“Sembra la tempesta perfetta: il costo delle materie prime è schizzato, la loro reperibilità è complessa, la bolletta ci propone cifre fuori controllo e gli imprenditori si trovano nella difficoltà di aggiornare i listini senza perdere ordini. Ed ora si aggiunge la tragedia ucraina con il suo carico di vittime e con le tante incertezze che questo conflitto pone, non solo sul fronte economico. Al primo punto oggi c’è l’esigenza di fare tacere le armi. Per reggere l’impatto di questa drammatica situazione, dal punto di vista economico, è, poi, importante che la politica intervenga in tempi brevi e faccia la sua parte, così come fanno le aziende – spiega il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Davide Servadei –. Tra i dati che questa survey ci restituisce ce n’è uno in particolare che conferma che le nostre imprese mettono coraggio e dedizione nella loro attività: a seguito dello scoppio della crisi il 56% delle Mpi ha messo in campo azioni di sviluppo. È tipico dell’imprenditore: davanti alle difficoltà si rimbocca le maniche, cerca nuove strade, non si siede, risponde alle esigenze nuove del mercato affrontando il cambiamento”.
|