Samuele Staffa
«Non siamo contrari al porta a porta, ma i cittadini devono avere la possibilità di smaltire il loro pattume quando ne hanno la necessità, non quando fa comodo all'amministrazione comunale o a Hera». Il nuovo sistema di raccolta rifiuti introdotto in queste settimane ha creato disagi e suscitato perplessità in Bassa Romagna. I cassonetti, in diversi centri della Bassa Romagna, non ci sono più. Così la lughese Lorena Zoratti ha dato vita al comitato «Differenziata si – Disagi no», ha creato l'omonima pagina Facebook e lanciato la raccolta firme che in tre settimane ha raccolto un migliaio di sottoscrizioni.
Con la petizione si chiede all'amministrazione comunale di ripristinare i cassonetti e «dal momento che vi sono molte persone incivili, potrebbero essere concentrati in aree video sorvegliate e utilizzabili, come accade in altri territori, con una tessera personalizzata – spiega la portavoce del comitato -. Non chiediamo un ritorno al passato: il porta a porta non va demonizzato e può essere utile a molte persone, ad esempio agli anziani che hanno difficoltà nel raggiungere il cassonetto. Ma occorre un'alternativa».
Ogni cambiamento porta con sé inevitabili difficoltà. «Per l'indifferenziata è un disastro – sottolinea Zoratti -. Assisto una familiare non autosufficiente che ha 98 anni ed è impensabile tenere i pannolini in casa per una settimana, fino al giorno del ritiro. Lo stesso discorso vale per chi ha bimbi piccoli o animali. Si tratta di una minaccia per la salubrità delle nostre abitazioni. Ci chiedono di disinfettarci le mani, poi ci costringono a convivere col pattume».
Tutto è partito con un commento polemico della portavoce sulla pagina Facebook del sindaco Davide Ranalli. «Non è una questione politica» sottolinea. Poi la politica si è interrogata e alcuni si sono accodati.
«E' anche una questione di sicurezza – aggiunge Zoratti -: i bidoncini sono in comodato d'uso e la responsabilità grava sui i cittadini che li hanno in custodia. Se per una folata di vento finiscono sul marciapiedi o in strada e qualcuno inciampa e si fa male...».
Sabato 9 il comitato ha allestito il banchetto sotto le logge del Pavaglione e sono state raccolte altre firme: «Oggi sono circa un migliaio - spiega Zoratti -. Avremmo voluto vedere anche il sindaco con noi e siamo disponibili ad un incontro». Ma i toni degli scambi lasciano poco spazio alle diplomazie.
Tra qualche giorno la documentazione verrà consegnata in municipio. «L'amministrazione ha scaricato le colpe su Hera, ma l'azienda ha smentito pubblicamente – conclude la portavoce del comitato -. Il sindaco ha firmato il contratto per questo tipo di servizio, Hera ha semplicemente il compito di dare esecuzione a quanto pattuito».