MI.MA. | Il comico Max Giusti: «Mi piace che tutti siano felici»

Cervia | 19 Agosto 2020 Cultura
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Elena Nencini
Intervistare Max Giusti significa ritrovarsi a parlare con tanti artisti diversi infatti le sue risposte sono piene di imitazioni di alcuni dei personaggi che saranno anche sul palco per «Va tutto bene 2020» giovedì 20 agosto (ore 21.15, Arena Stadio dei Pini di Milano Marittima), in recupero dello spettacolo invernale (per chi non riuscisse  l’artista sarà anche all’arena San Domenico di Forlì venerdì 21 agosto alle ore 21.30). Giusti parla a ruota libera da vero mattatore con il suo accento romano e un ottimismo fuori misura, nonostante un  anno in  cui  non  è andato tutto bene.
Giusti lo spettacolo è stato concepito prima del lockdown? 
«Prima prima, ha debuttato due anni fa e abbiamo fatto un’edizione 2020 perché quello che è accaduto in questi mesi non poteva essere ignorato. Non è uno spettacolo che parla di covid: a me il covid ha rotto le scatole, ma ci combatto civilmente tutti i giorni. Cerco di proporre al pubblico quello che da 5 mesi ci circonda, non si può essere ciechi con quello che accade o stupidi, ecco perchè voglio regalare al pubblico due ore di divertimento, l’unica cosa che mi impongo è che non mi piace la comicità banale: lo spettacolo è travolgente, ha fatto più di 200 repliche. 
L’unica cosa che ho preso dal Covid è l’analisi del palinsesto televisivo di quel periodo. Hanno chiuso tutti tranne Maria De Filippi: Maria è la regina della televisione. Parleremo (cambia voce e imita la De Filippi) di C’è posta per te, di Amici e di Uomini e donne over quindi non perdetevi questo spettacolo».
Per dimenticare il lockdown cosa si può fare?
«Prendersi un po’ un giro, comportarsi civilmente, leggere un po’ meno quello che viene pubblicato quotidianamente. Prima del lockdown tutti i genitori e i ragazzi sognavano di fare lo chef, perché è l’unico lavoro dove se tratti male qualcuno non ti denunciano per mobbing. Adesso vogliono diventare tutti virologi, perché il virologo va sempre in televisione, è famoso, ha successo, anche se non ci hanno capito un granchè. Se chiedi a un virologo se ci sarà una secondata ondata ti risponde “sicuramente si, ma probabilmente anche no”. E il vaccino quando lo fate? “Stasera alle nove sto da Fazio, in seconda serata  alle 11.30 sto da Vespa e domani mattina sto a Rete4,  la sera starò facendo il cornuto a Temptation Island. A ‘sto punto  mettetevi la mascherina e trovatevelo da soli il vaccino».
Chi imita nello spettacolo??
«I personaggi in questa edizione li tengo liberi ai bis, non li ho messi in scaletta. Malgioglio è impossibile non farlo. E poi essendo in Emilia-Romagna non mancheranno Luciano Ligabue e Vasco Rossi essendo la loro rivalità arcinota. Tutto è nato perché una volta Vasco ha fatto lo stadio, poi Ligabue lo ha fatto anche lui, poi Vasco ne ha fatti  due e anche quell’altro ne ha fatti due. Poi c’è stato Campovolo di Ligabue, e Vasco ha preso Modena park. Adesso sembra che Ligabue stia affittando la Corsica.  Passa alla voce di Ligabue: “Vasco è un discreto cantautore direi, che bisogno ha di fare quelle cose là!”. La platea romagnola è una delle più belle in assoluto, e un pubblico attento, ha coscienza sociale, è informato, sa cosa fa il Governo. Si diverte e non ha paura a mostrarlo. Ho passato tutte le mie estati adolescenziali e anche dopo in riviera, il carattere e l’operosità dei romagnoli ha fatto si che diventasse uno dei massimi centri di divertimento in Europa. In Romagna mi faccio due-tre bis in standing ovation».
Perché ha scelto di fare il comico?
«Detesto i momenti in cui le persone non hanno armonia. Hai presente una cena con gli amici in cui non scatta il feeling tra le persone? Ecco io detesto quelle occasioni, non le sopporto. Ho cominciato a fare il cretino alle cene fin dalla quinta elementare. Mi piace che tutti siano felici. anche perche ne beneficio anche io. Molto dicono che i comici sono tristi, malinconici: mi ritengo uno sensibile, poi in realtà a casa sono un gran cazzaro. Con mia figlia facciamo i balletti insieme, ha 8 anni e alle volte mi impressiona perché è bravissima a cantare, ballare. E mi fa molta paura anche se poi glielo ho insegnato io».
Come sceglie i personaggi da prendere di mira?
«Ci sono due modi: il primo è  avere un programma che ti permette di farlo, come dieci anni a Quelli del calcio. Spesso si fanno scegliere loro: Malgioglio era per l’insofferenza verso quel personaggio. Me lo ricordavo come cantautore e in quel periodo, 2003-2004, faceva un programma con Giletti in televisione. Mi sembrava impossibile non farlo, mettere le p al posto delle b (e imita Malgioglio), ho creato un raccontatore di frottole. Poi, come capita con alcuni personaggi ho avuto una sindrome di Stoccolma, credo di avere contribuito alla sua enorme popolarità. Un’ operazione simpatia penso di averla fatta anche con Lotito, sono  personaggi diventati più simpatici anche grazie a me. Lotito si è scelto da solo, Ricucci no. Era un personaggio salito alla ribalta perche aveva fatto la scalata al Corriere della Sera: un odontecnico di Zagarolo con la riga in mezzo stile Spandau Ballet anni ‘90. Tutti i giornali ne parlavano ed io sono andata a cercarlo, a studiarlo, lo feci parlare con la voce di Lando Fiorini. Quando ho fatto il confronto tra il personaggio Ricucci contro il Della Valle vero è stato uno dei momenti piu belli che ho fatto, di cui sono particolarmente orgoglioso».
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