Un manchino con le sembianze della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con indosso abiti militari, è stato appeso a testa in giù durante una manifestazione organizzata dal collettivo Cua e dal Laboratorio Cybilla a Bologna. L'azione, documentata sulle pagine social degli attivisti, è stata organizzata sotto le Due Torri, in Piazza di Porta Ravegnana durante un corteo, per le vie del centro, contro i rincari e, come recitava uno slogan "per una bella vita", cui hanno partecipato circa 200 persone. Ferme condanne sull'accaduto sono arrivate da tutte le istituzioni, dal sindaco Lepore al presidente della Regione Bonaccini, fino ai leader nazionali dei partiti, in testa Calenda e Renzi del Terzo Polo.
"La Meloni non è la benvenuta - si legge nel post su Facebook che accompagna le foto dell'azione organizzata in centro nel tardo pomeriggio - a pochi giorni da un decreto 'anti-rave' ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida, la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo. Questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l'ennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse". Il corteo dei collettivi, organizzato a partire dalle 17, si è mosso da Piazza Verdi, cuore della cittadella universitaria di Bologna, per attraversare le vie del centro cittadino, ed è stato scortato dalle Forze dell'ordine.