Clima, l’ombra della siccità si allunga anche sulla Romagna, Ridracoli resiste
La siccità continua ad interessare l’Emilia-Romagna, considerando gli ultimi 12 mesi in particolare sulle aree di pianura e sui rilievi centro-occidentali. Sui crinali, sulle pianure piacentine e sull’asta del Po il fenomeno assume carattere severo e a tratti eccezionale. Allargando lo sguardo agli ultimi 24 mesi, la siccità è persistente in tutte le aree centro-orientali della regione e sul piacentino» sottolinea Federico Antonioli del Centro Meteo Emilia-Romagna.
Sul periodo 1 gennaio-30 settembre 2022 le cumulate medie regionali mostrano un deficit del 23.8%. Le temperature sono risultate prossime alla media climatologica con una media di regionale pari a 18.6°C (rif. 18.4°C clima 1991-2020). Questo si deve a una prima parte del mese più calda e una seconda più fresca della norma. Dal punto di vista mensile le precipitazioni sono risultate complessivamente leggermente inferiori alla media (-10.2%), con importanti differenze territoriali. Sul settore orientale sono presenti anomalie positive fino a +60 mm, così come sui rilievi dal bolognese al parmense in forma più locale. Sul resto del territorio le anomalie sono risultate nulle o negative, con i valori più rilevanti sul piacentino.
«Le piogge di settembre non sono state sufficienti a colmare i deficit idrici pregressi, in particolare quelli cumulati dall’inizio dell’anno. Dall’1 al 28 settembre sono caduti circa 56 mm medi regionali, contro i circa 80 attesi, secondo il clima di riferimento 1991-2020 – chiarisce invece l’Arpae Emilia-Romagna nel suo ultimo report -. Tali apporti mensili, ancora inferiori alla norma, hanno contribuito solo a un momentaneo sollievo e non ad attenuare le gravi anomalie negative pre-esistenti sul lungo periodo. Restano infatti ancora molto inferiori alle attese le piogge cumulate da inizio anno al 28 settembre 2022: solo 432 mm (media regionale), rispetto ai 587 che il clima di riferimento (1991-2020) stima per questo periodo dell’anno; l’anomalia è di -155 mm, pari a circa il 25 % in meno rispetto alla norma (vedi mappa anomalia). Con questo ulteriore aggiornamento, il 2022 si conferma un’annata che, relativamente ai valori di precipitazione cumulata da inizio anno, rimane tra i più bassi degli ultimi sessanta anni, precisamente il 5° più basso della serie dal 1961, superiore solo a quello degli anni 2021, 2017, 2003 e 2000».
Resta molto critica anche la situazione del bilancio idroclimatico, sia quello calcolato da inizio anno solare che per quello relativo all’anno idrologico (dall’1 ottobre 2021). «La situazione è stata ulteriormente aggravata dall’andamento delle temperature che, da maggio alla prima metà di settembre, sono risultate complessivamente molto superiori alla norma; tali valori hanno incrementato i consumi evapotraspirativi di colture e terreni e contribuito a determinare un bilancio idroclimatico estremamente negativo: -534 mm dal 1° gennaio e - 390 mm da ottobre 2021. Entrambi i valori medi regionali sono tra i più bassi dal 1961: precisamente il terzo più basso, per i valori da gennaio 2022, dopo 2003 e 2017; il quarto più basso considerando l’anno idrologico, dopo 2006-2007, 2011-2012, 2016- 2017». Le ultime piogge, unitamente a quelle di agosto (superiori alla media) e alla brusca diminuzione delle temperature registrata da metà settembre (dal giorno 17) hanno fatto scendere i consumi evapotraspirativi e riportato il contenuto idrico dei suoli su valori nel complesso prossimi alla norma. Ottobre invece ha visto aumentare tutti i valori sulla crescita della temperatura e sulla mancanza di piogge.
RIDRACOLI
Se non fosse per il livello dell’acqua, queste giornate di fine ottobre potrebbero tranquillamente essere un periodo di primavera: gli alberi ancora molto verdi, il sole che scalda. «A metà ottobre mancavano circa 27,5 metri al livello di massimo riempimento, aspettiamo la pioggia a braccia aperte, ma ci sono stati anni peggiori» sottolineano sulla paina Facebook della Diga di Ridracoli.