"Sui dazi al 25% annunciati da Trump l'Europa deve cambiare marcia se non vogliamo rischiare un altro effetto pandemico. Serve un nuovo piano per la crescita economica e sociale europea, simile a quello post Covid, perché ad essere in pericolo è la tenuta economica e sociale di molti Stati europei, a partire dall’Italia, il vero vaso di coccio dell’economia continentale".
Questo il commento di Legacoop Romagna – tra le prime associazioni d’impresa a lanciare l’allarme sugli effetti economici delle tariffe sulle imprese associate – rispetto alle misure anticipate dal presidente USA. "Occorre andare ben al di là dei provvedimenti annunciati (e, peraltro, non ancora concretizzati) a Bruxelles. Servono ed in fretta, misure straordinarie di reazione, a partire dalla necessità di stoppare subito multe e dazi autoimposti sulla manifattura europea e di ridurre le norme europee che limitano lo sviluppo della nostra agricoltura di qualità. Quest’ultima scelta, più volte ribadita dal mondo agricolo, produrrebbe effetti immediatamente positivi in particolare sulla Romagna. Aumento dei prezzi delle materie prime, dei carburanti e degli imballaggi, speculazione e inflazione: questi i primi pesanti effetti sulle catene di approvvigionamento delle cooperative romagnole, ancor prima della applicazione effettiva dei dazi. La questione, quindi, non riguarda più soltanto l’export. Abbiamo evidenza del fatto che i prodotti agricoli, quelli manifatturieri e il turismo, saranno quelli destinati a subìre più di altri i danni provocati dai dazi statunitensi. Si tratta dei settori fondamentali dell’economia romagnola. In Romagna il rallentamento sugli ordini dei prodotti industriali è evidente, perchè gli importatori americani hanno fermato la richiesta e la ricezione dei preventivi: siamo già alle prese con un potenziale rischio speculativo che potrebbe avere un impatto negativo anche superiore a quel che ora si può immaginare. Un danno chiaro, in una fase di rallentamento evidente dell’economia italiana. Sono un’ottantina le cooperative associate a Legacoop Romagna che hanno segnalato di essere interessate dall'introduzione dei dazi commerciali statunitensi. Si tratta delle imprese agroalimentari di produzione e trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e sementieri e buona parte delle cooperative industriali. Rappresentano oltre 22.000 soci e più di 2 miliardi di valore della produzione".