Lugo, il sindaco Ranalli sulle trivellazioni a San Potito: «Nessun rimpasto in giunta, ora meno retorica dal ministero»

Bassa Romagna | 10 Settembre 2021 Cronaca
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Samuele Staffa

«La giunta a Lugo è solida proprio perché in questi anni abbiamo fatto un grande lavoro di dialogo e di condivisione su tutti i temi delicati» puntualizza il sindaco Davide Ranalli dopo il polverone politico che si è alzato attorno alla trivella di San Potito.

Prima i Verdi-Europa Verde che, dopo l'ultima autorizzazione alla perforazione del pozzo Longanesi 3 dir» arrivata dal ministero della Transizione ecologica nei primi giorni di agosto, hanno chiesto ai vertici dell'amministrazione comunale lughese, che tra gli assessori conta anche la verde Maria Pia Galletti, di prendere posizione contraria alla politica delle trivelle. E la cosa è arrivata anche in Regione.

Poi la richiesta di questi giorni firmata Sinistra per Lugo, lista che all'ultima tornata elettorale ha sostenuto Ranalli ed espresso l'assessore Lucia Poletti. Si invitano l'amministrazione lughese, i partner della coalizione in Rocca, l'Unione e la Regione a presentare un'osservazione contraria, nell’ambito della consultazione relativa all’approvazione del Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, alla autorizzazione concessa a Padana Energia spa.

In altre parole, dopo la moratoria del 2019, negli ultimi mesi le perforazioni sono tornate all'ordine del giorno. E proprio mentre si lavora ai criteri che avranno il compito di governare le attività estrattive, dal ministero è arrivato l'ok alla trivella di San Potito. «Si tratta di una scelta grave ed unilaterale – si legge nella nota di Sinistra per Lugo -: primo perché dimostra che la “transizione ecologica” del ministro non contempla azioni coerenti nel contribuire ad affrontare il tema del riscaldamento atmosferico, originato dall’uso di combustibili fossili, metano compreso». Secondo, preoccupa il fenomeno della subsidenza che, tra le altre cose, potrebbe portare magagne alle costruzioni e alla necessità di rivedere le pendenze dei fossi. «A fronte dei danni provocati dall’abbassamento del suolo la Regione Emilia Romagna incassava per royalties, nel 2010, poco più di 9 milioni di euro: briciole, in rapporto ai costi prevedibili per il ripristino delle infrastrutture. In Romagna si direbbe che è come bruciare i violini per vendere la cenere».

«C'è una valutazione politica che riguarda il governo e una che riguarda gli enti locali – commenta il primo cittadino di Lugo, Davide Ranalli -: è indubbio che il ministro Cingolani stia svolgendo il proprio ruolo in maniera piuttosto confusa. Se la transizione ecologica è rappresentata da un indiscriminato lascia passare a tutti i progetti di perforazione, allora meglio uscire dalla retorica del cambio di nome del ministero e ritornare all'antico. Almeno non si prende in giro la gente. Sul versante degli enti locali, invece, ritengo doveroso che i soggetti chiamati ad esprimersi sul Pitesai, fra cui gli enti locali appunto, lo facciano non in maniera acritica. Nell'ultima giunta dell'Unione ho chiesto e ottenuto che si convocasse urgentemente un incontro con gli assessori all'ambiente perché sappiamo esservi sensibilità diverse che devono essere non solo rispettate, ma anche ascoltate. La sintesi spetta alla politica oltre che agli amministratori, che mi auguro si muovano senza superficialità, autoreferenzialità e dinamiche prevaricatorie».

La partita delle trivelle di San Potito ha visto, nel 2017, la rottura dell'assessora Valeria Ricci con la giunta lughese. «Abbiamo fatto da pochi mesi un nuovo rimpasto (il riferimento è all'avvicendamento tra Ancarani e Tarozzi, nda) che ha notevolmente rafforzato il radicamento e l'operatività della nostra giunta – aggiunge Ranalli - e non sono previsti rimpasti fino al termine della legislatura. Galletti e Poletti lavorano fianco a fianco con me e il resto delle giunta e in maniera egregia, portando anche le loro ragioni critiche come è giusto che sia. Credo nel valore delle coalizioni per questo, anche su questo tema, troveremo la sintesi per dare continuità al nostro operato».

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