Legacoop Romagna compie 10 anni, poi l'hanno seguita Cisl, Confindustria, Cia e Confcooperative

Manuel Poletti - Dieci anni fa, nel dicembre 2013 alla Fiera di Rimini, fu Legacoop a rompere il ghiaccio e ad unificare le strutture provinciali in un’unica dimensione romagnola. Poi via via altri enti economici hanno intrapreso la stessa strada: Cisl, Confindustria, Confcooperative, Cia e in parte Confesercenti. Anche la Camera di commercio ha preso una denominazione romagnola sommando però solo le due province di Rimini e Forlì-Cesena, mentre Ravenna dopo anni di battaglie e di perplessità si è unificata con Ferrara. Da ricordare poi che, sempre dieci anni fa, fu lanciato il progetto dell’Ausl unica romagnola (vedi il box). Chi invece non ha scelto la strada dell’unificazione territoriale sono altre associazione d’impresa: in primis quelle del commercio: Ascom/Confcommercio ha mantenuto coordinamenti provinciali radicati con articolazioni associative in tante città, mentre Confesercenti ha fatto un primo passo, mettendo Cesena e Ravenna in stretta relazione.  Anche le realtà artigiane hanno preferito, per il momento, non unificare le associazioni di rappresentanza: sia Confartigianato che Cna hanno mantenuto le rappresentanze provinciali, con tante sedi in molte città. Il mondo agricolo invece è andato a velocità diverse: mentre la Cia ha scelto da pochi anni la Romagna, Coldiretti invece ha mantenuto le dimensioni provinciali. Infine i sindacati, dove sia la Cgil che la Uil sono ancora organizzate su base provinciale, mentre la Cisl ha già effettuato il passaggio a rappresentanza unica romagnola.

LEGACOOP ROMAGNA
A Legacoop Romagna sono associate quasi 500 imprese, che danno lavoro a più di 28mila persone. I soci sono quasi 380mila, a conferma del forte radicamento del movimento cooperativo nel tessuto romagnolo. Legacoop festeggerà giustamente questo compleanno a Cesenatico martedì 5 dicembre con un convegno che mira a ripercorre la scelta lungimirante fatta 10 anni fa e il bilancio che ne deriva, con un occhio ovviamente puntato al futuro.

CONFINDUSTRIA ROMAGNA
Confindustria Romagna nasce dall’unione delle associazioni industriali di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, in rappresentanza di oltre mille imprese romagnole, che danno lavoro a 50mila dipendenti producendo un fatturato aggregato di 25 miliardi di euro. Il progetto, avviato nell’ottobre 2014 dalle assemblee delle tre territoriali romagnole di Confindustria, aveva trovato un’importante tappa intermedia con la nascita di Confindustria Romagna attraverso la fusione tra Rimini e Ravenna nell’ottobre 2016, per poi completarsi con l’ingresso di Forlì-Cesena dal 1° gennaio 2020.

CONFCOOPERATIVE ROMAGNA
Confcooperative Romagna, nata nel novembre 2020, in piena era Pandemica da Covid, associa 640 cooperative che operano nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini offrendo loro rappresentanza politico-sindacale, assistenza e tutela. Confcooperative Romagna è una delle Unioni territoriali più rappresentative dell’intero territorio nazionale. Fanno riferimento alle cooperative associate un totale di 160.000 soci, 35.000 occupati e un fatturato aggregato che sfiora i 7 miliardi di euro.

CIA ROMAGNA
La Confederazione Italiana Agricoltori - Cia Romagna è nata il 14 dicembre 2017, data dell’atto costitutivo che ha suggellato la fusione fra le Cia delle province di Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini. Cia Romagna associa circa sei mila aziende, di oltre diciotto mila soci e ha una presenza capillare sul territorio romagnolo con 35 sedi distribuite nelle aree del forlivese, del cesenate, del ravennate e del riminese: il territorio è il punto di partenza e di arrivo di tutta l’attività politica e dei sevizi.

CISL ROMAGNA
Anche per la Cisl sono passati dieci anni dalla sua unificazione territoriale, avvenuta nella primavera del 2013.


IL PROGRAMMA DELL'EVENTO MARTEDI 5 A CESENATICO
.L’appuntamento è martedì 5 dicembre, alle 9,30 al Teatro Comunale di Cesenatico, per un’iniziativa a cui è atteso, tra gli altri, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. I lavori saranno aperti dal presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi. Seguiranno gli interventi della vicepresidente, Romina Maresi, e del presidente regionale di Legacoop, Daniele Montroni. Dopo il saluto del Sindaco, Matteo Gozzoli, avverrà la presentazione della ricerca sull’andamento e le previsioni economiche curata da Simona Benedetti, coordinatrice dell’attività sindacale di Legacoop Romagna. Si aprirà quindi la tavola rotonda con Bonaccini, il presidente di Legacoop nazionale, Simone Gamberini, il responsabile del centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna, Guido Caselli, e il giornalista Andrea Rinaldi. Coordina la giornata la vicepresidente di Legacoop Romagna, Giorgia Gianni.
«Abbiamo deciso di organizzare questo evento in occasione dei nostri dieci anni, non per guardare al passato, del quale peraltro siamo orgogliosi — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — , ma per tenere lo sguardo bene aperto sul futuro. Molte cose sono state fatte, tra cui l’unificazione del sistema dei servizi, e molte altre rimangono in agenda, per continuare ad offrire alle cooperative la migliore rappresentanza possibile. Ma questa fase economica e sociale così complessa merita, da parte della comunità dei cooperatori romagnoli, uno sguardo ancor più innovativo e responsabile».