Gli archeologi dell'Università di Bologna sono tornati a caccia di tracce del passato al Castello di Zagonara, sul versante lughese del piccolo abitato. La nuova campagna è partita lunedì 24. Lo scavo del castello di Zagonara è iniziato nell’estate del 2017, come prosecuzione di un’indagine archeologica che l’Università di Bologna ha iniziato nel 2009 nella bassa pianura ravennate, sotto la direzione scientifica del professor Andrea Augenti e il coordinamento del dott. Marco Cavalazzi. Le campagne di ricerca condotte sull'appezzamento di terreno di proprietà di Giovanna Ricci hanno portato alla luce le tracce di un insediamento che si formò a partire dal 800/900 d.C., divenendo poi un vero e proprio villaggio fortificato a partire dal XIII secolo d.C. Tra le evidenze portate alla luce i resti della chiesa del castello, Sant’Andrea, che compare nei documenti scritti a partire da poco dopo l’anno mille, le aree artigianali e produttive del castello, e, dallo scorso anno, le tracce più antiche della presenza umana a Zagonara, risalenti agli inizi del Medioevo. La campagna archeologica del 2020 amplierà le indagini proprio in corrispondenza di queste evidenze, in un’area compresa tra dove si trovava la chiesa e il fossato del castello. Sarà possibile seguire lo sviluppo della ricerca e prenotare una visita allo scavo tramite la pagina social del progetto: https://www.facebook.com/ArcheologiadeipaesaggidiRavenna.