Il risultato per il Pd "è negativo ed è inutile che minimizziamo- afferma il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini- e ho apprezzato che non lo abbia fatto neanche Letta. Dico però a Enrico che la sconfitta non è mai responsabilità di uno solo. E quindi non è solo sua. È una responsabilità collettiva, si vince e si perde insieme". Anzi, aggiunge Bonaccini, "io lo ringrazio per il lavoro che ha fatto. Sono tra quelli che lo chiamò quando era a Parigi e lo ringrazio di essersi messo a disposizione in un momento difficile. Non mi pento di aver fatto quella telefonata, perché Enrico è una persona seria e perbene".
Secondo Bonaccini, il congresso dem "deve essere una grande occasione di rigenerazione, sia sui contenuti sia sulle classi dirigenti sia come modo di stare come forza politica. Ma soprattutto - avverte il governatore - non abbiamo bisogno di ripartire da nomi e cognomi. Ognuno di noi, e anche io, faremo la propria parte. Ne discuteremo. Ma non è oggi il momento, che il congresso non è ancora convocato, di avviare una discussione che troppo spesso ha visto il Pd partire dai nomi e non dai contenuti, e dal bisogno che ha di provare di rigenerarsi e di discutere, prima delle alleanze, di quale identità e profilo intende darsi per il Paese".
Il discorso Bonaccini lo fa per stesso, ma anche "per Elly Schlein- precisa, rispondendo a una domanda sulla sua vicepresidente come possibile candidata al congresso Pd- in questo momento l'unica cosa che non ci serve sono i nomi che precedono i contenuti e l'idea di Pd e di Paese che abbiamo. Certamente non mi metto a fare una discussione sui singoli", afferma Bonaccini.