Chi, meglio dei ragazzi, può indicarci come trasformare Lugo?». Il sindaco Davide Ranalli, per condividere le idee alla base del nuovo Masterplan e mettere nero su bianco i progetti per rigenerare la città, si affida al contributo dei cittadini, a partire da quelli più giovani.
Sindaco, quali sono gli obiettivi del Masterplan?
«Abbiamo fortemente voluto caratterizzare le nostre politiche urbanistiche post Covid verso il recupero e la rifunzionalizzazione di tutti quegli spazi della città, e sono tanti, che sono sottoutilizzati. Spazi che rischiano, se abbandonati, di diventare luoghi di degrado, sui quali l'amministrazione pubblica e i privati devono intervenire. Per farlo abbiamo scelto il Masterplan, che è uno strumento di condivisione che ci aiuterà a leggere i bisogni della comunità e a costruire soluzioni condivise per la trasformazione di Lugo»
Quali sono i luoghi, le strutture e gli angoli della città su cui intervenire?
«Alcuni li abbiamo già individuati. Partiamo dall'ex Enal di via Emaldi, oggetto da tempo di dibattito pubblico, o della Galleria della Cassa di Risparmio o, ancora, alla struttura tra via Matteotti e via Tellarini che adesso ospita l'istituto professionale e che verrà spostato nell'ambito della riorganizzazione degli spazi all'interno al Polo tecnico professionale. Ma possiamo parlare di tanti altri luoghi, dalle piazze ai parchi, con l'intento di creare progetti partecipati».
Come raccoglierete le opinioni dei lughesi?
«Siamo già partiti. La scorsa settimana abbiamo incrociato il percorso del Piano urbanistico generale e quello del Masterplan con incontri al mercato del mercoledì mattina, ma soprattutto abbiamo incontrato i ragazzi e le ragazze che uscivano dalle scuole superiori. Questo percorso di rigenerazione non sarà un percorso immediato, ma avrà un orizzonte decennale. Gli studenti vivranno il futuro del nostro territorio. Chi, meglio di loro, può restituirci una lettura aderente e di prospettiva?».
Se parliamo di rigenerazione urbana, non possiamo tralasciare Lugo Sud. A che punto siamo?
«Siamo prossimi all'inaugurazione di questo comparto, che parte grazie all'iniziativa del privato, ma ha una forte valenza pubblica. Questo intervento di grande pregio va a sanare una ferita nel tessuto urbano del quartiere Stuoie ma, soprattutto, restituisce alcuni servizi importanti per i cittadini che abitano questo comparto, ma non solo: pensiamo alla farmacia, alla Casa della salute e gli uffici comunali del welfare...».
Nelle scorse settimane è partito il percorso per condividere il nuovo Piano urbanistico generale della Bassa Romagna. Secondo lei, quali sono i principi che devono essere alla base del Pug?
«Abbiamo già dato, come Comune di Lugo, il nostro contributo con un documento redatto da me assieme ad alcuni collaboratori che ha un titolo molto chiaro: 'La costruzione della città giusta'. Vogliamo che la città divenga lo strumento per la lotta alle disuguaglianze, in grado di fornire servizi di prossimità e con un sistema di mobilità che permetta ai cittadini di raggiungerli facilmente. Poi c'è il tema della sostenibilità: le grandi scelte in tema ambientale non sono più rinviabili e devono guidare anche il Piano urbanistico. Le nostre abitudini devono cambiare: non si tratta di una imposizione, ma di un traguardo da raggiungere».
Samuele Staffa