Ravenna, 7 anni da sindaco, parla De Pascale: «Alluvione, la sfida della ricostruzione; Pnrr, il Governo faccia chiarezza; eolico, la Romagna non perda il treno »

Emilia Romagna | 15 Luglio 2023 Politica
ravenna-7-anni-da-sindaco-parla-de-pascale-alluvione-la-sfida-della-ricostruzione-pnrr-il-governo-faccia-chiarezza-eolico-la-romagna-non-perda-il-treno-
Manuel Poletti - «Alluvione, come amministratori pubblici sentiamo tutti il peso storico di dover dare il prima possibile gli indennizzi a chi è stato danneggiato e di mettere in sicurezza il territorio per il futuro con opere importanti. Turismo, in luglio, agosto e settembre dalla Riviera alle città d’arte il quadro sarà molto migliore. Bolkestein? Il governo decida in fretta. Sulle energie rinnovabili la Romagna non può perdere il treno dell’eolico offshore, sarebbe un errore clamoroso. Porto, bene i lavori dell’Hub».
Sette anni da sindaco, gli ultimi più impegnativi dei primi, prima la Pandemia poi l’alluvione in Romagna, Michele De Pascale li analizza così, guardando al futuro.
Sindaco, dodici mesi fa lei postò su Facebook «Sono un ragazzo fortunato» nelle giornate del Jovabeach a Marina. Oggi si sente ancora di condividere quel mood o no? E perché?
«Parlare di fortuna dopo quello che è successo in maggio con l’alluvione è difficile, ma certamente per il Comune di Ravenna è stata una grande fortuna non avere vittime a fronte di un evento così drammatico che ha colpito tutta la Romagna. In questa grande sventura, le 15 vite strappate dal maltempo alla nostra terra rimangono la ferita più pronfonda insieme agli ingentissimi danni economici. La comunità ravennate non ha registrato morti, in questo senso mi sento ancora “un ragazzo fortunato”».  
Alluvione, due mesi dopo c’è un Commissario a tempo determinato e ancora pochissime risorse dallo Stato. Alluvionati e Comuni sono allo stremo. Qual è la dead line prima di «scendere in piazza»?
«Noi abbiamo conosciuto due governi Meloni: il primo in azione nei primi giorni susseguenti all’alluvione, molto presente, istituzionale, con un atteggiamento costruttivo fino all’incontro a Palazzo Chigi con gli Enti locali. Poi è comparso sulla scena un governo con un altro atteggiamento, dove ha prevalso una componente, quella di Fratelli d’Italia, che ha immaginato che sull’alluvione si potesse costruire un’operazione politica, alzando i toni e confondendo posizioni istituzionali con quelle di partito. Dopo aver toccato il fondo, la nomina di Figliuolo sembra essere un tentativo della premier Meloni di marginalizzare questo tipo di tensioni e riportarle su un terreno istituzionale. La nomina a termine può anche essere letta per ricondurre poi le cose in capo alle Regioni fra un anno. I primi incontri con il Commissario sono andati bene, difficilmente si farà strumentalizzare. Ora bisogna fare in fretta per mettere in sicurezza il territorio e ristorare famiglie e imprese che hanno subito danni».
Turismo, l’estate 2023 è partita inevitabilmente in salita per la Romagna. A Ravenna basteranno le crociere per «salvarsi»?
«Pensare che i dati di giugno potessero essere positivi sarebbe stato un sogno. Ricordo che le analisi negative sulla balneazione di inizio giugno hanno influito molto sui dati. Le campagne di comunicazione hanno un effetto di medio termine, di quelle partite dopo la metà di giugno vedremo gli effetti da luglio. Ormai maggio e giugno sono irrecuperabili, su luglio, agosto e settembre nutro più fiducia. Anzi, lo dico a tutti, mi guarderei bene da mandare messaggi negativi. Già gli ultimi weekend sono stati positivi».
I lidi ravennati, dopo la festa del Jova Beach Party nel 2022, si sono risvegliati quest’anno col cantiere del Parco Marittimo e le sue limitazioni. Il 2024 sarà l’anno della verità, per capire il vero potenziale del progetto?
«Il Parco Marittimo porta con sè due elementi importanti: il primo, il cambiamento delle abitudini di una parte minoritaria degli avventori che avevano l’abitudine di parcheggiare quasi sotto l’ombrellone fra Marina e Punta. Questo non succederà più, ma parliamo comunque di una minoranza, i posti auto infatti erano circa un migliaio negli stradelli su decine di migliaia di accessi alla spiaggia. Su questo versante siamo convinti che la nostra scelta sia quella migliore per il benessere di quei lidi, con tutte le elasticità del caso per venire incontro alle esigenze degli avventori, ma non si torna indietro. La seconda cosa è mantenere i tempi certi del cantiere, compreso il fatto che abbiamo già evitato che interventi impattanti durante i mesi estivi che danneggiassero gli stabilimenti di questi lidi. Ora si stanno facendo interventi di rifinitura, mentre la bellezza e il fascino del Parco li avremo, come programmato, nella stagione estiva 2024, con tutta la potenza comunicativa che avrà il progetto concluso su Marina e Punta».
Nel presente degli imprenditori balneari c’è anche la Bolkestein, si arriverà a bando delle concessioni nel gennaio 2025?
«L’orizzonte è quello, continuo a difendere il modello balneare romagnolo, non dovranno essere penalizzate aziende familiari e non che hanno investito tanto sul territorio e hanno maturato conoscenze importanti. Purtroppo vedo un Governo che continua a ballare sull’orlo del burrone, ma non c’è più tempo per altri rinvii, a Palazzo Chigi devono decidere in tempi brevi cosa fare, devono assumersi la responsabilità di decidere, altrimenti si rischia di dover far tutto all’ultimo minuto, soffocando i Comuni e senza premiare e tutelare la professionalità delle imprese».
Sanità pubblica a rischio? Se ne parla meno per via dell’alluvione che ha monopolizzato la comunicazione,  ma il problema c’è ancora. Dal governo arrivano segnali? L’Ausl Romagna «regge»?
«Tema di grande urgenza, sommerso dall’alluvione, ma è lì che ci aspetta. Il primo passo deve comunque essere fatto a “casa nostra”, inteso come territorio regionale. In Romagna abbiamo fatto unificazioni e accorpamenti importanti come la scelta dell’Ausl unica, con pregi e difetti, ma mai premiati finanziariamente. In Emilia questi passi devono ancora essere fatti ed è ora di metterli in atto. Noi possiamo essere presi anche ad esempio su cosa fare e cosa non fare, ma l’importante è muoversi anche in Emilia in questa direzione. Poi, la rivendicazione col Governo va fatta, ma da sola non basta, dobbiamo aver fatto bene i compiti a casa, c’è uno scatto da fare anche a livello regionale».
Capitolo Pnrr, la Romagna si sta dimostrando virtuosa, con tanti progetti aggiudicati. Quali sono i settori che rischiano più ritardi? I Comuni «reggono» l’impatto finanziario dei progetti?
«I temi sono due: i Comuni sono chiamati ad integrare con risorse proprie il completamento dei progetti. Oggi in primis serve la scelta del Governo che delinei una volta per tutte i progetti che vanno avanti e che hanno copertura economica: con l’Europa bisogna arrivare a stringere un accordo del genere, ad esempio portiamo avanti il 70% dei progetti, tutti coperti. Poi serve un’attenzione generale di equilibrio nord-sud, il Pnrr aveva l’obiettivo di ridurre il gap nel Paese; questi sono debiti, se noi spendiamo tutti i soldi al Nord, il Sud rimane indietro e otteniamo l’effetto opposto. Seconda preoccupazione, le tempistiche di esecuzione oggi rischiano di non essere coerenti con la possibilità di reperire le ditte. Il secondo accordo che il governo dovrebbe fare con l’Europa è quello di dare tempi certi di esecuzione dei progetti, spalmando meglio i lavori e dando così la possibilità al mercato dell’edilizia di non avere picchi alti e bassi, ma  una pianificazione più lineare dei lavori da realizzare».
Porto, i cantieri dell’Hub procedono bene, quanto servirà per percepire meglio gli effetti concreti sull’economia reale?
«Il cantiere, grazie ad alcuni accorgimenti dell’Autorità portuale, in effetti è in anticipo rispetto al cronoprogramma, ed è un fatto molto importante, oltre che raro. Poi i risultati positivi del porto di Ravenna li stiamo già vedendo su tutta la struttura tecnico-nautica, con i soggetti che ci lavorano che hanno ampliato gli organici e stanno programmando nuove assunzioni. Gli incrementi degli ultimi anni, al netto degli effetti della guerra in Ucraina, sono come uno tsunami per il nostro porto. Quando guarderemo in termini storici questi anni che stiamo vivendo, vedremo certamente che gli investimenti realizzati sul porto di Ravenna a livello strategico rappresentano un elemento di grande innovazione e prospettiva. Chi ha buona memoria, ricorderà com’era la situazione in ambito portuale fino al 2016. Una delle ultime novità sulla “gittata” che potrà avere il porto è quella legata alle auto che vede coinvolta Sapir. E’ molto interessante perché per la prima volta lo scalo di Ravenna è il primo punto di riferimento per il mercato produttivo della Germania. Sono sempre infastidito quando Ravenna viene definito il porto dell’Emilia-Romagna: non è solo questo, ha l’ambizione di diventare il porto del centro Europa, che è una cosa molto diversa».
Un Rigassificatore a Ravenna attivo dall’autunno 2024, o c’è ancora la possibilità che arrivi il secondo?
«Uno. Non so se in qualche sede governativa se ne sia discusso, ma non abbiamo mai ricevuto richieste per ospitare quello che oggi è a Piombino. Nei colloqui che ho avuto con il ministro Pichetto Fratin non ho mai ricevuto richieste sull’accoglienza della seconda nave. Reputo inspiegabile poi che si mandino al macero gli investimenti fatti su Piombino, peraltro la nave è in una posizione che non crea particolari problemi. Ravenna invece vuole portare a compimento il suo progetto, per questo a settembre presenteremo il primo bilancio sulle ricadute economiche positive sul territorio».
Il mega Parco eolico di Agnes nascerà davvero in Adriatico o il progetto si sta avviando su un binario spento o quasi? L’impressione è che la strada per l’autorizzazione ai lavori e soprattutto quella delle risorse finanziarie per farlo (serve ben oltre 1 miliardo di euro...) sia davvero in salita. E’ così?
«Il sostegno del Comune di Ravenna ad impianti che producono energia eolica in Adriatico è senza se e senza ma. Anche le relazioni tecniche che abbiamo inviato sul progetto specifico di Agnes sono finalizzate a migliorare il mega progetto, ma la premessa è che si debba realizzare. L’energia da vento è stata inserita dal Comune di Ravenna nel Paes. Agnes ci piace perché è una società locale che ha presentato un piano ambizioso, ma molto rilevante. Se in campo ci fosse stata un’altra società, Plenitude o altri soggetti ad esempio, avrebbe avuto da parte del Comune lo stesso sostegno. Il progetto al vaglio è innovativo, è disegnato su pali e non è in floating, visti i problemi che sta dando questa tecnologia, quindi noi pretendiamo che questo progetto vada avanti sia sul versante della Regione che su quello del Ministero, che ha la competenza di rilasciare la Via. Alcuni dicono che non è un progetto sostenibile, ma qui tocca ai privati trovare le risorse per finanziarlo e realizzarlo; al pubblico tocca analizzarlo e autorizzarlo. La Romagna comunque non può perdere il treno dell’eolico offshore, entro il 2024 si capirà se c’è l’autorizzazione dal ministero a procedere».
Dieci anni fa scompariva il Cardinal Ersilio Tonini, grande protagonista del Novecento. Come pensate di ricordarlo, anche a livello toponomastico, tenuto conto del dibattito partito in città in queste ultime settimane?
«Stiamo parlando di un grande protagonista del Novecento, che nella storia della nostra città ha avuto un ruolo centrale in alcuni passaggi, anche molto difficili. Nelle prossime settimane condivideremo con l’Archidiocesi una scelta ed un’intitolazione che dia merito a una figura straordinaria come quella del Cardinal Tonini».
Infine, sette anni da sindaco di Ravenna, una scandenza di mandato che pare allungarsi al 2027, all’orizzonte cosa vede?
«Per chi come me è stato eletto nel 2021 a ridosso ancora dell’anno più duro della Pandemia, ai primi posti dell’agenda di lavoro c’era la realizzazione dei progetti legati al Pnrr. Oggi, certo, l’alluvione cambia quell’indirizzo. E’ chiaro che da romagnolo, prima ancora che da sindaco, sento la missione di indennizzare chi ha avuto danni e rendere più sicuro il nostro territorio per il futuro. Sulla scadenza di mandato vedremo se si arriverà al 2027, oggi abbiamo ancora tanto lavoro da fare».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-emilia-romagna-ravenna-7-anni-da-sindaco-parla-de-pascale-alluvione-la-sfida-della-ricostruzione-pnrr-il-governo-faccia-chiarezza-eolico-la-romagna-non-perda-il-treno-n39709 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione