Lugo, sabato 4 torna «Orgoglio pieghevole»
Samuele Staffa
«Se ne vedranno di meno. Ma se ne vedranno delle belle» dice Paolo Cristofori, anima dell’associazione Ciclocazzeggio che organizza «Orgoglio pieghevole», il raduno cicloturistico non competitivo dedicato alle famose bici Graziella e affini che sabato 4 giugno colorerà le strade della Bassa Romagna tra Lugo e Campotto. Un evento nato da una battuta in trattoria, oramai divenuto un evento tanto atteso.
Gli appassionati registrati all’edizione 2022 sono circa 260 e le iscrizioni sono chiuse da qualche giorno. Certo, siamo lontani dall’affluenza del 2019, quando i partecipanti furono 502 «ma le persone hanno qualche soldo in meno ed anche i principali eventi cicloturistici, dalla Nove colli al Giro della Romagna, hanno visto un terzo dei partecipanti» spiega Cristofori, bolognese di origine e lughese di adozione. Gli iscritti vengono da tutte le parti d’Italia, alcuni addirittura da oltre confine.
Venerdì sera l’appuntamento è al Lug, la birreria del Pavaglione, per una cena a base di cappelletti, salsiccia e birra gelata: un pasto sostanzioso il giorno prima della grande impresa.
Sabato 4 ritrovo dalle 7 alle 8,30 al Maracanà, nel quartiere Madonna delle Stuoie. Poi il corteo farà tappa sotto l’Ala di Baracca prima di partire verso Campotto e la Valle Santa. I partecipanti saranno scortati dagli agenti della Polizia locale della Bassa Romagna e dai motociclisti del Team Scorte di Castel San Pietro. La manifestazione è aperta a tesserati e non tesserati ad una società ciclistica in questo secondo caso, nella quota d’iscrizione (dai 24 ai 33 euro), oltre al pacco gara e al pasta party, è compresa un’assicurazione per la sola giornata dell’evento. «Si tratta di un raduno non competitivo e organizzato, di fatto, come una gran fondo – commenta Cristofori -. Il percorso andata e ritorno si allunga per 64 chilometri: una distanza ragguardevole, se percorsa con questo adorabile ‘catorcio di bici’. Il 1964, tra l’altro, è l’anno in cui è nata la Graziella».
Al rientro, nel pomeriggio al Maracanà, il pasta party conclusivo e le premiazioni di chi si presenta con biciclette di particolare valore storico e, soprattutto, con paramenti ridicoli e improponibili. «Ricordo tutti i vincitori - spiega Cristofori -: dal ciclista con la muta da sub, con tanto di boccaglio, piombi e coltello, a Renzo Bertuzzi di San Patrizio, che ha addobbato la pieghevole per farla diventare una biga romana. Passando per il partecipante vestito da Gesù Cristo, con croce di due metri caricata sul portapacchi. Poi c’è stato chi ha allestito, a bordo della bici, una gelateria o una vera e propria baracchina per panini. Indimenticabile pure l’omino dei Lego: un ragazzone ravennate alto un metro e 98 scortato dagli amici che gli indicavano la strada che lui, sotto al casco, non riusciva a vedere».