodorico, che sarà oggetto di analisi e restauri coordinati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, amplierà ulteriormente le collezioni del museo e ne rafforzerà la vocazione di luogo di esperienza di una delle più famose città del mondo antico.
«Con il recente allestimento delle nuove sezioni - afferma l'Assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia - Classis trova nel mosaico antico uno degli aspetti centrali del suo percorso di visita, riunire in un racconto coerente tutto il materiale musivo tardondatico rappresenta un approdo importante che ne completerà e faciliterà la lettura per tutti i visitatori. Per gli spazi di San Niccolò invece si aprono possibilità interessanti per un importante progetto di valorizzazione in ambito culturale su cui coinvolgeremo anche il mondo universitario e che presenteremo nelle prossime settimane».
Fino al 22 dicembre il museo resterà aperto su prenotazione, poi chiuderà. Il materiale sarà trasferito al Museo Classis.