Casadei (FederAlberghi Cervia): «riconfermati arrivi da Germania, Lombardia e via Emilia, prenotazioni ancora 'tiepide'»
Elena Nencini
Un periodo non facile per il turismo della riviera, tra alluvioni e maltempo, che preoccupa molto gli operatori sia nei lidi del ravennate che in quelli cervesi. Il presidente di Federalberghi Cervia Gianni Casadei commenta come è andato il ponte del 2 giugno. «Il fine settimana ha fatto registrare un buon livello di presenze, il tempo infatti ci ha assistito, anche se registro che la partenza del mese di giugno è sottotono rispetto alle aspettaive e all’anno precedente. Ci sono cause molteplici: la situazioni emergenziale ha influito, scoraggiando qualcuno, ma spero che, prima o poi, si tornerà alla normalità».
L’anno scorso preoccupava il problema dei costi delle bollette, quest’anno?
«I prezzi dell’energia sono ancora molto alti, sono +200% rispetto al 2019. Il costo dell’energia non è ancora tornato ai livelli di prima della guerra in Ucraina.
Mi preoccupa il rincaro della vita quotidiana che ha inciso sui bilanci delle famiglie e contemporaneamente incide sui nostri costi, dalla frutta e verdura, ai servizi di lavanderia costa tutto di più. Continuare a rimanere competitivi sul prezzo resta difficile. È un cane che si morde la coda. Da un’indagine che abbiamo compiuto l’incremento dei prezzi delle vacanze impatta meno dell’aumento dell’inflazione, in Romagna cerchiamo di offrire vacanze di qualità, anche se continuiamo a intaccare il margine che spetta agli operatori. A causa dell’alluvione quest’estate ci sarà un rincaro dei prezzi alimentari in particolare di frutta e verdura. Per rientrare dei costi aumentati l’albergatore farà un sacrificio ulteriore, intaccando il proprio margine».
Che tipo di turisti avete avuto questo fine settimana?
«Abbiamo avuto una presenza importante in termine di numeri di clienti dal mercato di lingua tedesca per la Pentecoste, dalla Lombardia che è uno dei nostri punti di forza così come dalla via Emilia, Piacenza, Parma.
Al momento le prenotazioni per giugno sono molto rallentate, forse a causa del maltempo, o forse perchè le scuole non sono ancora finite. In questo periodo si producevano molti preventivi per soggiorni invece adesso no.
Le prenotazioni di giugno sono ancora tiepide, per le aspettative siamo guardinghi. Le campagne di informazione sull’alluvione non ci stanno giovando. Speriamo che le campagne di promozione lanciate dalla Regione abbiano gli efeftti desiderati.
Prima del ponte anche il divieto di balneazione ha influito sull’arrivo dei clienti?
«Bisogna che la Regione preveda di rivedere il meccanismo di valutazione dei dati: lo sforamento temporaneo di un solo valore azzera decine di milioni di euro sul turismo. Il meccanismo automatico per cui al primo sforamento dei parametri scatta subito il divieto di balneabilità, che viene poi revocato appena il giorno dopo si rifanno le analisi, non funziona. É già la seconda volta che succede, in riviera comporta dei danni di immagine che non ci possiamo permettere in questo momento. Certo è una estrema tutela del nostro patrimonio di clienti e turisti, ma così ci si ritorce contro».
Per attirare i turisti questa estate su cosa punterebbe?
«Qualche collega ha utilizzato l’autoironia dicendo che comunque il mare non è mai stato uno dei punti di forza della Riviera. Credo che l’autoironia sarà il nostro cavallo di battaglia. Non puntiamo sui colori fantasmagorici del mare di altre località, ma siamo famosi per esserci inventati dei servizi di cura del cliente. È fondamentale però che il mare sia balneabile».