Lugo, 67 milioni di euro dal Pnrr al Consorzio di bonifica della Romagna occidentale

Bassa Romagna | 19 Gennaio 2022 Cronaca
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Samuele Staffa
I tecnici del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale si sono rimboccati le maniche e si sono fatti trovare pronti, al momento giusto, con i progetti esecutivi. Così, in aggiunta agli investimenti previsti dal bilancio 2022, sono riusciti ad agganciare anche i fondi del Pnrr: si tratta di un tesoretto di 67 milioni di euro che nei prossimi mesi verrà investito per tre progetti che andranno ad arricchire il territorio della Bassa Romagna: l’idea è quella di potenziare la rete di condotte e canali che portano l’acqua alle campagne e mettere in sicurezza il territorio in caso di alluvioni.

IL BILANCIO 2022
Nella riunione di fine anno il Cda del Consorzio ha approvato il budget previsionale per il 2022. Si tratta di un bilancio dai numeri importanti. Il totale dei costi-ricavi supera i 52 milioni di euro, di cui circa 20 milioni per sostenere la spesa corrente dell’ente e 32 milioni finanziati da terzi per la realizzazione di nuove infrastrutture di bonifica idraulica, bonifica montana e irrigazione.
«Siamo soddisfatti per avere dimostrato di essere sempre all’altezza delle situazioni che si sono determinate a seguito dei cambiamenti climatici avvenuti – spiega il presidente Antonio Vincenzi -, come ad esempio il lungo periodo siccitoso che è stato fronteggiato con la distribuzione di oltre 71 milioni di metri cubi d’acqua, che hanno permesso al tessuto produttivo agricolo di continuare le produzioni di eccellenza tipiche del nostro territorio». 

I FONDI DEL PNRR
Non era scontato e cifre di questa portata non si vedono tutti i giorni. Oltre agli investimenti che finiscono ogni anno in bilancio, quest’anno ci sono i contributi straordinari del Pnrr che arrivano dall’Ue. I progetti candidati sono tre e l’iter è a buon punto.  
Il primo riguarda l’ammodernamento degli impianti di distribuzione irrigua Selice e Tarabina nei Comuni di Conselice e Argenta (per 14,8 milioni di euro): le vecchie condotte verranno sostituite con nuove condotte interrate in ghisa e polietilene, permettendo l’annullamento delle perdite. Saranno inoltre realizzati nuovi idranti telecontrollati per il massimo del controllo sul funzionamento dell’impianto. 
Il secondo riguarda l’estensione della distribuzione irrigua in pressione nell’area compresa tra il Sillaro ed il Santerno nei Comuni di Imola, Mordano e Massa Lombarda, dell’importo di 14,25 milioni di euro. In questo caso si andrà a efficientare la rete di distribuzione, oggi basata sull’uso promiscuo dei canali di scolo, che porta le acque del Cer fino ad Imola e Massa Lombarda attraverso la posa di nuove condotte e la realizzazione di una nuova centrale di pompaggio nei pressi del Cer all’altezza dello Scolo Viola, in territorio di Imola, oltre all’installazione di una nuova batteria di pompaggio nella centrale esistente «Mordano» a servizio del nuovo distretto irriguo a nord (valle) del Cer.
I due progetti descritti sopra, esecutivi, sono stati candidati al bando indetto dal Ministero delle politiche agricole e oggi compaiono nelle graduatorie tra le opere finanziabili. I funzionari del ministero in questi giorni sono alle prese con le ultime verifiche della documentazione. A breve dovrebbero arrivare i decreti ministeriali ed a quel punto potranno essere indette le procedure per l’affidamento dei lavori che dovrebbero partire entro la fine dell’anno e dovranno terminare tassativamente entro giugno 2026.
Con i fondi del Pnrr in dotazione al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, grazie anche alla programmazione della Regione Emilia Romagna, arriveranno 38 milioni di euro per la realizzazione di un’importante opera con finalità plurime: irrigazione, bonifica idraulica e resilienza contro i cambiamenti climatici.
Sarà infatti efficientata la distribuzione irrigua in un’area di circa 4000 Ha nei Comuni di Bagnacavallo e Cotignola, con la realizzazione di circa 140 chilometri di nuove condotte interrate e due centrali di pompaggio nuove di zecca, una a Villaprati e una a Boncellino. Presso la prima centrale, a Villa Prati, sarà realizzato un invaso che costituirà un’importante riserva di quasi un milione di mc d’acqua e potrà tornare utile nei periodi più siccitosi. Uno specchio d’acqua che rientrerà nel demanio statale. Il lago sarà contenuto in un’area di circa 80 Ha destinata a cassa per la laminazione delle piene del collettore Fosso Vecchio, anche in grado di contenere, in caso di piogge intense, fino a 2 milioni di mc d’acqua aumentando la sicurezza idraulica di tutto il comparto. Poiché la quota dell’area destinata a cassa di laminazione è già più bassa rispetto agli argini degli scoli che la circondano (Fosso Vecchio e Naviglio Zanelli), l’opera non necessita di scavi e rimarrà in gran parte di proprietà privata ad uso agricolo. In questo caso, Il decreto ministeriale che ufficializza il finanziamento è arrivato nei giorni scorsi. Il progetto di tali opere dovrà quindi essere portato a livello esecutivo e, dopo le procedure autorizzative e la Valutazione d’ampatto ambientale, potrà essere appaltato. L’affidamento dei lavori dovrà avvenire entro settembre 2023. Anche queste opere, per vincolo del Pnrr, dovranno essere ultimate tassativamente entro giugno 2026.
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