Credito, i 10 anni di Antonio Patuelli alla guida dell'Abi: «Istituzioni europee e governo italiano stanzino i fondi per gli alluvionati»

Emilia Romagna | 05 Agosto 2023 Economia
credito-i-10-anni-di-antonio-patuelli-alla-guida-dellabi-istituzioni-europee-e-governo-italiano-stanzino-i-fondi-per-gli-alluvionati
Manuel Poletti - «Aiutiamo famiglie e imprese rispetto al rialzo dei tassi variabili sui mutui, detto che oltre il 60% ha già quello fisso. L’economia tedesca frena, un problema in più per le esportazioni italiane e per il turismo, che dopo l’alluvione soffre molto in Romagna. Su questo fronte auspico che Istituzioni europee e Governo italiano stanzino al più presto le risorse per le emergenze post alluvione destinate alle comunità romagnole».
Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana da 10 anni, analizza così il momento delicato che sta attraversando l’Italia, ma soprattutto l’economia romagnola.
Presidente Patuelli, dopo un anno di crescita dei tassi variabili sui mutui (circa il 40% del totale), tante famiglie e imprese soffrono. Il governatore di Bankitalia Visco ha affermato che non resteranno così a lungo. Secondo lei la situazione migliorerà? C’è un rischio del deterioramento del credito?
«Quasi i due terzi dei mutui contratti negli scorsi anni sono a tasso fisso: chi li ha scelti è ora al sicuro rispetto agli aumenti dei tassi determinati dalla Bce. Il restante terzo ha sottoscritto mutui a tasso variabile che negli scorsi anni apparivano anche vantaggiosi rispetto a quelli a tasso fisso, ma ora, da un anno, subiscono gli aumenti. Peraltro, tante volte, negli scorsi anni avevo pubblicamente segnalato che i tassi a zero erano l’eccezione nella storia economica dell’Italia unita e non potevano durare in eterno. Attualmente le statistiche indicano che i nuovi mutui vengono sottoscritti quasi integralmente a tasso fisso. Per i vecchi mutui a tasso variabile, per chi è in regola e teme problemi a far fronte agli impegni sottoscritti, il consiglio che rivolgiamo è di parlare al più presto con la propria banca per ragionare sulle possibilità che vi sono. Infatti, l’Associazione Bancaria Italiana e le banche si stanno prodigando nell’offrire ai mutuatari le più diverse possibilità: dalla rinegoziazione alla surroga, dall’allungamento della durata del mutuo con alleggerimento delle rate, all’utilizzo del “Fondo Gasparrini” per chi ne ha i requisiti di limitati introiti di salari e stipendi e che ha acquistato case non molto costose. Ha ragione il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel segnalare che i tassi attuali non dureranno molto a lungo: quindi bisogna ragionare sempre sui rischi dei cambiamenti dei tassi in futuro. Le banche sono interessate a prevenire il deterioramento dei loro crediti e cercano ogni soluzione legittima per andare incontro ai loro clienti. Per coloro che, invece, non fossero in regola con i pagamenti delle rate dei mutui, sussistono delle rigide regole europee che da tempo chiediamo siano superate lasciando più spazio alla libertà contrattuale fra banche e mutuatari».
All’Assemblea generale dell’Abi ha sottolineato come «la lotta all’inflazione è la priorità non solo delle banche centrali. Sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie». Come se ne esce? Basterà la vostra circolare di qualche giorno fa?
«Non solo le banche centrali e le banche commerciali debbono fare sforzi per combattere l’inflazione: ogni settore delle istituzioni e della società deve responsabilmente concorrere alla lotta all’inflazione che è la più ingiusta delle imposte sugli onesti. Le istituzioni debbono fare la loro parte limitando la spesa pubblica improduttiva e riducendo il deficit pubblico».
L’economia in Europa non corre, la Germania è in difficoltà, l’Italia fatica a rimanere attaccata al treno del Pnrr. Vede rischi per la tenuta del sistema produttivo del Paese? Quali sono i settori più in difficoltà?
«Le variabili economiche in Europa ed in Italia sono molte e per rimanere competitivi sui mercati occorre fare sforzi di lungimiranza e di strategia gestionale. Le imprese italiane sono frequentemente molto flessibili e veloci nell’affrontare i cambiamenti delle tendenze dei mercati internazionali. Certamente le difficoltà della Germania penalizzano anche le esportazioni italiane ed il turismo tedesco che è rallentato verso il nostro Paese. Occorre, quindi, fare ogni sforzo per sostenere i fattori produttivi per lo sviluppo e l’occupazione, mai rassegnandosi di fronte alle difficoltà. Non ci sono settori più generalmente in difficoltà,  ma segmenti economici più “a macchia di leopardo”».
Lei ha denunciato il fatto che le banche italiane pagano troppe tasse rispetto alle altre imprese. Si aspetta un intervento dal governo Meloni?
«Occorre avere consapevolezza che le banche da anni pagano il 3,5% in più di imposte rispetto alle altre imprese di ogni genere: questo onere è stato sopportato dalle banche anche negli anni più difficili e in contemporanea con gli oneri dei salvataggi delle banche concorrenti in crisi. Questa consapevolezza è indispensabile soprattutto in previsione delle novità normative sempre più vicine di “Basilea 3+” che, nonostante gli sforzi e i miglioramenti che abbiamo ottenuto, comporteranno maggiori necessità di requisiti patrimoniali per le banche che ora, in modo lungimirante, debbono accantonare a riserva patrimoniale quote rilevanti di utili che sono gravati da un livello di imposte superiori all’aliquota generale delle imprese. Ora le politiche monetarie delle banche centrali, se soprattutto saranno prolungate, rischiano di raffreddare lo sviluppo economico e di favorire i rischi di recessione, con tutti i possibili costi per le banche che debbono essere lungimiranti nel prepararsi anche a questi eventuali rischi».
I cambiamenti climatici hanno danneggiato profondamente anche la Romagna (alluvione di maggio e tornado di luglio). Gli istituti di credito, soprattutto locali, si sono dimostrati reattivi alle esigenze di imprese e famiglie. Vede rischi per l’economia romagnola, in particolare per l’agricoltura, per riprendersi da questi eventi tragici?
«Vedo rischi per l’economia romagnola sia per l’agricoltura, sia per le imprese in genere, sia per il turismo. La frutticultura, che era già in difficoltà da anni, ha subito quest’anno in Romagna dei danni incredibilmente rilevanti e per riprendersi avrà bisogno di investimenti ingenti. Anche le altre colture alluvionate stanno producendo quest’anno rese più limitate rispetto alle medie consuete. Inoltre, temo che il turismo vada meno bene rispetto agli scorsi anni anche perché si è diffusa in Italia e all’estero la preoccupazione per le conseguenze dell’alluvione in Romagna, quando, invece, la forza di volontà e la laboriosità dei romagnoli e di tutti gli alluvionati ha predisposto con grande tempestività l’accoglienza per i turisti ai consueti livelli. Confido che le Istituzioni nazionali ed europee stanzino tempestivamente aiuti adeguati per le imprese e le famiglie che hanno subito i danni di queste incredibili ondate di maltempo».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-emilia-romagna-credito-i-10-anni-di-antonio-patuelli-alla-guida-dell-abi-istituzioni-europee-e-governo-italiano-stanzino-i-fondi-per-gli-alluvionati-n40036 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione