Un aspetto difficile per chi, malati e loro famiglie, deve affrontare il coronavirus, è anche la difficoltà a comunicare data dall'isolamento che questa malattia impone. E proprio per andare incontro ai pazienti ricoverati nel «Covid Hospital» di Lugo la Direzione medica del presidio ha attivato una modalità comunicativa che, avvalendosi di tablet, consente anche di vedere, oltre che sentire, il proprio congiunto ricoverato, sebbene per un tempo breve.
Un progetto messo in atto grazie anche a 7 tablet donati nei giorni scorsi, all'ospedale lughese, dalla Cooperativa «La Corelli» di Ravenna (5 tablet consegnati tramite la Protezione civile) e dal Rotary Club di Lugo (altri 2 tablet).
«Stiamo utilizzando questi 7 tablet per far sì che i pazienti, quando sono in condizioni di farlo, possano avere una breve conversazione coi loro famigliari, anche ‘guardandosi’, sebbene a distanza – spiega il dottor Paolo Fusaroli, direttore del presidio -. Certo è una situazione difficile, ma abbiamo riscontrato che questo contatto visivo è molto importante anche da un punto di vista psicologico, sia ai pazienti sia ai loro parenti».