"Come pensare Natale una notte di luce e di chiarore quando si è perduti in un mondo che diventa ostile indifferente, non c'è posto. Semplicemente, senza spiegazioni, come un cartello esposto in cui c'è scritto che non si affitta a forestieri. Come una fila senza fine e senza diritti davanti ad un ufficio che decide il tuo futuro. Come un porto chiuso, come una pratica di un ufficio che resta evasa. E io che ho fame e devo scappare dalla guerra cosa faccio se lì non c'è posto? Lo cerco lo stesso, in tutti i modi". Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, in un passaggio dell'omelia della messa della notte di Natale nella cattedrale di San Pietro a Bologna.
"E perché non c'è posto? Molte volte in realtà c'è ma non vogliamo avere problemi. E poi il mio 'io' il posto lo occupa sempre tutto e ha paura di incontrare difficoltà e inizia ad avere paura un po' di tutti. Però se a cercare il posto fossimo noi, o qualche nostro familiare troveremmo il posto. Scopriremmo che si, forse si può fare. Scopriremmo che ce n'è tanto, come le tante case vuote, i paesi disabitati, e qualche volta dobbiamo dirlo come i cuori sfaccendati che finiscono per appassionarsi di quello che non crea problemi perchè non vale".