All’origine dello stallo, da un lato, è il preannunciato dietrofront dell’imprenditore, Riccardo Focaccia, che si è dichiarato impossibilitato alla conclusione del processo di rilancio in assenza delle garanzie economiche prospettate. Tutto ciò dopo che il 17 ottobre scorso si era tenuto un positivo incontro, a Roma, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che sembrava poter finalmente avviare a una conclusione soddisfacente questa lunga e sofferta vertenza. Si fatica a comprendere cosa sia concretamente accaduto e cosa possa aver determinato questa improvvisa battuta d’arresto in un confronto, tra azienda e istituzioni nazionali, che pure sembrava bene avviato. Sta di fatto che a nulla sono valse le rassicurazioni più volte ribadite in occasione dell’incontro ministeriale dal dirigente dell’ottava divisione del Mimit «Politiche per la risoluzione delle crisi d'impresa», dott. Mattia Losego, come a nulla è valsa la sollecitazione al governo formulata lo scorso 26 gennaio dalla Camera dei Deputati che con due diversi ordini del giorno, approvati all’unanimità dalle forze politiche presenti a Montecitorio, aveva impegnato l’esecutivo ad una soluzione politica della vicenda.
Dall’altro lato, a determinare l’impasse, è la sostanziale indifferenza del Governo alla crisi dell’azienda di confezioni farmaceutiche. “Non abbiamo ad oggi ricevuto nessuna risposta concreta alla nostra richiesta di convocazione di un tavolo con tutte le parti in causa per approfondire le motivazioni dello stallo e trovare rapide soluzioni prima del naufragio del progetto di rilancio – spiegano Monno, Paganelli e Gregnanin. Le lavoratrici e i lavoratori, la Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali hanno mostrato senso di responsabilità, maturità e soprattutto pazienza, in una vertenza dolorosa e dagli esiti quanto mai incerti. Pretendiamo ascolto, risposte e soluzioni concrete. Non c’è più tempo, il Governo intervenga rapidamente. Scendiamo nuovamente in piazza con questa nuova iniziativa pubblica a sostegno della richiesta di un tavolo di confronto, solleciamoo la convocazione immediata di un incontro, che coinvolga tutti i soggetti e le istituzioni, che costituisca momento di indispensabile ed urgente chiarimento, e, più ancora, occasione di confronto teso a superare ogni equivoco e vagliare ogni soluzione per una rapida conclusione di questa tormentata vertenza. A quasi 19 mesi dagli straordinari eventi alluvionali che hanno devastato la Romagna e messo in ginocchio l'economia di questo territorio, le lavoratrici e i lavoratori, la città di Cervia, meritano risposte di massima responsabilità. Le promesse non finiscano nel fango”.