Enologia, niente bollini neri sulle etichette di vino
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Samuele Staffa
Il mondo del «Made in Italy» può tirare un sospiro di sollievo. Niente bollini neri, slogan e ammonizioni sulle etichette del vino simili a quelli sui pacchetti delle sigarette. Ha prevalso il buonsenso: la bozza del Cancer Plan elaborata dagli esperti della commissione Beca, con l’intento di indicare alle istituzioni europee le strategie da mettere in campo per contrastare la terribile malattia, è passata attraverso il Parlamento di Strasburgo che ha corretto il tiro riconoscendo, di fatto, la differenza tra uso e abuso.
«Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato, che ha scongiurato danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra» commenta Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna».
La relazione presentata un anno fa aveva mersso in allarme tutti coloro che gravitano attorno al settore che ogni anno produce, in Italia, qualcosa come 12 miliardi di fatturato e occupa circa 1,3 milioni di addetti.
Poi il documento è arrivato all’ordine del giorno della sessione plenaria di martedì 15 e mercoledì 16 e il Parlamento ha approvato gli emendamenti promossi dagli eurodeputati Paolo De Castro (Pd, S&d), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Trollet (Renaissance, Renew) che hanno cancellato le proposte più difficili da digerire. «E’ stato respinto il tentativo dell’Unione Europea di demonizzare il consumo di vino e birra ttraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione delle politiche promozionali ha sottolineato Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti
«E’ stata riconosciuta la più appropriata linea dell’approccio moderato, auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta al cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche», hanno commentato a caldo le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Alleanza delle cooperative italiane, Assoenologi, Confagricoltura, Cia, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione italiana vini).
«Va mantenuta alta l’attenzione a difesa degli alimenti Dop e Igp riguardo al sistema Nutriscore, l’etichettatura semaforica che penalizza ingiustamente il cibo e il vino ‘Made in Italy’ – continua il presidente Bonaccini assieme all’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi -. Continuiamo a lavorare per difendere le nostre filiere di qualità e i principi che favoriscono i consumi corretti, temi sui quali puntiamo per un coinvolgimento dei cittadini nelle abitudini salutari e in uno stile di vita sano».