Giornata mondiale dell’Alimentazione, come possiamo aiutare il nostro pianeta

Emilia Romagna | 16 Ottobre 2023 Buon Appetito
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Gaia Nonni - Ogni anno il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’ Alimentazione, per la quale la Fao propone, di volta in volta, un tema diverso. Il titolo scelto per il 2023 è «L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro». L’acqua è l’elemento imprescindibile per avere la vita. Il nostro pianeta ne è ricoperto per gran parte della superficie, compone il 70% del nostro organismo. Ci serviamo dell’ acqua dolce per idratarci, preparare il cibo e per coltivare la terra, oltre che per far funzionare le industrie. È fondamentale per noi, però, purtroppo, non è infinita. Per questo va preservata, per il bene del nostro Pianeta e di tutti noi. Nella Giornata dell’Alimentazione siamo invitati a riflettere soprattutto sul rapporto tra acqua e cibo. Negli ultimi cinquant’anni la domanda di acqua è più che raddoppiata, e si prevede che entro il 2050 possa aumentare di un ulteriore 20%. L’agricoltura è uno dei settori più responsabili del consumo idrico, con un tasso di crescita estremamente elevato rispetto al ciclo di rigenerazione naturale, cosa che ha fatto registrare, negli ultimi decenni, un’ ingente diminuzione delle risorse di acqua potabile pro capite. Come se non bastasse, altri fattori aggravano ulteriormente la situazione, non ultima la sfida di riuscire a nutrire una popolazione mondiale in costante crescita senza pesare ulteriormente sul grave cambiamento climatico già in corso. È urgente e necessario iniziare a sfruttare in maniera più intelligente le nostre risorse idriche.
Fortunatamente, in nostro soccorso arrivano alimenti che sono stati ribattezzati dalla Fao «nutrienti per il futuro sostenibile»: i legumi. Imprescindibili per raggiungere il benessere, di antichissima tradizione, oltre alle innegabili qualità nutritive questi alimenti presentano anche la caratteristica della sostenibilità, e si collocano al centro di un sistema alimentare sostenibile.
Secondo le stime dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), un maggior consumo di vegetali e frutta e una consistente riduzione di carne rossa porterebbero, entro il 2030, a un contenimento delle emissioni di anidride carbonica pari al valore «delle emissioni generate dalla deforestazione mondiale».
Come alternativa alle proteine animali, i legumi giocano un ruolo importantissimo nella salvaguardia ambientale. Hanno anche il vantaggio di essere azotofissatori naturali, caratteristica che consente loro di rendere fertile il terreno senza bisogno di ricorrerre ai fertilizzanti chimici. Per quanto riguarda il legame con l’ acqua, è importante sottolineare che ci sono legumi che sono in grado di crescere anche in condizioni di relativa siccità, adattandosi anche alle diverse condizioni climatiche. Oltre ai legumi, anche i cereali che fanno parte della famiglia del miglio possono avere un impatto estremamente positivo per il pianeta: resistono a siccità e a temperature estreme, possono essere coltivati con un basso apporto di sostanze chimiche, richiedono molta meno acqua del riso e resistono meglio del riso e del grano ai parassiti e alle malattie delle colture. Senza contare che hanno ottimi valori nutrizionali e sono fonti di calcio, ferro, vitamina B, magnesio, potassio e zinco. Hanno, inoltre, anche un basso indice glicemico, fattore che aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e di zucchero. In questo caso la risposta sostenibile alle esigenze del momento si lega anche alla tradizione gastronomica del nostro Paese, che è fortemente radicata nei piatti a base di legumi e cereali. Sarebbe bello concludere con la seconda frase del tema di questa giornata, «non lasciare indietro nessuno». L’acqua è una risorsa, e per gestirla bene è necessaria una società equa. Con un uso efficiente delle risorse idriche, è possibile raggiungere obiettivi molto alti: produrre energia nel rispetto della natura, contrastare il cambiamento climatico, mantenere l’igiene e la salute delle persone. È indispensabile, quindi, produrre cibo utilizzando meno acqua possibile, e, al tempo stesso, garantire che questa preziosa risorsa venga distribuita equamente, senza che nessun area del mondo venga abbandonata a un destino di impoverimento.
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