Ravenna capitale del Mosaico dal 14 ottobre, c'è la Biennale tra creazione e sperimentazione

Emilia Romagna | 06 Ottobre 2023 Cronaca
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Elena Nencini
E’ un ricco panorama di opere e di eventi quello che sarà possibile vedere in città, ma non solo, da venerdì 14 ottobre fino al 14 gennaio del 2024 per la Biennale di Mosaico Contemporaneo, giunta all’VIII edizione con la curatela di Daniele Torcellini. Asse centrale della manifestazione, che nel corso di questi anni ha offerto uno sguardo sulle novità italiane e internazionali e sulle forme molteplici e diversificate dell’arte musiva, sarà la mostra del Museo d’Arte della città di Ravenna (Mar), dedicata ad uno dei più importanti artisti del secondo Novecento, Alberto Burri, con BURRIRAVENNAORO, a cura di Bruno Corà. Cento opere dell’artista umbro ripercorrono la sua collaborazione negli anni Novanta con il Gruppo Ferruzzi, che lo porterà a realizzare i grandi cellotex dipinti ad acrilico di color nero, ma anche i cicli di Nero e Oro (1993) basati sul contrasto tra questi due colori, tra buio e luce, un dialogo con il mosaico storico ravennate nell’attualità di una città in cui le vestigia del passato si sono progressivamente intrecciate agli sviluppi economici, industriali, politici e sociali del presente.
Ricca anche la collaborazione con le gallerie e i laboratori della città e gli spazi temporanei che arricchiscono il programma della Biennale; sono previsti anche laboratori didattici, visite guidate e conferenze.

IL MOSAICO E I GIOVANI
Grande attenzione, nelle diverse declinazioni, è riservata ai giovani artisti come dimostra la mostra Episodi di Mosaico Contemporaneo a Palazzo Rasponi dalle Teste che vede design e mosaico dialogare e interagire nella produzione di nuovi e speciali oggetti destinati all’arredamento degli interni. Il progetto, a cura di Maria Cristina Didero, nasce coinvolgendo sei designer e creativi per l’ideazione di oggetti destinati ad essere lavorati a mosaico. I progetti disegnati dagli autori Arthur Arbesser, Atelier Biagetti, Cara | Davide, Lanzavecchia + Wai e Gio Tirotto, sono realizzati a mosaico dai laboratori Annafietta, Gruppo Mosaicisti di Marco Santi, Pixel Mosaici in collaborazione con Dimensione Mosaico, Koko Mosaico di Arianna Gallo e Barbara Liverani Studio. 
Alla biblioteca Classense due mostre: il progetto Palianytsia di Zhanna Kadyrova, a cura di Maria Rita Bentini: l’artista ucraina vuole evidenziare le drammatiche condizioni in cui lei e molti connazionali stanno vivendo, in questo momento storico, pieno di profondi contrasti mai risolti. Nella Manica Lunga le opere della sesta edizione del Premio GAeM - Giovani Artisti e Mosaico, a cura di Sabina Ghinassi e Paolo Trioschi, un concorso nato con l’obiettivo di promuovere, sostenere ed esplorare l’approccio al mosaico delle generazioni più giovani, sia nelle sue forme più identitarie, sia in quelle più sperimentali ed eccentriche. 
Al Museo Nazionale A come ACCADEMIA, O come OROBURRI, a cura di Maria Rita Bentini e Paola Babini, con le opere musive di giovani artisti del Biennio di Mosaico dell’Accademia che, nel corso dell’ultimo anno, hanno guardato all’oro in relazione a poetiche individuali diverse.
Nella sede dell’ex-Chiesa Santa Maria delle Croci è ospitata una mostra dedicata al lavoro grafico degli studenti del liceo artistico Nervi-Severini per la mappatura dei mosaici pubblici della città e l’avvio di un progetto di arte pubblica e partecipata, Il Mosaico del Divenire, a cura di Silvia Colizzi, caratterizzato da obiettivi didattici relativi ai molteplici percorsi di inclusione, di rispetto di sé e dell’altro. 

ANTICO E MODERNO
Alla Domus dei Tappeti di Pietra quattro iniziative: Sol Invictus di Stefano Mazzotti apre il percorso nel cortile esterno. All’interno, MAGMA presenta l’installazione sonora, multicanale e site-specific, Lacune, di Nuova Superficie; MARTE presenta la mostra di Fornice Objects e Yuyu Zhao, Microobjects, a cura di Eleonora Savorelli, in cui si intersecano stampa 3D e micromosaico, design e ricerca artista; chiude il percorso Dimensione Ideale. In transito verso le comunità del duo Gaggia-Dubbini, suggestiva coperta azzurra ricamata con filo dorato, che diventa superficie politica sulla quale agire, per indagare le tensioni sociali, politiche e ambientali della nostra epoca. 

ARTE E COMMISSIONI
Il progetto di arte pubblica Catodica, di Luca Barberini, a cura di Luca Ciancabilla e Daniele Torcellini, presenta venti mosaici dedicati all’influenza della comunicazione di massa, filtrata dalla sguardo amaro e ironico dell’artista, presentati lungo via Diaz, ai piedi del Palazzo dell’Università, nei vani dove campeggiavano venti schermi televisivi, tra fine anni ’80 e inizi ’90. Catodica ci invita a guardare, con un altro punto di vista, quella che allora era la sede del gruppo Ferruzzi, all’epoca guidato da Raul Gardini, che, a pochi metri di distanza, nelle vetrine d’angolo, avrebbe dovuto ospitare le opere di Burri, se la committenza non fosse stata bruscamente interrotta dalla morte di Gardini.

NUOVI SPAZI PER LA CITTÀ
L’associazione Marte presenta la prima mostra in Italia del collettivo anonimo Pomme de Boue negli spazi del Molino Lovatelli: tra street art e mosaici il collettivo ucraino presenta opere che sono collage di frammenti ceramici, pensati per luoghi specifici, al confine tra arte e architettura, mettendo in campo contrapposizioni di forme e colori dalle estetiche spontanee e sorprendenti.

PROGETTI DAL MONDO
L’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei rinnova l’appuntamento con la mostra-concorso Opere dal Mondo, ospitata agli Antichi Chiostri Francescani «La luce del nero e dell’oro», a cura di Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini, è una selezione di opere di artisti che si sono messi  in relazione con la poetica di Burri, alla ricerca di un dialogo condotto con grande libertà interpretativa, sia espressiva che tecnica.

LABORATORI DELLA CITTA’
L’associazione Dis-ORDINE ha realizzato il progetto La Città Morta, in collaborazione con la Fondazione Raul Gardini, al Museo d’Arte della Città. L’opera a mosaico, realizzata dagli ex-allievi e dagli insegnanti delle Scuole d’Arte di Ravenna, si ispira alla maquette del 2007 di Ettore Sottsass, per l’eliporto di Villa Monaldina, della famiglia Gardini. 
Racconti di Città Invisibili, a cura di Linda Kniffitz, presso il chiostro della Biblioteca Oriani, raccoglie le opere di alcuni laboratori di mosaico di Ravenna impegnati nella reinterpretazione di alcune significative opere pittoriche della Jordan National Gallery of Fine Art di Amman.

FUORI RAVENNA
La Biennale di Mosaico Contemporaneo si estende anche oltre il perimetro delle mura cittadine, con iniziative che toccano Bologna, Faenza, Riccione e le più vicine Fusignano e Sant’Alberto. Tre le iniziative a Bologna: Dalla materia la luce, la doppia personale di CaCO3 e Davide Maria Coltro, a cura di Giovanni Gardini, presso la Raccolta Lercaro; la mostra personale di Paolo Racagni, La memoria o il desiderio del tempo, e la mostra Musica da camera, entrambe a cura di Sandro Malossini, presso la sede dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. A Faenza è in scena la mostra collettiva, Dove abita l’uomo: luoghi, relazioni, intrecci, a cura di Giovanni Gardini, presso la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo; a Riccione, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi, ospita la mostra personale di Silvia Naddeo, Turbolenta, a cura di Sara Andruccioli e Paolo Trioschi; Il Museo Civico di S. Rocco di Fusignano ospita Ti verrà dietro la città, mostra personale di Vittorio d’Augusta, a cura di Claudio Spadoni; il Museo di Scienze Naturali NatuRa di Sant’Alberto rende omaggio al mosaicista Romolo Papa, esponente dello storico Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Ravenna, a cento anni dalla sua nascita, con una mostra a cura di Marna Ortolani, Vittorio Bulgarelli e Felice Nittolo.
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