Lugo, nel 2022 arriva il corso di laurea in Meccatronica

Samuele Staffa
Se n’era parlato nelle scorse settimane, ma ora è tutto nero su bianco: nel 2022 partirà il nuovo corso di laurea triennale in Meccatronica a Lugo, nella zolla di terreno che una volta ospitava la coop Iter.
Il progetto è nato dalla forte volontà di Unitec, azienda con sede proprio in via Provinciale Cotignola specializzata in soluzioni tecnologiche per la lavorazione e la classificazione della qualità dell’ortofrutta. 
«Siamo orgogliosi di essere stati promotori attivi di un progetto così ambizioso - ha dichiarato Angelo Benedetti, presidente di Unitec –. Poter sostenere la formazione dei professionisti del domani, creando anche un’ottima opportunità per il proseguo del percorso di studi del nostro Polo tecnico di Lugo e di tutti gli istituti tecnici della Romagna, è per noi motivo di grande gioia».

IL CORSO
Si tratterà di un Corso di Laurea professionalizzante in Meccatronica (meccanica di precisione, automazione e robotica) della durata di 3 anni: il primo (50 posti disponibili) prevede lezioni teoriche in aula, il secondo attività di laboratorio e il terzo un tirocinio all’interno delle aziende del territorio.
Un’iniziativa che prosegue nel solco tracciato pochi anni fa con l’inaugurazione del nuovo laboratorio Industria 4.0 al Polo tecnico e professionale di Lugo «che ha costituito una sorta di banco di prova» ricorda Raffaele Clò, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del monte di Lugo -. Qui gli studenti, una volta terminate le scuole superiori, potranno trovare nuove opportunità formative».  

IL CAMPUS
Le lezioni del nuovo corso di laurea si terranno all’ex sede Iter, storica cooperativa di costruzioni, acquisita da Unitec pochi anni fa per farne un centro Ricerche su innovazione e intelligenza artificiale, meccanica, meccatronica e robotica: uno spazio che conta 7.000 mq di laboratori, sale formazione, uffici, sale riunioni e un’area dedicata alla realizzazione di prototipi. Il tutto affiancato a un centro servizi con mensa, palestra, una sala relax, una sala lettura e una foresteria. Un vero e proprio campus sul modello anglosassone: cifre importanti su cui il numero uno di Unitec preferisce non esporsi. 

LE IMPRESE POTAGONISTE
Il pensiero di portare a Lugo un nuovo corso universitario è nato più di tre anni fa dal dialogo di Unitec con il mondo universitario, in particolare con l’Università di Bologna. Il corso partirà nel 2022, mentre il prossimo anno inaugurerà un’esperienza del tutto simile a Imola: in quel caso le matricole dovrebbero essere una trentina.
«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di collocare il nuovo corso di laurea nel territorio lughese - ha dichiarato Tomaso Tarozzi, presidente della delegazione ravennate di Confindustria Romagna - per la presenza di molte aziende associate, ma nella realtà va considerato un corso  professionalizzante per l’intera Romagna».
Oltre a Unitec, Comune di Lugo e Fondazione Cassa di risparmio e Banca del monte di Lugo, fondamentale è il sostegno di alcune realtà imprenditoriali: Deco Industrie (Bagnacavallo), Diemme Enologia (Lugo), Eurovo (Sant’Agata sul Santerno), Bucci Automations (Faenza), Madel (Lugo), Marini (Alfonsine), Natura Nuova (Bagnacavallo), Pucci (Lugo), Sica (Alfonsine), Surgital (Lavezzola) e Vulcaflex (Cotignola). 
«Il nostro territorio – spiega il sindaco di Lugo Davide Ranalli - Il nostro territorio si arricchisce dunque di un’importante occasione di formazione che consentirà di attrarre nuovi profili professionali e intelligenze».

CORSI E RICORSI
Il corso in Meccatronica a Lugo brucia sul tempo, almeno per ora, quello di Medicina a Cotignola. 
L’annuncio è arrivato proprio nelle stesse ore in cui il Tar del Lazio rimandava il giudizio di merito su un altro progetto universitario, questa volta legato all’ateneo ferrarese, atteso in Bassa Romagna: quello che vorrebbe l’attivazione, nelle strutture del Gvm a partire dal Maria Cecilia hospital di Cotignola, di un corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia: serviranno ancora mesi per capire se le pratiche soddisfano Regione Emilia Romagna e Anvur, il braccio operativo del Miur che ha il compito di valutare la bontà di queste iniziative. Tra pareri «obbligatori» e «vincolanti», si incrocino le dita per la partenza a ottobre 2021, ma la matassa è ancor ingarbugliata.