Credito, Patuelli confermato all'Abi: «Pnrr più importante del Piano Marshall, le banche al fianco d'imprese e famiglie»

Emilia Romagna | 02 Dicembre 2021 Economia
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Manuel Poletti - «Adesso occorre lavorare senza pausa, continua la fase di grande sforzo legato alla Pandemia anche da parte delle banche italiane. Il Pnrr è perfino più importante del “piano Marshall”, dovremo sfruttarlo al massimo per il futuro del Paese. La lotta all’evasione fiscale è una priorità, i pagamenti in digitale possono aiutare molto». Antonio Patuelli, presidente del Gruppo Cassa di Ravenna, è stato confermato per la terza volta alla guida dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. Fu eletto la prima volta quasi dieci anni fa, nel febbraio 2013. La sua analisi sul presente e sul futuro del Paese parte dagli ultimi due anni di Pandemia.
Presidente Patuelli, con la conferma dal 2022 al 2024 alla guida dell’Abi lei taglierà il traguardo dei 10 anni al vertice dell’associazione (fu eletto la prima volta nel gennaio 2013 come ricorderà). Che bilancio può fare di questo lungo periodo? Qual’è stato il momento più difficile?
«I bilanci li faremo alla fine: ora si tratta di lavorare sempre ogni giorno,   compresi i festivi, perché i problemi non aspettano il lunedì. E’ necessario  studiare di continuo innanzitutto le varie legislazioni (internazionali,   europea nazionale e delle Vigilanze) e gli andamenti economici, non   trascurando mai le tematiche dell’ambiente, della salute e della sicurezza e i contesti storici e culturali in cui viviamo. Un impegno continuo, molto   assorbente, per concorrere alla crescita dello sviluppo economico, sociale e civile per rafforzare e rendere prolungata la ripresa dell’economia e dell’occupazione».
Moltissime imprese nazionali non sono ancora uscite dal tunnel «Pandemico» imboccato nella primavera 2020. Le banche italiane in che stato di salute stanno chiudendo questo 2021? In particolare, il territorio romagnolo come si caratterizza rispetto al contesto generale?
«Solo le autorità di Vigilanza possiedono i dati sugli andamenti delle banche prima della pubblicazione dei loro bilanci. Comunque, dai primi sintomi della Pandemia, già a febbraio 2020, per iniziativa dell’Abi di concerto con tutte le Associazioni delle imprese e coi sindacati, le banche hanno intrapreso le moratorie (rinvii delle scadenze dei prestiti) e tutte le   altre iniziative promosse dalle Istituzioni italiane ed europee che hanno   permesso una forte resistenza alle conseguenze economiche della pandemia e hanno favorito la ripresa che è in atto e che non deve essere un rimbalzo, ma l’inizio di una fase nuova dell’economia innanzitutto italiana che non   può e non deve rassegnarsi a ritornare alle crescite annue dello “zero virgola” del prodotto interno lordo. La Romagna non fa certo eccezione a   questo grande sforzo bancario, a cominciare dalle fasi più difficili della   pandemia. Non mi stanco di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e lavorano nel mondo bancario per il lavoro che hanno svolto nelle fasi    anche più difficili della pandemia e che proseguono quotidianamente nonostante che la Pandemia non sia ancora definitivamente sconfitta».
Quanto possono incidere gli ingenti fondi del Pnrr per un rilancio strutturale dell’economia italiana? Le banche che ruolo possono svolgere in questo contesto?
«Il Pnrr è perfino più importante del “piano Marshall” che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, innestò la robusta ripresa dell’economia italiana e favorì anche il “miracolo economico”. Le banche operanti in Italia sono quanto mai impegnate a sostenere i progetti ambiziosi contenuti nel Pnrr e, in particolare, le imprese che si aggiudicheranno i tanti lavori in esso previsti, sulla base di trasparenti progetti finanziari e industriali».
La manovra del governo Draghi punta a tagliare le tasse per imprese e famiglie (12 miliardi di euro). E’ la strada giusta per spingere la ripresa e la crescita?
«La competitività fiscale è una precondizione della competitività economica degli Stati e delle relative economie, all’interno dell’Unione Europea che continua a lasciare la sovranità fiscale ai singoli Stati nazionali che spesso la utilizzano per attrarre capitali ed investimenti. Questa forte concorrenza economica fra Stati nella Ue non deve vedere l’Italia distratta: occorre, quindi, urgentemente allineare la pressione fiscale in Italia alla media europea».
Anche milioni di famiglie italiane continuano a soffrire economicamente gli effetti della Pandemia. Quali sono le richieste più frequenti che arrivano agli istituti di credito? Pensate ad interventi straordinari?
«Le banche si muovono in applicazione di molto stringenti normative nazionali ed europee e in rapporti di doverosa reciproca trasparenza con imprese e famiglie. I provvedimenti adottati dalla Repubblica italiana in questi 20 mesi di pandemia sono serviti ad alleviare anche le più compresse situazioni economiche. Le banche, anche nei momenti sanitariamente più difficili, hanno continuato e continuano sempre a lavorare, applicando queste straordinarie iniziative adottate dalla Repubblica Italiana e dall’Unione Europea».
Infine, sono cresciuti molto i pagamenti digitali in questi ultimi anni. soprattutto   con   carte e smartphone. Siamo sulla strada giusta per ridurre sensibilmente gli evasori?
«La lotta all’evasione fiscale è una priorità, come ogni iniziativa per la legalità sempre. I pagamenti elettronici sono un canale per combattere l’evasione fiscale, ma da soli non sono certo sufficienti: occorre, infatti,   innanzitutto una più diffusa cultura e pratica della legalità in ogni settore della vita civile ed economica».
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