Il discorso di fine anno del presidente Mattarella: stagione di allarme, angoscia per troppa violenza
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“Questa sera ci stiamo preparando a festeggiare l'arrivo del nuovo anno.
Nella consueta speranza che si aprano giorni positivi e rassicuranti". Con queste parole si apre il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che saluta gli ascoltatori con: "Care concittadine e cari concittadini".
"Non possiamo distogliere il pensiero da quanto avviene intorno a noi. Nella nostra Italia, nel mondo. Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme. E, insieme, nuove opportunità. Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella società, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana", ha detto il presidente della Repubblica.
È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace. Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d'uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell'umanità". Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno. "Sappiamo che, per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la pace. Occorre che venga perseguita dalla volontà dei governi. Anzitutto, di quelli che hanno scatenato i conflitti".