Modigliana, Gramentieri: «Molti rimasti fuori come Cristiano Godano. Capossela tra i primi ad aderire, Festival che punta sulla ripartenza»

Elena Nencini
Modigliana cerca di ri-partire con il festival Terra mossa e un cast di artisti straordinario (vedi il box del programma), che ha scelto di esibirsi gratuitamente per sostenere il paese in questo momento difficile. Dopo la devastazione delle frane e delle esondazioni di maggio, dopo i giorni di isolamento, dal 29 luglio al primo agosto, un programma ricchissimo con concerti no-stop da pomeriggio a notte.
Le parole di Vinicio Capossela, uno degli artisti che hanno aderito immediatamente, sono significative: «E’ una città meravigliosa dove da anni si tengono attività musicali che sono ‘franate’: noi ci opponiamo alla forza di gravità, alla forza della frana. Se scivoliamo nell’imbuto – come diceva un amico – più siamo, più otturiamo la discesa e la contrastiamo. Venite numerosi a otturare la frana. Vi aspettiamo». 
Sono tanti gli artisti che hanno deciso di aderire all’iniziativa voluta da Pro loco Modigliana e Big Ben Aps, con il patrocinio del Comune di Modigliana, resa possibile grazie alle donazioni dei musicisti modiglianesi e alle offerte del Comitato Festeggiamenti Penna, La Comunità Circolo della Penna, agriturismo F.lli Bonaccini.
Dietro l’organizzazione di Terra mossa c’è l’anima di Antonio Gramentieri, musicista e organizzatore per tanti anni di Strade blu, che ha fatto da punto di riferimento per tutti gli artisti che hanno aderito, a titolo completamente gratuito, a Terra mossa.
Come è nata l’idea?
«Il titolo, Terra mossa, lo dice già: è stata una reazione a degli eventi estremi che hanno condizionato il nostro, come altri territori, e a cui si cerca di rispondere con uno sforzo estremo. Abito a Modigliana, il centro è sempre stato risparmiato in questo periodo, ma abbiamo gravi problemi di collegamento, sono inagibili molte strade, la campagna è ancora adesso in condizioni critiche. In attesa di risposte, che non possono essere degli slogan o piccoli sussidi, va ripensato il territorio. Modigliana ha sempre avuto due opzioni per raggiungere i centri principali come Faenza, ma i primi giorni le due strade che conducevano a valle sono state bloccate, creando una situazione di isolamento».
Come avete contattato i diversi artisti?
«Io faccio il musicista, molti rapporti sono nati all’interno della manifestazione Strade blu, altri sono personali come quello con Vinicio Capossela con cui ultimamente sto lavorando, che ha dato la sua disponibilità immediatamente. Molti musicisti mi hanno contattato e mi hanno chiesto cosa potevano fare per aiutarci. Non è tanto importante la cifra da raccogliere, ma la vera necessità era rimettere Modigliana nelle mappe, perché questo festival spinga la gente a tornare verso la collina. Il cartellone è molto interessante, c’è gente che si è aggiunta anche oggi. 
Il gesto di voler dare una mano è bellissimo e non mi sentivo di lasciare fuori nessuno, stiamo cercando di ricavare un piccolo spazio per tutti coloro che hanno dato la loro disponibiltà anche se non per tutti siamo riusciti a far coincidere le date con il Festival, come per Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. Non è escluso che si possa fare una seconda puntata». 
Quindi siete pronti ad accogliere i turisti?
«Per Modigliana è uno sforzo organizzativo importante, vengono circa 40 artisti importanti, solo metterli a dormire e mangiare sarà una bella impresa, con agriturismi ancora inagibili in un paese che non ha mai avuto una forza ricettiva. La Pro loco è molto attiva e ha consentito di fare questo festival. Avremo molte ore di musica, mezz’ora a tutti, Capossela e Finardi faranno solo loro un vero e proprio concerto». 
Cosa significa, oltre alla raccolta fondi, questo festival per Modigliana?
«E’ importante l’azione concreta sul territorio, è un pretesto bello per fare spostare la gente, questo è più importante dell’eventuale ritorno economico che comunque destineremo a mantenere vive le attività culturali in paese. 
Non si deve ripetere l’errore – come è successo durante il covid - di pensare che un’emergenza cancelli tutte le attività sociali, fisiche, culturali, spirituali di una comunità. Le strade sono importanti per il paese, ma se poi restano vuote c’è un altro problema».
Un messaggio che vorrebbe lanciare?
«Avere personaggi come Capossela e Finardi è importantissmo, naturalmente, ma io vorrei dire ‘Bentormati a Modigliana’, venite a trovarci, cercate di partecipare a più serate possibili, venite a mangiare. La musica è l’invito a salire a Modigliana, a vivere ancora il paese».

L’ingresso a Terra Mossa è sempre a offerta libera, l’area food and drink sarà attiva ogni giorno dal pomeriggio e gestita dalla Pro Loco di Modigliana nei locali del Mercato Coperto.