A Bologna hanno aperto i Cau all'ospedale Maggiore e Sant'Orsola, attesi 150-200 pazienti al giorno
Sono aperti dalle 8 di mattina due Centri di assistenza e urgenza, Cau ospedalieri della città di Bologna. Il primo nell'area ambulatoriale al padiglione 2 del PoliclinicoSant'Orsola, mentre al Maggiore il Cau apre presso l'edificio L. "Noi puntiamo di dare risposte a 150-200 persone al giorno troveranno una risposta di qualità ai loro problemi specifici", spiega la dottoressa Donatella Pagliacci, direttrice del dipartimento cure primarie della Ausl di Bologna, chiarendo che nei "due Cau durante il giorno, dalle 8 di mattina alle 8 di sera, ci sono due medici, due infermieri e un oss, con un rinforzo medico dalle 12 alle 18, mentre di notte ci saranno un medico e un infermiere". "In Regione Emilia-Romagna siamo già arrivati a 35 Cau e abbiamo già superato i 150mila accessi. In alcuni pronto soccorso gli accessi sono già diminuiti del 20% e noi ci attendiamo che i nuovi investimenti che facciamo oggi all'ospedale Maggiore e al Sant'Orsola" possano far calare ulteriormente il ricorso "al pronto soccorso per i casi a bassa complessità", osserva l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini.
Per il sindaco di Bologna Matteo Lepore "con questi due Cau allarghiamo l'offerta di servizi di giorno e di notte per i cittadini bolognesi", oltre a "ridurre le liste di attesa e dare un'assistenza alla popolazione, soprattutto alle persone più anziane e fragili", continuando ad investire sulla Sanità pubblica.
"I primi casi di questa giornata dimostrano che i cittadini già sono informati e capiscono per quali patologie si può accedere al Cau", assicura il dg della Ausl di Bologna, Paolo Bordon, sottolineando come si tratti anche di un investimento sui giovani medici che hanno aderito all'iniziativa. Di "novità per la nostra comunità" parla anche la dg dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola, Chiara Gibertoni, che spiega come grazie ai Cau "si rafforzerà il legame con il paziente, che all'interno dell'ospedale potrà trovare una continuità di cura".