Dozza in festa per la 29esima edizione del Muro Dipinto: l'arte in progress con 6 protagonisti

Emilia Romagna | 11 Settembre 2023 Cultura
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 La Biennale del Muro Dipinto torna con la sua XXIX edizione. E lo fa in grande stile grazie agli artisti che impreziosiranno i muri del borgo di Dozza sul tema “L’arte in progress”, titolo della kermesse di quest’anno, e a una serie di iniziative collaterali che animeranno il territorio per sette giorni all’insegna della cultura. Non mancheranno inoltre i restauratori, chiamati in causa per prendersi cura dei dipinti storici della kermesse ideata nel 1960 dall’allora primo cittadino Tomaso Seragnoli. Insomma, il programma è ricco di appuntamenti molto interessanti. Merito del grande impegno della Fondazione Dozza Città d’Arte che, coadiuvata dai Comuni di Dozza e Castel Guelfo, nonché al contributo di tante realtà pubbliche e private, ha dato vita a una kermesse davvero stimolante. 

“Tra i nostri obiettivi c’era quello di animare il borgo di Dozza - spiegato Simonetta Mingazzini - e penso proprio che ci riusciremo a meraviglia. L’arte e la cultura sono volani fantastici per creare aggregazione, momenti di confronto e di scambio di idee. Per questo abbiamo cercato di aggiungere tante mostre, laboratori e altre iniziative collaterali capaci di incuriosire il pubblico della Biennale. Un’edizione prevede la partecipazione di artisti e di restauratori su diversi cantieri. Del resto ‘Arte in progress’, titolo della rassegna 2023, richiama l’attenzione sul lavorio continuo che caratterizza le opere del Muro Dipinto, dalla creazione fino alla cura che ne consegue tra strappi, restauri e messa in sicurezza. A tal proposito devo dire che non è stato facile trovare le pareti per far lavorare gli artisti. Ma alla fine, grazie al contributo dei cittadini, siamo soddisfatti degli spazi su cui agiremo”.

“Al sentito ringraziamento che l’amministrazione comunale formula alla dirigenza e al personale della Fondazione Dozza Città d’Arte e ai membri della commissione inviti della Biennale, desidero abbinare il caloroso benvenuto nel borgo agli artisti che saranno protagonisti di un’altra edizione di questo importante appuntamento - dichiara Luca Albertazzi, sindaco di Dozza -. I muri dipinti sono un patrimonio che distingue Dozza nel mondo e per questo vanno salvaguardati. Ciò comporta un impegno sia a livello logistico che economico, ecco perché il tema del restauro delle opere storiche da anni è sempre più presente nelle nostre azioni politiche: i tempi sono maturi per ottenere un riconoscimento di carattere internazionale per la Biennale per valenza storica, artistica e culturale di una proposta che vanta una continuità nei decenni. Il nostro compito sarà quello di fortificare questo patrimonio attraverso attività che lo facciano percepire, a pieno titolo, come un museo a cielo aperto. Il progetto per la creazione di un’audioguida gratuita disponibile tutto l’anno e utilizzabile durante le visite guidate alle opere con il proprio smartphone fa parte di questo percorso”.

 

“Ho passato parte della mia infanzia a Toscanella e sono molto legato a questa città ma ciò che v voglio sottolineare è che Dozza rappresenta un valore aggiunto per l’intero territorio imolese, un patrimonio vero e proprio - dichiara  Daniele Marchetti, consigliere dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e consigliere comunale di Imola -. Spesso mi capita di invitare persone da altre province o regioni a visitare Dozza e rimangono tutte colpite non dalla straordinaria bellezza delle opere a cielo aperto presenti lungo le vie della città. La Biennale del Muro Dipinto è un’opportunità non solo per il borgo di Dozza, il comprensorio imolese e la regione Emilia Romagna ma per l’Italia intera. Tutti la apprezzano ed è proprio per questo motivo che ad ogni rappresentante istituzionale spetta difenderla, tutelarla e promuoverla nel mondo”. 

 

“Il progetto laboratoriale che abbiamo ideato in qualità di partner del Muro Dipinto è dedicato a bambini e ragazzi ed è fortemente legato al tema di quest’anno - spiega Lisa Emiliani, socia della cooperativa Il Mosaico, che ha parlato in rappresentanza del Comune di Castel Guelfo, co-organizzatore della Biennale -. L’idea è quella di far lavorare in contemporanea generazioni diverse, dai nonni ai nipoti passando per genitori e figli, attraverso un iter emozionale generato da letture di poesie e testi che prenderà forma nella manipolazione dell’argilla. Questi manufatti verranno cotti e successivamente dipinti per essere poi esposti all’interno del Comune di Castel Guelfo”. 

 

Tra nuovi murales e restauro

L’edizione 2023 andrà in scena dall’11 al 17 settembre. La Commissione inviti della Fondazione Dozza Città d’Arte, come sempre variegata e composta da tanti elementi con carriere diverse tra loro così da avere una visione più ampia possibile, ha selezionato sei artisti, tre donne e tre uomini, che per sette giorni avranno il compito di dipingere sulle pareti di Dozza. Si tratta di Paola Babini, Roberta Pancera, Rossella Piergallini, Emeid, Emilio Fantin e Vanni Spazzoli. Tutti loro agiranno lungo i cantieri allestiti nell’incantevole borgo medievale per trasformare i bozzetti ideati per l’occasione in opere d’arte che rimarranno impresse sui muri. Il pubblico, come sempre, avrà l’occasione più unica che rara di vederli all’opera da vicino mentre lavorano, per una mostra a cielo aperto di Public Art. E potrà fare lo stesso con i restauratori che per tutta la settimana si prenderanno cura di alcuni murales storici del Muro Dipinto situati tra Piazza della Rocca, via della Pace e via De Amicis. 

 

Tra gli artisti presenti quest’anno troviamo una allieva del Maestro Umberto Folli, la romagnola Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, le cui opere trattano spesso il tema della memoria raccontato attraverso immagini rarefatte e incomplete. Roberta Pancera ha origini bresciane e spazia tra diverse tecniche pittoriche andando sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni mentre Rossella Piergallini, professoressa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, unisce arte e design tra installazioni e performance. Tra gli uomini, invece, c’è un interessante mix di vecchie e nuove generazioni di artisti. Vanni Spazzoli ed Emilio Fantin non hanno bisogno di presentazioni: il primo, allievo a sua volta di Umberto Folli, dipinge da fine anni '60 e nel corso della sua carriera ha esposto in importanti fiere e rassegne (Arte Fiera Bologna, ArtVerona, MiArt Milano, Art Karlsruhe); il secondo dal 1988 ad oggi ha realizzato numerosi strappi di immagini, scritte, simboli da muri di edifici dislocati in Italia e in Europa confermando la sua idea di arte “diffusa”, partecipando alla Biennale di Venezia nel 1993 e a Documenta Kassel per “and and and” nel 2012 grazie al progetto Oreste. A loro fa da contraltare il giovane street artist Emeid, nato in Germania ma trasferitosi in Abruzzo all’età di 10 anni dove oggi lavora e promuove l’evento pittorico “Orme d’Arte”, che ogni anno a luglio vede la partecipazione di numerosi artisti nel cuore di Ortona.

 

Per quanto concerne il restauro, infine, sono sette le opere storiche che verranno prese in carico: Paesaggio (1960) di Giuseppe Gagliardi, Mungitura in settembre (1961) di Sergio Frabboni, Ombre nella stanza (1965) di Berto Ravotti, Fantasia (1983) di Tono Zancanaro, Momenti di vita (1985) di Guerrino Bardeggia, Come ieri (2000) di Giò Di Batte e Omaggio a Dozza (1993) di Tonino Gottarelli. 

Gli eventi collaterali

Come detto la settimana della Biennale sarà accompagnata da tantissimi eventi collaterali di ambito culturale. Cinque le mostre, due fotografiche e tre pittoriche, alcune delle quali dedicate al Muro Dipinto. I laboratori creativi per bambini/e e ragazzi/e si terranno tra Dozza (“Modi d’arte” e “Prove d’artista”) e Castel Guelfo “Emozionario. Volti nello spazio e nel tempo” dando la possibilità ai più giovani di divertirsi con l’arte. Da segnalare poi due novità assolute: l’incontro di formazione dedicato alle guide turistiche per scoprire nuovi modi di raccontare Dozza e il Muro ai turisti, in programma giovedì 14 settembre dalle ore 10, “Calici sotto le stelle”, che venerdì 15 permetterà agli appassionati di vino di degustare alcune prelibatezze dell’Enoteca regionale. Imperdibile infine “La Notte del Muro Dipinto”, che è ormai diventato un must della Biennale e giovedì regalerà al pubblico la possibilità di vedere gli artisti all’opera sotto il chiaro di luna. Nell’occasione si terrà anche il “Salotto di Patrizia Finucci Gallo”, iniziativa che vede un’autentica salottiera bolognese dibattere con alcuni personaggi di spicco del mondo della politica, dell’arte e dello spettacolo. Tra gli invitati ci sono il filosofo Carlo Monaco, l’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori e l’artista faentino Nevio Bedeschi.

Tornando all’attualità, domani martedì 18 settembre sono in programma due interessanti appuntamenti dedicati al pittore Lorenzo Ceregato, entrambi nella Sala Grande della Rocca di Dozza: si comincia alle ore 17.30 con la presentazione della biografia dell’artista “Di segno e d’affresco”, a cura di Format edizioni, e si prosegue alle ore 19 con il concerto di pianoforte del maestro Giuseppe Fausto Modugno. 

 

La XXIX Biennale del Muro Dipinto fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Territorio Turistico Bologna-Modena.

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