Alluvione, la presidente Priolo incontra il commissario Figliuolo: servono opere straordinarie

Emilia Romagna | 24 Settembre 2024 Cronaca
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“Servono risposte straordinarie, adesso, realizzando opere strategiche subito, mentre programmiamo gli interventi da completare nel medio periodo. Ci sono risposte da dare adesso alle persone e alle comunità colpite, costrette a vivere in una costante emergenza, e a tutti i territori, consapevoli che i cambiamenti climatici ci mettono tutti a rischio e di fronte a sfide inedite. Al Governo, dunque, chiediamo procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può replicare in Emilia-Romagna? Qui stiamo realizzando centinaia di cantieri come Regione con l’Agenzia regionale di Protezione civile, insieme ai Comuni, spesso piccoli, ma senza strumenti straordinari è come fronteggiare eventi estremi sempre più frequenti con le mani e i badili: si può continuare così? Si può anche solo pensare di fronteggiare sfide eccezionali con strumenti ordinari?”.

La presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, chiede una svolta decisa nelle opere di messa in sicurezza del territorio durante un incontro con il Commissario di Governo alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e con i Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze, svoltosi questa mattina. Perché dopo il passaggio del ciclone Boris e i nuovi drammatici eventi in Romagna dei giorni scorsi, servono risposte immediate e procedure efficaci. E’ quanto ribadito dalla presidente, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, affiancati dai tecnici regionali, che stanno già individuando le opere straordinarie che andranno realizzate subito per ciascun bacino: interventi che la Regione propone vengano finanziati immediatamente su progettazione e cantierizzazione. 

La proposta è stata recepita dal Commissario Figliuolo. La struttura commissariale si è inoltre impegnata a rivedere l’ordinanza del PNRR alla luce degli eventi della scorsa settimana, che verrà comunque approvata in tempi rapidi: contiene l’elenco delle opere da realizzare entro il 30 giugno 2026, da affiancare agli interventi urgenti e a quelli necessari alla messa in sicurezza dei territori, attesi da sindaci e comunità locali. 

La Regione in pochi giorni invierà alla Struttura commissariale l’elenco delle prime opere straordinarie dei Piani speciali da anticipare rispetto ai tempi previsti: alcune di ambito idraulico e altre relative a ponti che ormai rappresentano situazioni insostenibili rispetto al deflusso regolare delle acque. 

La presidente Priolo ha anche chiesto che vengano approvati al più presto i Piani speciali per la Ricostruzione, che prevedono opere per 4,5 miliardi di euro necessarie alla sicurezza idrogeologica dell’Emilia-Romagna, oltre a 1,9 miliardi sulle infrastrutture, da realizzare nel medio-lungo periodo, a partire dalle casse di espansione e laminazione. Il Commissario Figliuolo ha garantito che, ricevuti i pareri necessari, procederà al via libera al documento, che dovrà poi essere finanziato dal Governo. Un’ultima verifica è stata chiesta dalla Regione sui soggetti attuatori esterni: anche in questo caso è necessaria una accelerazione da parte loro nella progettazione e realizzazione degli interventi programmati, oltre all’individuazione di grandi operatori che possano accrescere ulteriormente la capacità di attuazione dei cantieri.

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Carità mediatica e pubblica commiserazioneIn questi giorni assistiamo quotidianamente al teatrino stucchevole, per certi versi irritante, dei nostri politici e amministratori che con le loro facce seriose, perennemente imbronciate, vorrebbero trasfondere una autorevolezza che di fatto non hanno, sembra proprio che stiamo soccombendo sotto una dilagante incompetenza a tutti i livelli, sia politici che tecnici, e ciò che appare ancora più grave è che questo stato di cose non è casuale ma perseguito con sistematico furore e la ragione è presto detta: un incompetente apicale non vorrà mai essere attorniato da soggetti competenti perché gli farebbero fare brutta figura. Ciò premesso, annunciare a gran voce una pioggia di milioni di Euro per interventi di somma urgenza è immorale, non i soldi, chiariamoci, ma l'atteggiamento. Che si debbano intraprendere lavori urgenti è scontato, oltreché doveroso (purché si tratti, beninteso, di opere effettivamente necessarie, ma ... chi le controlla?), quindi viene da chiedersi a chi giovano questi plateali annunci, è come urlare a gran voce per le strade che a seguito di un grave incidente arriverà una ambulanza, qualcuno forse ne dubita? Attuare interventi di somma urgenza è la parte più facile della messa in sicurezza perché in sostanza si tratta di ripristinare l'efficienza di ciò che è stato danneggiato, ma la sicurezza non può dirsi garantita se non ci preoccupiamo anche della reale efficacia delle opere intraprese, e qui entra in campo la competenza, bisogna pensare oltre l'emergenza ma la lungimiranza dei nostri amministratori è limitata alla durata temporale del loro mandato elettorale, del resto a chi giova promettere e impegnarsi per ottenere qualcosa i cui benefici si mostrerebbero quando al governo c'è qualcun altro? Dando dunque per scontate (e ci mancherebbe) le somme urgenze, ciò che servirebbe è cambiare mentalità e iniziare a pensare seriamente ad interventi strutturali di medio/lungo termine necessari per fronteggiare e risolvere le fragilità (storiche) del nostro territorio, non c'è nulla di nuovo da scoprire né da inventare, la sicurezza territoriale non si consegue con qualche camion di pietrame e due passate di ruspa per tappare una rotta arginale, chi metterebbe una toppa su una camera d'aria forata quando il copertone è consumato, magari nell'immediato funziona, ma non si va lontano.L'ottica emergenziale che oggi prevale nelle scelte organizzative e operative degli enti territoriali è funzionale solo allo sfruttamento della rilevanza mediatica determinata dagli eventi calamitosi, diversamente la pianificazione e la programmazione non fanno rumore, sono attività ordinarie che vanno attuate con metodica perseveranza e come tali passano in sordina senza fare notizia.Ecco spiegata in breve la differenza tra “somma urgenza” e “sicurezza del territorio” o, in estrema sintesi, tra “emergenza” e “prevenzione”, alla luce dei fatti entrambe assolutamente necessarie, ma è doveroso osservare che solo potenziando la prevenzione si riduce l'emergenza, mentre allo stato attuale si sta facendo esattamente il contrario.
Commenta news 26/09/2024 - Rusco
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