QUARTIERE BRUXELLES | Cento giorni alle Europee, sondaggi: volano Lega e sovranisti
Valentina Brini (giornalista Ansa di Lugo) - A cento giorni alle elezioni europee i sovranisti di tutta Europa volano, trascinati dalla Lega Nord. A Bruxelles e nelle altre capitali europee si inizia a fare i conti con uno scenario che, dopo l’appuntamento alle urne di fine maggio, potrebbe vedere rovesciati tutti gli equilibri finora conosciuti. A fotografare il futuro incerto, ma sempre più prossimo, della casa comune europea è lo stesso Europarlamento, con le prime proiezioni basate sui sondaggi nazionali. La Lega, così, sarebbe il primo partito italiano con più eletti nel futuro emiciclo europeo rispetto al 2014, seguita dal M5S. In particolare, gli eurodeputati del Carroccio passerebbero da 6 a 27, quelli del M5S da 14 a 22. In caduta invece il Pd (da 26 a 15 seggi) e Forza Italia (da 11 a 7), riflettendo il calo dei rispettivi gruppi politici europei, i Popolari e i Socialisti, che perdono la maggioranza. La frenata dei gruppi tradizionali a dispetto delle forze populiste potrebbe avere ricadute sulle alleanze tradizionali, magari inaugurando nuove e inedite intese, anche se, numeri alla mano, un'alleanza tra tutte le famiglie filo-europee resta l'ipotesi più facilmente percorribile a oggi.
Mentre il ticchettio dell’orologio si fa sempre più grave, la mappa del nuovo Parlamento europeo, il primo dopo la Brexit, sembra via via diventare politicamente più frammentata che mai. I Popolari, malgrado un calo – dagli attuali 217 seggi passerebbero a 183 –, resterebbero il primo gruppo politico, seguiti dai Socialisti, da 186 a 135 eurodeputati, anch’essi in discesa e tallonati dal fronte delle destre sovraniste, trainate dall’ascesa del partito di Matteo Salvini.
Un dato, su tutti, dà la misura del successo del Carroccio: in Europa, la Lega diventerebbe il secondo partito per numero di eletti dopo i conservatori europeisti tedeschi della Cdu-Csu, il partito di Angela Merkel, che ne avrebbe solamente due in più, arrivando a 29. Forti di questa maggioranza, le destre anti-europeiste (se si considera il gruppo Ecr dei Conservatori, insieme a Enf, Afd e altri partitini) potrebbero aprire il dialogo con i Popolari, mandando all'aria la grossa coalizione tra centrodestra europeo e socialisti. Ma per realizzare tale ipotesi mancano i numeri. Non si esclude dunque un aiuto di altre forze vicine ai loro programmi. E, in questo contesto, sarà importante capire dove si orienterà il M5S, che al momento resta una incognita. I pentastellati siedono attualmente nel gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd), ma stanno cercando una nuova collocazione politica nell'Eurocamera, costruendo una rete di alleanze inedite e anche una propria bussola politica.
A meno di tre mesi dal voto tali scenari restano però solo mere speculazioni. Secondo il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, «la maggioranza auspicabile per il prossimo emiciclo è quella formata da popolari, liberali e conservatori». Ad allontanare lo spauracchio sovranista è Roberto Gualtieri (Pd-S&D), convinto che tali forze siano «deboli ed isolate» a dispetto di Ppe, S&D e Liberali (Alde), che si confermano i maggiori gruppi. In questa prospettiva, i Liberali, dati in ascesa da 68 seggi a 75, potrebbero diventare l'ago della bilancia, riproponendo l'alleanza con Popolari e Socialisti, magari insieme ai Verdi (che scendono da 52 a 45 eurodeputati). Tutto dipenderà anche da cosa farà La Republique en Marche, il movimento di Emmanuel Macron, che potrebbe confluire nei Liberali, ma che al momento non ha ancora sciolto la riserva e che secondo i recenti sondaggi sarebbe secondo sul territorio nazionale, dietro al Rassemblement National di Marine Le Pen.