Lugo, il rilancio dell'ospedale parte dal nuovo direttore

Bassa Romagna | 14 Febbraio 2021 Cronaca
lugo-il-rilancio-dellospedale-parte-dal-nuovo-direttore
Samuele Staffa
Dopo gli accorpamenti degli scorsi anni a seguito della riorganizzazione delle aziende sanitarie nel nuovo perimetro romagnolo, le determine firmate nei primi giorni di febbraio dal direttore generale Asl Romagna Tiziano Carradori fanno registrare una inversione di tendenza. L’ospedale di Lugo riacquisterà maggiore autonomia rispetto ai nosocomi di Ravenna e Faenza: si partirà, anche se è ancora presto per parlare di nomi, della nomina di un nuovo direttore generale per l’«Umberto I». 
L’emergenza sanitaria non ha fatto altro che sottolineare l’importanza degli ospedali decentrati e dei servizi sanitari radicati sul territorio. Le carte dell’Asl sembrano voler restituire all’ospedale di Lugo un ruolo di protagonista. Negli ultimi anni l’«Umberto I» si è dovuto affidare alle cure del dottor Paolo Tarlazzi, direttore medico dell’ospedale di Ravenna. Ma dal 1° febbraio la direzione del «Santa Maria dalle Croci» è passata alla 43enne Francesca Bravi, che a Lugo ha frequentato il liceo «Ricci Curbastro», ed è maturata l’idea di assicurare all’ospedale di Lugo un direttore tutto suo. Tarlazzi avrà comunque il compito di coordinare le attività dei nosocomi di Lugo e Faenza.
«In questi mesi abbiamo lavorato per il rilancio del nostro ospedale - ha dichiarato il sindaco di Lugo Davide Ranalli -. Nei mesi scorsi, le forze che sostengono la maggioranza a Lugo, hanno redatto un corposo e puntuale documento, sostenuto e approvato in consiglio comunale, senza voti contrari. Un documento condiviso anche con le parti sociali, che aveva come obiettivo principale proprio il rilancio e dell’ospedale di Lugo, perché ‘riteniamo che un ospedale possa definirsi tale se ha una sua dignità e una sua autonomia gestionale’. Questa decisione dell’Ausl dimostra che siamo sulla strada giusta».
E dalle carte dell’Asl emerge la volontà di istituire delle vere e proprie «unità operative» tutte lughesi (non più in condivisione con Faenza o Ravenna) per quanto riguarda Anestesia e Rianimazione, Chirurgia generale e Radiologia. A conti fatti, una decisa sterzata rispetto alla direzione imboccata solo pochi anni fa.
«Gli ultimi indirizzi maturati all’interno della conferenza sanitaria, condivisi con la nuova direzione generale dell’Ausl, stanno prendendo forma sempre più rapidamente - ha dichiarato il sindaco Luca Piovaccari, referente per le Politiche sociosanitarie dell’Unione della Bassa Romagna -. Questi primi segnali vanno nella direzione di rafforzare il ruolo dell’ospedale di Lugo all’interno della rete ospedaliera romagnola».
Tuttavia, resta un importante nodo da sciogliere: continua a destare una certa preoccupazione la penuria dei medici di base attivi nella Bassa Romagna: a settembre i camici bianchi in attività erano 66 con la prospettiva di vederne andare in pensione 53 in due anni. In questi mesi c’è stato qualche avvicendamento ed è partita la scuola regionale di specializzazione. Ma, come ricordava Mauro Marabini, direttore Cure primarie per la provincia di Ravenna, «serviranno due o tre anni per ritrovare il giusto equilibrio».


SILVANO VERLICCHI   Per la buona politica
«Musica per le mie orecchie, ma i sindaci avevano delegato»
«Queste decisioni del direttore Tiziano Carradori sono musica per le mie orecchie e sono l’opposto rispetto a quello che si era deciso in precedenza». Silvano Verlicchi, che prima di sedere tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale a Lugo ha ricoperto, tra i diversi incarichi, anche quello di direttore dell’Usl 36 dal 1986 al 1991, sottolinea come sia cambiato il vento negli ultimi mesi. E come questa ventata abbia fatto tirare a tutti un respiro di sollievo. «La strada intrapresa alcuni anni fa andava proprio nella direzione del depotenziamento dell’ospedale di Lugo, che preferisco definire ospedale dei nove comuni – aggiunge Verlicchi -: tuttavia, nessuno protestava . I nostri sindaci hanno sempre avvallato tutte le delibere in materia. Ora, quel che è stato è stato. Ma quando un direttore generale come Carradori torna sulle decisioni del suo predecessore (Marcello Tonini, nda), implicitamente dimostra che anche i sindaci avevano sbagliato».   
Dopo le dichiarazioni del presidente della regione Stefano Bonaccini, che dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria aveva speso parole importanti sulla necessità di valorizzare gli ospedali decentrati, la svolta è arrivata il 28 ottobre quando si è tenuta una seduta del consiglio comunale di Lugo, con la presenza di Tiziano Carradori e del presidente della Provincia Michele De Pascale. «Quella sera Carradori anticipò il ripristino dei posti soppressi dalla gestione precedente e delle strutture mediche complesse di cui parliamo oggi – spiega Verlicchi -. Posti che, negli anni passati, in parte erano stati soppressi e in parte accorpati come previsto dal progetto avvallato da Asl e Unione nel 2017 che prevedeva la concentrazione di molte funzioni tra l’ospedale di Lugo e quello di Faenza. Soluzione che i sindaci caldeggiarono, ma che io ho sempre contestato». In questi giorni sono arrivate le nuove determine dei vertici Asl che prevedono l’arrivo di un nuovo direttore sanitario e il ripristino di alcune strutture a Lugo.
«Questo è un primo passo per andare oltre – aggiung Verlicchi -: da una parte, occorre riportare alcune funzioni presenti a Lugo prima dell’evoluzione pandemica: mi riferisco, ad esempio, a pneumologia, ostetricia, ginecologia, pediatria e altre specialità andate perse. Dall’altra, occorre investire sulle cure intermedie. I dati sulla denatalità e l’invecchiamnto della popolazione della Bassa Romagna sono preoccupanti. Di conseguenza, occorre investire sulle  strutture intermedie come le Case della salute, il servizio infermieristico e la domiciliarità».


VERDI / EUROPA VERDE
«Una battaglia che viene da lontano»
«La battaglia per la difesa dell’Ospedale di Lugo è una battaglia che viene da lontano. Già nel 2013, quando s’iniziò a parlare dell’Ausl della Romagna e ci furono le prime avvisaglie della trasformazione del nosocomio cittadino, ci mobilitammo, per informare la cittadinanza, fare incontri pubblici, smobilitare l’opinione pubblica. In difesa dell’Ospedale di Lugo raccogliemmo anche migliaia di firme. E finalmente hanno iniziato ad arrivare buone notizie. L’ospedale di Lugo tornerà a essere autonomo e avrà nuovamente una sua direzione sanitaria. Questi sono passi concreti nella direzione del pieno ripristino della funzionalità struttura, dopo anni di depotenziamento. Grazie al lavoro fatto con tutte le forze della maggioranza che guida la città di Lugo e sostiene il sindaco Ranalli, si è arrivati all’elaborazione di una posizione chiara e decisa sul nostro ospedale, seguita da un corposo documento approvato in consiglio omunale, che ha portato l’Ausl a rivedere molte scelte del recente passato.
Altro che centralizzazione e megastrutture. La pandemia in atto ci ha fatto capire duramente che è fondamentale puntare sulla medicina legata al territorio. Medicina territoriale, cure domiciliari, prevenzione primaria, piccole strutture funzionali e strutture dedicate unicamente alle pandemie presenti e future. Questa deve essere la direzione. Quando i Verdi si opposero all’Ausl Romagna, anche col voto contrario in Regione, rimasero isolati nel centro sinistra, ma oggi possiamo dire di averci visto giusto. Se pensiamo che pochi anni fa si voleva togliere dall’ospedale la terapia intensiva e che oggi invece, dopo aver rappresentato un importante presidio nella lotta al Covid-19, viene potenziata e che ci sarà una direzione sanitaria autonoma, possiamo davvero essere contenti. Resta molto da fare, ma questo è un vero cambio di rotta e un significativo passo in avanti».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-bassa-romagna-lugo-il-rilancio-dell-ospedale-parte-dal-nuovo-direttore-n27833 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione